ALBA PARIETTI madre coraggio sono io

ALBA PARIETTI madre coraggio sono io ALBA PARIETTI madre corai i sonio MHANO. Se non possiedi una mappa, la nuova casa di Alba Parietti nella campagna milanese non la trovi. A nascondere la piscina questa volta è la nebbia e non l'ascolto. Il giardino, le arcate e, subito all'interno, il grande salone col camino del '700. Pavimento in cotto. Mobili moderni ma «caldi». Insomma, una «casetta» di campagna su tre piani. Alba doveva averne di voglia di casa. Finalmente spazi essenziali per lei e per il figlio che si gode una «stanzetta» di 50 metri quadri: un «sogno» a sfumature beige e bordeau. Dice: «Per il bambino ho voluto una camera da grande». Entrare invece nella camera da letto è uno choc per gli affezionati. Il letto è a baldacchino di colore bianco, di un bel bianco olandese. Alcune sofisticate fotografie della star in pose diverse sono appese alla parete dietro la testata. La cucina è in basso con lavanderie rubmetti m ottone. Alba è una meticolósa padrona di casa: «Le tende, guardi, sono ancora un po' sottosopra. Sono arrivate oggi». E oggi anche la famosa selvaggeria (gambe e tutto il resto) è imbrigliata dentro la tuta grigia da ginnastica. La tv le aggiunge almeno dieci anni. Qui sembra una bambina indifesa. «Bambina indifesa? Non si lasci ingannare dall'aspetto. Io sono una donna con forte personalità. Sono una donna padrona, donna madre, madre coraggio». Oggi non sembra aggressiva. «Oggi è così. Ma bisogna sapersi difendere. E' dall'età di 14 anni che non dipendo da nessuno. Non sopporto le donne che vivono alle spalle degli uomini. Le anticipo: si può essere femministe solo se indipendenti. Poi una può mettersi il reggicalze anche tutto il giorno. Nessun uomo mi ha mai regalato, che so, una casa, l'auto o altro». Dopo le recenti polemiche su «Domenica In» ha detto che avrebbe adottato il silenzio stampa. Ha cambiato idea? «Perché lei sarebbe qui? Per potermi spiegare meglio. Diciamo che adesso ho deciso il "sussurro stampa", che non è proprio un silenzio, ma non sono neppure esternazioni». Si sente nervosa? «Sono invece serena perché voglio salvaguardarmi. Nessuno mi può accusare di non avere svolto il mio lavoro bene. Alla prima puntata del programma, mi ero vista allucinata e non mi ero piaciuta. Dopo sono andata molto meglio, eppure gli indici d'ascolto ancora non mi premiano. E allora? Io sono come San Tommaso, ha capito? Che cosa significano quelle duemila persone che secondo l'Auditel decretano il successo d'una trasmissione? Duemila famiglie? Che test sarebbe? Un televisore per quante persone?». Ci sono bei programmi tv? «Non vedo genialità in giro. A me piace "Avanzi". Ma s'incappa sempre nel dramma degli indici. Credo che dar retta all'Auditel sia molto imbarazzante per tutti». H dramma delle cifre d'ascolto ne coinvolge di personaggi televisivi, vero? «Guardi, l'unica cosa è essere sicura del mio lavoro. E devo dire che io non posso far meglio di come ho fatto. Dunque la mia coscienza professionale è a posto. A furia di pettegolezzi qualche malumore c'è stato. Ma nessun disaccordo. Trovo ingiusto che le responsabilità ricadano su di me. Un esempio per dimostrare che ho ragione: Milly Carlucci aveva bucato una trasmissione che era stata poi soppressa. Adesso conduce il programma più seguito. Era sua la colpa? No davvero. E allora?». Alba Parietti ha il sorriso che dedica agli amici. Adagiata in poltrona afferra golosa cioccolatini da un vassoio e li divora. Carenze affettive? «Non credo. Stefano Bonaga assolve bene questo compito. Recupero energie invece...». L'aiuta molto Stefano? «Mi fa da consulente. Mi indica le linee da seguire. E' lui che mi ha suggerito fl "sussurro stampa". Ma non solo questo. Potrebbe lavorare per me a pieno titolo e invece dà consigli e non vuole una lira. Dice che dentro queste pole miche devo mantenermi neutra». Lei invece generosa com'è ha sempre parlato troppo, vero? «Ecco il punto dolente. Non ne posso più d'inesattezze sul mio conto. Non posso correre dietro ad ogni articolo. Penso che ci siano giornalisti che non capiscono e altri che non vogliono capire. Un tempo credevo che i giornalisti fossero più colti di me e invece ho letto parole che mi fanno apparire idiota. Non in malafede forse, ma il risultato è quello». Signora Parietti, lei non sembra tranquilla come prima. «Lo sono invece, e in pace con me stessa e col mondo. Sono una che si rende conto del fatto che chi ha successo è come un miracolato. Proprio così: mi-ra-co-la-to. Non una vittima. Ad esempio, oggi io ho la casa che non avevo, la bella macchina che prima non c'era, i soldi insomma. Ma il vantaggio economico è l'unico dono che il successo offre». Ha perso molte cose di sé? «Certamente e non parlo soltanto? della privacy. Il successo non5 produce mai una migliore qualità di vita. Guardo quelli che l'hanno raggiunto con la tv e mi vedo da ggvanti degli ossessionati, dei frustrati... Non aprono più bocca, fino al momento della verità Auditel. Ma come si fa ad essere succubi di cifre? Non vorrei passare da presuntuosa, ma so che il vero artista non si pone il falso problema dei dati d'ascolto». Baudo dice che è difficile conser vare il successo. «Non è il successo che uno deve conservare, ma la felicità. Dentro il successo ci si stravolge, si diventa gretti, paurosi, già morti. Si arriva addirittura a temere che tutti quelli che ti avvicinano lo facciano per un secondo fine. Guardi, il successo spesso dà solo infehcità. Coinvolti in questa alchimia mentale, raramente uno sa recuperare l'identità. A volte succede, ma la perdita spesso è definitiva». Lei invece? «Anch'io sono cambiata. La personalità sfuma ma i soldi aumentano». Per fortuna c'è l'amore per Stefano Bonaga. suo di «Per fortuna». Invece il partner «Domenica In», Toto Cu- tugno, non è proprio una fortuna vero? «Toto si è fatto da solo. Come si può non stimarlo uno così? Sempre guardato con la puzza sotto il naso dalla critica. E' come la de, nessuno la vuole ma tutti la votano». Possibile che siano bugie le polemiche fra lei e Toto? «Qualche scazzo c'è stato, ma rientra tutto nella normalità del lavoro. Guai, non ci fosse il confronto. Diciamo che noi due non abbiamo affinità elettive». E si ritiene perseguitata? «No. Ma di sicuro non mi hanno perdonato d'essere una donna libera». E non è protetta? «Ma che dice! Protetta? Venga qualcuno a farmi il nome del protettore. Faccio una scommessa all'americana: se c'è chi mi porta il nome e le prove del presunto protettore gli dò tutto quanto ho guadagnato fino ad ora». E' invidiata? «L'invidia fa parte della natura umana. Ci sono diversi tipi d'invidia. Quella di Paolo Villaggio, dichiarata, che mette in risalto l'odio per la sua debolezza, la si accetta. Poi c'è l'altra, orribile. E' difficile amare la forza degli altri se non sei forte. Chi invidia di solito è una persona minata». E lei è invidiosa? «No. Ho provato invidia qualche volta per chi ha avuto la fortuna di nascere ricco. Io devo guadagnarmi tutto da sola». Adesso si sente depressa? «Le ho già spiegato. Il successo produce infehcità. Sono sempre stata vitalissima. Non ho mai pensato alla morte. Devo dire che da quandoho successo qualche volta ci penso». Si ritiene bella? cUn giorno mi sento giovane e bellissima. Un altro vecchia e bruttina». Dopo «Domenica In» che cosa l'aspetta? «Voglio pensare a me. Alla mia felicità personale. Ho una folle passione per il mio lavoro. Però è una passione gioiosa e non triste». Soltanto i giornalisti la rendono triste? «Non accetto gli atteggiamenti di supponenza. Ad una conferenza stampa avevo davanti a me gente che non capiva. Ad esempio, accetto la supponenza di un critico al tavolo d'un ristorante, se fossi io ad inseguire il critico che invece non mi vuole parlare, perché so che quel signore è uno che mi può giudicare. Ma ad una conferenza stampa, via! Certi atteggiamenti diventano insopportabili. E la gente che scrive cazzate, non la sopporto. Ai funerali del padre di Stefano c'erano fotografi che davanti a gente che soffriva si nascondevano perché si vergognavano di fare i paparazzi. Deve pur esserci anche fra i giornalisti un codice d'onore: lo hanno anche i mafiosi». Non le sembra di esagerare? «Non esagero. Ormai non mi sbilancio più, perché tutto ciò che dico viene usato contro. Avevo fiducia e ampia disponibilità nei confronti dei giornali e sono stata castigata. Non intendo venire usata come alternativa dai giornali come venne fatto a suo tempo per Bartali. Bisogna che la gente sappia che noi siamo soltanto gente che fa il varietà. Non siamo una cosa seria. Dedicare troppo spazio a noi dello spettacolo d'intrattenimento mi pare una follia». Ha molto buon senso. Complice nella sua ricerca della felicità c'è l'amore e forse anche un progetto per altri figli? «Sì. E ho molto desiderio di un altro figlio» Nel frattempo combatte la falsa immagine che le hanno appioppato i giornalisti? «Voglio migliorare e mi dicono: ma che cosa vuole questa? Affermo di volere studiare e dicono: ma questa studia? Insomma, non mi perdonano: primo, d'essere libera. Secondo, di non essere cretina». Nevio Boni Detesta Auditel e paparazzi Inventa il «sussurro-stampa» Desidera un secondo figlio TTI i io he dentro queste pole o mantenermi neutra». ece generosa com'è mpre parlato troppo, unto dolente. Non ne d'inesattezze sul mio n posso correre dietro ticolo. Penso che ci siaisti che non capiscono e non vogliono capire. credevo che i giornalipiù colti di me e invece arole che mi fanno apota. Non in malafede l risultato è quello». Parietti, lei non tranquilla come prinvece, e in pace con me l mondo. Sono una che onto del fatto che chi ha è come un miracolato. osì: mi-ra-co-la-to. Non ma. Ad esempio, oggi io che non avevo, la bella che prima non c'era, i mma. Ma il vantaggio o è l'unico dono che il offre». so molte cose di sé? nte e non parlo soltanto? vacy. Il successo non5 mai una migliore qualità uardo quelli che l'hanno con la tv e mi vedo dali ossessio frustrati... no più bocl momento tà Auditel. si fa ad esubi di cifre? rei passare ntuosa, ma vero artista one il falso dei dati dice che è rini ce Se difficile conser■ vare il successo. wK «Non è il successo H; che uno deve conserH vare, ma la felicità. Wg Dentro il successo ci W si stravolge, si divenW ta gretti, paurosi, già r morti. Si arriva addirittura a temere che tutti quelli che ti avvicinano lo facciano per un secondo fine. Guardi, il successo spesso dà solo infehcità. Coinvolti in questa alchimia mentale, raramente uno sa recuperare l'identità. A volte succede, ma la perdita spesso è definitiva». Lei invece? «Anch'io sono cambiata. La personalità sfuma ma i soldi aumentano». Per fortuna c'è l'amore per Stefano Bonaga. suo di «Per fortuna». Invece il partner «Domenica In», Toto Cu- tugno, non è proprio una fortuna vero? «Toto si è fatto da solo. Come si può non stimarlo uno così? Sempre guardato con la puzza sotto il naso dalla critica. E' come la de, nessuno la vuole ma tutti la votano». Possibile che siano bugie le polemiche fra lei e Toto? «Qualche scazzo c'è stato, ma rientra tutto nella normalità del Detesta Auditel eInventa il «sussurDesidera un secolavoro. Guai, nofronto. Diciamoabbiamo affinitàE si ritiene p«No. Ma di sicuperdonato d'essebera». E non è prote«Ma che dice! qualcuno a farmtettore. Faccio all'americana: sil nome e le proprotettore gli dòguadagnato finoE' invidiata? «L'invidia fa paumana. Ci sonovidia. Quella didichiarata, che l'odio per la suaaccetta. Poi c'è ldifficile amare lse non sei forte. lito è una personE lei è invidio«No. Ho provatovolta per chi ha di nascere riccognarmi tutto da Adesso si sen«Le ho già spieg Il filosofo Stefano Bonaga compagno di Alba e suo consigliere e il cantante Toto Cutugno suo partner televisivo: «Toto è come la de criticata ma votata» Dopo il sorpasso domenicale della Cuccarini la conduttrice si confessa nella sua nuova casa

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