Una scuola a pezzi lenzuola sulle crepe

Una scuola a pezzi lenzuola sulle crepe All'elementare «Rayneri» entra acqua dal tetto bucato Una scuola a pezzi lenzuola sulle crepe Scuola elementare Rayneri di corso Marconi: un bell'edificio segnato dal tempo. Ospita 30 classi, 537 bambini di cui 30 stranieri e 29 portatori di handicap. Il Comune ha rifatto la facciata e ha piazzato le scale antincendio, trascurando gli interni che oggi cadono letteralmente a pezzi. Il direttore Luigi Gastaldo: «E' previsto un progetto di rinnovamento globale, sappiamo che se ne riparlerà nel 2000, ma adesso è difficile perfino scoprire chi è il referente cui rivolgersi in caso di bisogno». Per fortuna fra insegnanti, bidelli e direttore c'è buona armonia. «Parecchi piccoli lavori li fanno i bidelli. Riassettano le porte e i termosifoni che cadono, sistemano i lucchetti, le serrature. Purtroppo occorre ben altro». I mali della Rayneri sono segnati sui soffitti ammuffiti, sui muri scrostati e sui pavimenti a buchi. L'acqua che penetra dai tetti ha raggiunto anche le aule al pian terreno, non ha risparmiato la mensa, ha invaso i servizi igienici e intaccato la palestra. Le maestre per nascondere le magagne più evidenti hanno fatto disegnare agli allievi tabelloni colorati, hanno affisso poster. In prima B le insegnanti Gilli e Monzeglio hanno sacrificato le lenzuola di casa per fame lunghe candide tende sulle quali hanno incollato fiori colorati per coprire i muri laterali completamente scrostati. Dicono: «I bimbi che entrano a scuola per la prima volta non devono avere un impatto negativo». Angela Colombo, presidente del consiglio di circolo, dice: «L'impianto elettrico è ancora a 125 volt, i servizi igienici sono in parte inutilizzabili, l'ultima tinteggiatura dei locali risale al 1978». Calcinacci macchie di umidità, porte cadenti: l'interno della scuola è desolante

Persone citate: Angela Colombo, Gilli, Luigi Gastaldo, Monzeglio, Rayneri