Nubi sul Centro Agroalimentare

Nubi sul Centro Agroalimentare In Consiglio di amministrazione dimissioni a sorpresa della liberale Luciana Jona Nubi sul Centro Agroalimentare Contestata la progettazione, ricorsi per l'appalto C'è incertezza fra i membri del consiglio d'amministrazione del Centro agroalimentare di Torino - i nuovi mercati generali - che si dovrebbe realizzare a cavallo dei Comuni di Grugliasco e Rivoli. Martedì, a sorpresa, si è dimessa la liberale Luciana Jona: un gesto ufficialmente dovuto a motivi personali e familiari, ma c'è chi vuol leggervi un disimpegno per preoccupazioni di ordine gestionale sulla società. Su tutto l'iter del «Caat» esiste un canovaccio di polemiche. In , un recente passato, ad esempio, erano state sollevate riserve sulla responsabilità delle spese di progettazione (vari miliardi in relazione ad un investimento di oltre 150) qualora lo Stato non concedesse il finanziamento: a chi toccherebbe pagarle se l'«operazione Caat» non andasse in porto? «La progettazione è un rischio d'impresa: senza di essa non si farebbe in tempo ad utilizzare i finanziamenti», risponde Francesco Bruno, de, presidente dell'Agroalimentare, che mercoledì sarà a Roma per accelerare le procedure. La Coldiretti ha ribadito recentemente le sue perplessità circa la struttura del Centro: sarebbe una ripetizione non aggiornata di via Giordano Bruno, concepita senza tener conto che nel frattempo si è instaurato un nuovo sistema di distribuzione al di fuori dei grossisti. E sul Caat è aperto anche un contenzioso con il Tar. L'attuazione del Centro è stata affidata ad una società, la Progetto Mercati di Roma, strettamente collegata ad un'azienda, la Bonifica (gruppo Iri), che aveva eseguito lo studio di fattibilità. Il collegamento sta nel fatto che l'amministratore delegato di Bonifica è consigliere d'amministrazione di Progetto Mercati: è Giorgio De Camillis, arrestato a settembre con l'imprenditore Vincenzo Lodigiani per lo scandalo del centro direzionale di Reggio Calabria. Anche il presidente del Caat è a conoscenza di questi fatti, ma non lo preoccupano: «Noi abbiamo rapporti con la Progetto Mercati - dice Bruno - le altre interferenze non ci interessano». Neppure il Caat si sente toccato dalle polemiche, emerse con interrogazioni in Regione, circa rapporti fra alcuni consulenti torinesi della società Bonifica (Ai Engineering, Archa e Inarco) e personaggi del mondo politico locale e nazionale: «A noi preme il prodotto che ci fornisce la Progetto Mercati, non il resto». In questa vicenda si inserisce la questione appalto. Nella preselezione predisposta dal ministero, vi erano condizioni particolarmente gravose: delle 22 ditte partecipanti soltanto 12 sono state ammesse, e al Tar stanno fioccando i ricorsi degli esclusi, anche stranieri. Anche il Collegio costruttori di Torino ha protestato per i termini dell'appalto, che impediva una reale concorrenzialità. Non basta. Di fronte alle osservazioni fatte in consiglio di amministrazione, il Caat ha chiesto chiarimenti al ministero dell'Industria: singolarmente le controdeduzioni legali sono arrivate dagli avvocati della società Bonifica, non dai consulenti del ministero. Gianni Bisio Luciana Jena liberale e Francesco Bruno, de

Persone citate: Francesco Bruno, Gianni Bisio Luciana Jena, Giorgio De Camillis, Luciana Jona, Luciana Jona Nubi, Progetto Mercati, Vincenzo Lodigiani

Luoghi citati: Grugliasco, Reggio Calabria, Rivoli, Roma, Torino