L'esperto risponde ai lettori Attenti, soprattassa salata

L'esperto risponde ai lettori Attenti, soprattassa salata I GUIDAALraUTOTASSAZIONE | L'esperto risponde ai lettori Attenti, soprattassa salata TRA le tante richieste pervenute, molte riguardano il caso, già da noi accennato, del contribuente che deve pagare il maxi-acconto di novembre, ma che quest'anno (1992) ha avuto un giro d'affari, e quindi un ricavo, inferiore rispetto all'anno precedente e pertanto - magari a parità di spese - un reddito minore. Raccogliamo così, in una sola risposta, molte domande proposte con visuali diverse fra loro. Come è noto, anche le nuove disposizioni permettono, proprio per venire incontro a questi casi, di liquidare l'acconto non sulla base dei redditi 1991 (dichiarati nel 1992), ma sui presunti redditi 1992 e cioè sull'anno in corso al quale si riferisce l'acconto. Si tratta di un'ipotesi che era possibile anche negli anni scorsi e che aveva già allora il difetto di presumere la conoscenza, già nel mese di novembre, dei redditi di dicembre. Oggi l'ipotesi si presenta più rischiosa per il fatto che il versamento di un acconto insufficiente viene sanzionato con la soprattassa del 40 per cento (e non del 15 per cento), oltre gli interessi. In più il guadagno del 1992 inferiore al 1991 si presenta come un'ipotesi comune, poiché la crisi economica si ripercuote soprattutto sugli stessi contribuenti non a reddito fisso, proprio per la stagnazione degli affari. Inoltre quest'anno la materia è più complicata, e la complicazione deriva dal cambiamento di numerose disposizioni che hanno modificato per il 1992 la materia fiscale e debbono essere tenute presenti, proprio per determinare l'acconto. Pertanto, chi vuole riferirsi ai redditi del 1992 per pagare il 98 per cento delle imposte deve, in pratica, anche se con certe approssimazioni (i guadagni di dicembre sono come abbiamo detto ipotetici) anticipare la compilazione della prossima dichiarazione dei redditi. Egli si accorgerà dei cambiamenti, da considerare attentamente, che spostano l'entità dei redditi, le aliquote, le spese ammissibili e di conseguenza l'imponibile e l'imposta. 1) Sono applicabili le nuove aliquote Irpef che corrispondono a quel 3 per cento che incide oggi sull'ac- conto; 2) col 1992 sono divenuti operanti, anche nel campo delle imposte dirette, gli estimi catastali che comportano normalmente un maggior reddito fiscale da dichiarare per i fabbricati e quindi una maggiore imposta. Gli aumenti, come sappiamo, sono rilevanti, ma diversi percentualmente da Comune a Comune; 3) l'Ilor non è più deducibile: sarebbe come dire che quanto viene pagato a titolo di Ilor è come se non fosse stato pagato e quindi su quell'ammontare si paga l'Irpef. E' un caso di duplicazione o meglio di imposta sull'imposta e ciò caratterizzerà la dichiarazione dei redditi nel prossimo mese di maggio; 4) molti importi che erano deducibili dall'imponibile sono ora detraibili dall'imposta, comportando comunque un maggior aggravio per moltissimi contribuenti. Le operazioni da fare per calcolare l'acconto sui redditi del 1992 sono quindi particolarmente delicate; la procedura non è consigliabile per coloro che hanno avuto nel 1992 un reddito di poco inferiore al 1991. Qualora la differenza sia invece di notevole rilevanza i calcoli dovranno essere eseguiti, le nuove norme applicate e l'importo da versare verificato sia pure con le incertezze del caso. Gianfranco Gallo-Orsi

Persone citate: Gianfranco Gallo-orsi