E Topolino ha i brividi di C. Roc

E Topolino ha i brividi E Topolino ha i brividi // supermarco frena Eurodisneyland PARIGI. Il franco boccheggia, Topolino ha i brividi. L'euforia che si è creata attorno a Eurodisneyland è già svanita e il grande parco di divertimenti, creato in tempi record (meno di due anni) alle porte di Parigi, non solo perde soldi quest'anno (189 milioni di franchi, qualcosa come 47 miliardi) ma prevede di perderne altrettanti il prossimo. La ragione? Il parco (costato quasi 100 miliardi) è stato visitato tra aprile e settembre da sette milioni di persone (bimbi, padri, madri e nonni) ma l'obiettivo di ospitarne undici milioni nei primi dodici mesi di attività si sta rivelando una chimera. Un po' perché i francesi, che in questi giorni stanno occupando gli stabilimenti della Coca Cola, si sono rivelati più nazionalisti del previsto, tanto da affollare la concorrenza storica (Park Asterix) e rappresentare solo il 29% della clientela contro il 50% preventivato. E poi perché, spiegano nel quartier generale della Disneyland europea, la svalutazione della lira, della sterlina e della peseta rischia di tenere lontani italiani, inglesi e spagnoli che coprono il 32% delle entrate. Diciamo rischia, perché gli uomini di Eurodisneyland non sono stati con le mani in mano e per riempire i mesi cosiddetti «morti» (da ottobre a marzo) hanno varato un piano straordinario che ruoterà attorno a un Natale da fiaba: offerte speciali per weekend nei cinque megalberghi (5000 camere in tutto) che circondano il parco; sfilate quotidiane della «banda Disney» con Babbo Natale su una megaslitta trainata da sei renne fatte arrivare apposta dalla Lapponi a; uno spettacolo musicale (Il Natale di Topolino) dalle dimensioni hollywoodiane; un megalbero di Natale (alto 25 metri) che illumina l'intero parco; e poi, per le serate, un supershow di Buffalo Bill con indiani, cowboys, diligenze, carri dei pionieri, sparatorie e persino una decina di bufali (veri) che corrono liberi nella grande pista del Key West-Festival Disney, un saloon che può ospitare 4000 ospiti a cena (faglioli e carne alla griglia) servita da camerieri cowboys sui tavoloni di legno (stile vecchio Far West) e in ciotoloni di rame che ricordano quelli dei cercatori d'oro o, meglio, di franchi, lire, dollari, sterline e carte di credito che dovrebbero far muovere questo gigantesco parco giochi dove, a pieno regime, lavorano dodicimila persone in cinque parchi a temi: Main Street (la città americana del primo Novecento), Fantasyland (il regno delle fiabe), Frontieraland (il vecchio West), Adventuraland (il regno dei pirati), Discoveryland, la città del futuro, popolata da astronavi made in Italy, che rischia di restare tale se la grande macchina del divertimento, passata la crisi valutaria, non tornerà a girare a pieno regime, [c. roc]

Persone citate: Babbo Natale, Buffalo Bill, Disney, Main, Park Asterix

Luoghi citati: Parigi