Ma in cintura non vale di Giuliano Dolfini

Ma in cintura non vale Ma in cintura non vale Mancano centraline antismog i sindaci non decidono Mentre Torino da oggi applica le targhe alterne per diminuire l'inquinamento atmosferico, nei Comuni della cintura non ci saranno provvedimenti restrittivi per il traffico, come invece indica il decreto antismog del ministero dell'Ambiente. Molti amministratori non hanno ancora voluto aderire all'«area omogenea» indicata dalla Regione e stabilita dal governo. Questo perché mancano le centraline di controllo sul territorio. Così i sindaci sono piuttosto restii ed il decreto rimarrà inapplicato per almeno un anno. I Comuni invitati in Regione per aderire all'«area omogenea» proposta dall'assessore regionale all'Ambiente, Garino, sono stati Nichelino, Collegno, Grugliasco, Pianezza, Rivoli, Alpignano, Venaria, Druento, Borgaro, Settimo, S. Mauro, Pino, Rivalta, Chieri, Moncalieri, Vinovo, Beinasco, Orbassano. Finora solo Nichelino, Borgaro e Collegno hanno detto sì. «Noi siamo d'accordo - ha detto l'assessore all'ambiente di Nichelino, Domenico Caminiti -, non vedo differenze sull'intensità dei veleni fra Torino e noi. Ovviamente occorre una centralina che misuri l'ossido di carbonio e il biossido di azoto». «Nulla in contrario - afferma l'assessore di Collegno, Nicola Cappadonia - però ci servono due impianti di monitoraggio: uno alla discarica Baricalla e l'altro in corso Francia». Spiega l'assessore regionale all'Ambiente, Garino: «Sono emersi dubbi e indecisioni. Molti ritengono che la loro zona non sia a rischio, specialmente nelle frazioni o per la conformazione del territorio, altri vogliono le centraline di controllo prima di decidere. Vista la situazione lasciamo le cose come sono. Torino deciderà da sola». La Provincia era stata indicata come ente coordinatore per i provvedimenti antismog. Dice l'assessore all'Ambiente, Scapino: «I Comuni sono indecisi perché mancano le centraline. Occorrerà almeno un anno prima che queste siano operative. Se ci sarà l'accordo noi siamo disponibili a indicare gli interventi. Meglio aspettare il '93». Attualmente la Provincia ha un laboratorio mobile per il controllo dei gas nell'atmosfera. E' gestito dai tecnici del laboratorio di Sanità pubblica di Grugliasco; nei giorni scorsi ha analizzato l'aria di Chivasso. Ora si recherà a Bussoleno, per l'inquinamento causato dai 2000 Tir che transitano ogni giorno provenienti dal Fréjus. L'Enea (Ente nazionale energie alternative) sta per presentare il progetto di ammodernamento della rete di controllo della Provincia, composta da 24 centraline per misurare polveri e biossido di zolfo. Occorre potenziarle e adattarle per le altre sostanze inquinanti: ossido di carbonio, ozono, biossido di azoto, idrocarburi incombusti. I nuovi sensori dovranno essere omologati e coordinati con quelli dell'Usi di Torino, che come capofila ne ha ora 5, più un altro in arrivo in piazza Rivoli. La spesa è di 4 miliardi per il territorio della cintura; un altro miliardo servirà a potenziare la rete di Torino con nuovi calcolatori. Giuliano Dolfini I livelli di biossido d'azoto e di monossido di carbonio hanno ripetutamente oltrepassato i limiti fissati dalle nuove norme

Persone citate: Baricalla, Domenico Caminiti, Garino, Nicola Cappadonia, Scapino