Grande Meaulnes di fuoco di Gabriella Bosco

Grande Meaulnes di fuoco Rivelate le lettere di Alain-Fournier con la «sposa segreta» Grande Meaulnes di fuoco «Mia voluttà, prendimi dentro di te» a PARIGI NCHE Alain-Fournier ebbe il suo «diable au corps». Si chiamava madame Simone, era molto diversa dalle creature di sogno del Grande Meaulnes. Attrice, sposata (due volte), fatalmente bella, passionale, aveva 9 anni più di lui. Una disperazione, per i fanùgliari del giovane scrittore. Esce oggi la Corrispondenza (ed. Fàyard), tutte le lettere che i due amanti si scambiarono tra l'estate del 1912 e quella del '14 (l'ultima è del 19 settembre, Alain-Fournier sarebbe caduto al fronte tre giorni dopo). Sono lettere piene di fuoco, resoconto di una relazione intensa e molto importante. Intaccano un po' il mito del Grande Meaulnes, dell'amore ideale distaccato dai sensi. Per più dicinquant'anni, dopo la morte di Alain-Fournier, la sorella Isabelle cercò di tenere nascosta la storia. Ma nel '57 l'attrice (che fuori delle scene si chiamava Pauline Benda, cugina di Julien Benda, ed era moglie in seconde nozze di Claude Casimir-Périer) pubblicò un libro in cui raccontava ogni cosa, Sous de nouveaux soleils. Isabelle rispose con un'accorata biografia, Vie et passion d'Alain-Fournier, dove 1'«episodio» increscioso non era più negato, ma molto deprecato. Simone ne usciva come una valchiria ninfomane, seduttrice senza scrupoli che aveva tentato (invano) di corrompere Henri. Oggi Isabelle e Pauline non ci sono più (l'attrice è morta nell'85 p 108 anni), e i loro eredi hanno Jto pubblicare le lettere di comune accordo, con l'incoraggiamento del curatore Claude Sicard, per restituire alla storia d'amore tutta la sua verità, senza più rancori né ipocrisie. «Mia amata, mia passione, mia grande bellezza, desiderio mio, mia tenerezza, mia voluttà, quando mi prenderai di nuovo dentro di te?» scriveva lui a lei il 21 settembre 1913. Lei rispondeva: «Vieni, vieni, ho sete di te, vieni a guarirmi, vieni ancora a riempirmi con la tua presenza, il tuo corpo, il tuo cuore e lo spettacolo inebriante del tuo piacere...». Era il culmine del loro amore, dopo la fuga a La Chapel- le d'Angillon: «I cinque giorni delle nostre nozze nascoste», li chiamava lui in quell'ultima lettera del 19 settembre 1914. Ne evocava il primo anniversario. Madame Simone, l'attrice celebrata da tutti i giornali dell'epoca, e il ventiseienne Alain-Fournier si erano conosciuti grazie a Charles Péguy, amico del marito di lei. Casimir-Périer aveva bisogno di un segretario per portare a termine il suo saggio su Brest, porto transatlantico, e Péguy aveva raccomandato il giovane Henri. Devoto assistente per qualche mese, egli si distrasse presto dai suoi incarichi e cominciò a scrivere di nascosto lettere a Pauline. La dichiarazione vera e propria, 8 luglio del '13, venne dopo un triste viaggio di Alain-Fournier a Rochefort. Là aveva appreso che Yvonne de Quiévrecourt, l'eterea fanciulla ispiratrice del Grande Meaulnes, era diventata madre per la seconda volta. «Vi amo - scrisse allora a Pauline -. Tornando ho capito che una cosa era finita nella mia vita e un'altra cominciava, ammirevole, più bella di tutto, ma terribile, forse mortale». Lei fu pronta a ricambiare, il marito le divenne un «estraneo», «misterioso e opprimente». Ci fu la fuga, le «nozze segrete». Poi otto mesi di passione, il periodo più intenso della corrispondenza. «Penso di continuo al bel movimento che fai per aprirti meglio a me». Presto ci fu un nuovo segreto, doloroso. Pauline restò incinta, esitò, decise di abortire. «Tutto è rimpianto» scrisse lui. Ma subito dopo: «Muoio dal desiderio di riprenderti». Poi la guerra. Pauline e Henri decidono che, una volta finita, lei lascerà il marito e si sposeranno: «La mia giovane ebrea con cui mi presenterò davanti a Dio». I famigliari tuonano. Jacques Rivière, marito di Isabelle, lo mette in guardia «dalle gioie amare di un amore così tardivo». Lui chiede ai superiori che, in caso di disgrazia, se ne dia notizia alla signora Casimir-Périer, la sua «fidanzata»: l'ultimo desiderio del «piccolo arcangelo appassionato», come lo chiamava Pauline. Gabriella Bosco Lei era un'attrice di 9 anni più vecchia già sposata due volte Per la sorella di lui era una ninfomane Henri Alain-Fournier, morto al fronte nel settembre 1914

Luoghi citati: Brest, Parigi