Skuhravy contro Pato

Skuhravy contro Pato Il Genoa ritrova il ceko per il match contro il Toro del temuto ex Aguilera Skuhravy contro Pato Maifredi: so io comefermarlo GENOVA. No, non è una partita come tutte le altre. Non fosse altro perché a Marassi torna Pato Aguilera, amato dai più giovani ma anche dai tifosi con i capelli imbiancati: «Il più grand che abbiamo visto giocare con la maglia del Genoa dal dopoguerra ad oggi» sentenzia chi pure ha trepidato di persona per Verdeal ed Abbadie, autentici miti del vecchio Grifone. L'unico che non si scompone è Maifredi: «Non sono turbato io e non lo devono essere i miei giocatori: Aguilera è un avversario come gli altri». Ma, intanto, senza Torrente e Caricola, i due difensori bloccati dal giudice sportivo, Maifredi deve inventarsi il marcatore con il quale cercare di spegnere la fantasia di Aguilera. Ma il Pato, si anticipa o si «picchia»? Maifredi è ermetico: «Non è un problema di uomini, ma di modulo. Là dietro dovremo cercare di essere i più compatti possibile. Contro le difese larghe e sfilacciate uno come Pato va a nozze». Per Aguilera il ballottaggio è tra la freschezza atletica e l'entusiasmo del giovanissimo Panucci o l'esperienza di Collovati. E se poi, a sorpresa, il prescelto fosse Fortunato? Una candidatura che prende sempre maggiore consistenza, anche perché sulla sinistra scalpita per rientrare un certo signor Branco. Maifredi risponde con un francesismo, «peut-ètre», che lascia la porta aperta a tutte le possibilità. «All'ora del tè saprete» confida Maifredi che sposta l'allenamento di rifinitura al pomeriggio. Il dubbio riguarda lo straniero da escludere. L'unico sicuro è Skuhravy. Sembra tornato quello dei giorni belli, il ginocchio non gh crea più problemi. Branco con gli ultimi brillanti allenamenti potrebbe aver convinto anche il prudente Maifredi. Il ballottaggio è così tra Van't Schip e Dobrovolski, gli unici fisicamente a posto, ma anonimi e distanti dai meccanismi della squadra. Dovrebbe spuntarla l'olandese che Maifredi vuole con un anomalo numero 2 sulla schiena. Il portiere ancora Spagnulo con Tacconi panchinaro. Intanto tra la tifoseria cresce la sfiducia nella gestione Spinelli. Dopo il quarto posto di due anni fa non si è più disposti a mangiare pane duro. In città c'è fermento, sono persino scesi in campo l'ex sindaco Campart e il sindaco in pectore Burlando: «Non è tempo di processi, il momento è delicato e occorre un mese di tregua». Spinelli è andato in pellegrinaggio al santuario della Madonna della Guardia insieme con Maifredi. Il tecnico, però, sostiene di avere la ricetta per uscire dalla crisi: «Umiltà, buona volontà e realismo da parte di tutti. Sono convinto di riuscire a rimettere in carreggiata la squadra perché la voglia dei giocatori è quella giusta. Ma bisogna imparare velocemente, non possiamo permetterci di perdere tempo. Per questo pretendo la massima applicazione durante gli allenamenti». Intanto, per quanto riguarda il Torino, nel corso dell'allenamento di ieri al Filadelfia un ematoma al polpaccio ha nuovamente bloccato Gois e ha messo Mondonico nelle condizioni di dover scegliere Mussi quale sostituto dello squalificato Annoni, con il conseguente inserimento di Fortunato. Oggi il giovane difensore verrà sottoposto ad accertamenti. Per un posto in panchina è in preallarme Zago, ristabilito dal recente intervento al menisco. Da segnalare infine che Casagrande è stato fermato dalla polizia, perché circolava con la targa sbagliata. Gli agenti hanno «scortato» il centravanti al Filadelfia, dove è stata verbalizzata la contravvenzione. [g. f.] Maifredi predica umiltà e volontà «Ma ora bisogna fare in fretta»

Luoghi citati: Filadelfia, Genova