Fumavano i tabaccai ma soltanto di rabbia di Gianni Bisio

Fumavano i tabaccai ma soltanto di rabbia Assemblea degli aderenti alla Confesercenti Fumavano i tabaccai ma soltanto di rabbia Fumavano i tabaccai del Suti, il sindacato della Confesercenti, riuniti ieri sera in assemblea nella sede di corso Principe Eugenio. Fumavano di rabbia: contro lo Stato, gli scioperanti dei monopoli, i contrabbandieri, i giornali con atteggiamento antifumo. Ma fumavano anche le sigarette della loro scorta privata («E ci mancherebbe che proprio noi rimanessimo a secco»), al riparo dagli sguardi invidiosi e nervosi dei clienti in crisi di astinenza per mancanza di rifornimenti. Un'ottantina di persone, per la maggior parte donne, hanno ascoltato le notizie tranquillizzanti portate dal presidente provinciale del Suti, Angelo Manolino, e dal segretario, Riccardo Salari, che hanno parlato di una «prudente soddisfazione» per quanto deciso ieri dal ministro delle Finanze per allentare il blocco. Anche se a Roma non è passata la tesi che Merit, Marlboro e consorelle sono un «servizio pubblico» (che peraltro «nuoce gravemente alla salute», secon¬ do la legge 428 del '90), e quindi non è possibile precettare gli 86 scioperanti che hanno bloccato il mercato, si è deciso di ricorrere alla Guardia di finanza per sbloccare i magazzini all'ingrosso. Situazione di emergenza per il vizio, insomma, con intervento delle Fiamme gialle. Manolino e Salari hanno spiegato ai loro associati - a Torino sono 260 tesserati su 513 rivendite - che con molta lentezza la situazione dovrebbe incominciare lentamente a normalizzarsi. C'è una nuova incognita, però: lo sciopero proclamato dagli autostrasportatori, che da sabato e per una settimana, rischia di bloccare nuovamente il meccanismo degli approvvigionamenti. Di certo c'è che i tabaccai del Suti non faranno più lo sciopero di tre giorni. L'agitazione contemporanea dei due sindacati (Suti e Fit) martedì ha registrato un'adesione del 90 per cento: «Alta - ha detto Salari se si pensa che molti di noi hanno anche insieme bar, edicola, banco lotto e che è stato diffici¬ le sdoppiare le due attività». A Torino tutti sperano che si sblocchi il magazzino di Tortona: è lì il punto nevralgico per gli schiavi del fumo piemontesi. Tre o quattro persone hanno incrociato le braccia e tutto si è fermato. «Comunque sia - dice Manolino - per bene che vada bisognerà arrivare alla metà della prossima settimana per vedere nuovamente le scorte delle marche principali che verranno distribuite proporzionalmente alla richiesta. Per il Suti il salvatore della situazione è stato il presidente della Commissione finanze, senatore Forte, che ha sollecitato il ministro a mettere in piedi un meccanismo che consentisse di sbloccare la situazione: «Per non scontentare i nostri clienti, ma anche perché la crisi non diventasse ancora più grave: per le perdite di questi giorni il governo non ci diminuirà certamente le tasse», osserva un tabaccaio fra i più scontenti. E si accende nervoso una sigaretta. Gianni Bisio Soddisfazione per l'intervento della Finanza: «Ma l'emergenza non è finita» Tutti i tabaccai sperano che si sblocchi il magazzino di Tortona

Persone citate: Angelo Manolino, Manolino, Marlboro, Riccardo Salari, Salari

Luoghi citati: Roma, Torino, Tortona