Carnevale tenta l'ultima scalala

Carnevale tenta l'ultima scalala ROMA L'attaccante giallorosso dopo tante amarezze si sente rivitalizzato dalla cura-Boskov e cerca nelle coppe un terreno di caccia Carnevale tenta l'ultima scalala «Sono ripartito da zero, sto tornando in alto» ROMA DAL NOSTRO INVIATO Sarà Andrea Carnevale l'uomo che saprà respingere i turchi del Galatasaray? Boskov dice che è un campione, un uomo da area, potente, forte di testa, lesto di piede, furbo ed esperto. Ed è scontato, anche se manca l'annuncio ufficiale, l'impiego del trentunenne attaccante nella formazione di partenza, che stasera affronta il Galatasaray di Istanbul. Farà coppia con Rizzitelli e l'escluso sarà Caniggia. L'altra novità, rispetto alle ultime partite, è il rientro di Giannini al posto di Salsano. Comi, convalescente da un'infiammazione ad un tendine, è recuperabile e farà il libero, galvanizzato dal bel gol di domenica scorea. Carnevale aspetta serenamente le decisioni dell'allenatore. Domenica scorea, impiegato nell'ultima mezz'ora, ha segnato un gol decisivo. Stasera sarà titolare quando ormai era entrato nell'ordine di idee di fare il «tredicesimo» come l'Alta- fini della Juventus Anni 70? «Mi sta bene anche questa etichetta, so riconoscere la carta d'identità ma sono in grado di sostenere 90'», risponde. Se ha trovato l'equilibrio, non significa che ha smarrito la tempra del combattente. Eppoi, dentro di lui, cova il desiderio, più che la rabbia, di dimostrare a Bian¬ chi che s'è sbagliato un'altra volta. «A Napoli - sorride amaro aveva già perso una scommessa, ed ora sta perdendo la seconda. Nella scorea stagione mi riteneva finito e fece una scorrettezza preferendo Muzzi, un giovane promettente, un bravo ragazzo. Mi utilizzò solo nel fi¬ nale per l'infortunio a Rizzitelli ed io segnai tre gol decisivi dandogli la prima risposta. Pur di restare nella Roma, dove intendo chiudere la carriera, ho rinunciato all'Inter. Ed è con questa maglia che farò ricredere fra gli altri il signor Bianchi». Carnevale non gli perdona di averlo scaricato quando aveva bisogno di aiuto. Nel Napoli che vinse la Coppa Uefa era stato uno dei principali artefici insieme con Maradona e Careca. Sperava in un pizzico di gratitudine ma Bianchi rimase insensibile verso un calciatore a pezzi, reduce dalla lunga squalifica per doping. «Mi sentivo morto come professionista, distrutto nel morale, dopo aver pagato il grosso errore e debbo ringraziare il mio carattere se sono tornato a vivere», s'inorgoglisce. Il sostegno della moglie Paola Perego e la nascita della figlia Giulia, che oggi ha otto mesi, gli hanno dato la forza per riemergere. E Boskov gli ha teso la mano. Stasera lo manderà subito in mischia. C'è bisogno di un ariete. La Roma, secondo Carnevale, è una bella squadra, con molti piedi buoni e qualcuno eccezionale: «Questo è un pregio ma anche un difetto, un limite, inutile nasconderlo. Spesso conta più l'agonismo della tecnica. E con i turchi ci sarà da lottare a colpi di fioretto e discimitarra. Hanno eliminato l'Eintracht Francoforte. Non sono fenomeni ma con quattro nazionali, con i tedeschi, Goetz, già partner di Haessler nel Colonia come centravanti e ora libero e leader della squadra, e il duro stopper Stumpf, non hanno paura di niente. Li guida Feldkamp, considerato uno dei cinque migliori tecnici di scuola germanica del dopoguerra». Per evitare complicazioni a Istanbul, dove ci sarà un clima «caldo» in campo e sugli spalti del piccolo stadio del Galatasaray, Carnevale invita la Roma a chiudere il conto all'andata: «Li possiamo servire con un poker di gol». E sogna un'altra Coppa Uefa: «Ho dovuto ricominciare da capo, arrampicandomi con le unghie e con i denti, facendo grandi sacrifici ed eccomi qua, a dare la scalata all'Europa. Voglio tornare in alto ancora una volta». Ha sempre sofferto ma non si lamenta: «Senza il pallone avrei fatto l'operaio. Il calcio è la mia fortuna». Bruno Bernardi Carnevale viene spesso utilizzato a mezzo servizio ma questa sera contro i turchi Boskov lo schiererà dall'inizio

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