Juve, il Milan non dev'essere un alibi di Marco Ansaldo

Juve, il Milan non dev'essere un alibi Trapattoni chiede ai bianconeri di pensare soltanto ai cecoslovacchi e non a domenica Juve, il Milan non dev'essere un alibi «Ricordiamo il Toro con la Dinamo» Il terreno fangoso è il nemico in più OLOMOUC DAL NOSTRO INVIATO Davanti all'ingresso dello stadio un ristoratore ha fissato la carlinga rossa e blu di un vecchio Tupolev e l'ha trasformata in un bar: è l'unica stravaganza in una città grigia, nella quale la matrice austroungarica si affiata ai resti del socialismo reale e all'odore della zuppa di cipolle. Dicono che il Sigma, la squadra di calcio di Olomouc, rispecchi il carattere della città. Ostinata, austera, con un'organizzazione di gioco quasi militaresca. Il vecchio Vycpalek, che è tornato in Cecoslovacchia per spiarla, sostiene che gli ricorda un po' il Parma e a Trapattoni si sono rizzati i capelli ripensando alla doppia finale di Coppa Italia dell'anno scorso. L'esempio del Torino ha fatto scuola. Dopo gli sfracelli della Dinamo Mosca al Delle Alpi, non c'è più nessuno che si fidi di queste squadre dell'Est, che dovrebbero essere piegate sotto il peso della recessione e della fuga di talenti. Anche il Sigma, che ha perso l'attaccante più bravo, Hapal, passato al Leverkusen, dovrebbe avvertire la crisi. Invece è in salute, quarta in campionato a due punti dalla prima: sabato scorso, ridotti in nove, i moravi hanno rimontato un gol di svantaggio e ne han segnati due, prima di subire il pari. «L'errore - ammette il Trap - è che ci siamo abituati a misurare i giocatori per i miliardi che costano, mentre nel mondo ci sono bravissimi sconosciuti». Qui se ne trovano. Ragazzi di belle speranze, come Latal, astro della futura Nazionale ceca, gioca a ridosso della punta, che è Kerbr, «una copia di Skuhravy», assicura Vycpalek. A centrocampo l'uomo fondamentale è Marosi, che fa benissimo il regista anche se porta il numero 3. Nell'Olomouc i numeri sono una decorazione come i festoni sopra gli alberi di Natale: si può vedere Pivarnik, che è uno dei due stopper, con l'I 1 ; Kovar, il giovane libero, con il 2. Karel Bruckner, l'allenatore, con la faccia rugosa, non si perde in dettagli. Come il Trap con la Juve anch'egli lasciò il Sigma a metà degli Anni 80 dopo averlo portato al miglior piazzamento della storia: 4° posto ed esordio in Uefa. Andatosene, lo hanno dovuto richiamare e la squadra è più che mai una sua creatura che rappresenta il calcio di provincia contro lo strapotere di Praga e Bratislava. L'impronta è di un'astuta paesanità: l'anno scorso su questo campo, dove la gente ti sta sulla pelle, rischiò il Real Madrid, in passato ci cadde l'Amburgo e l'ultimo dazio l'hanno pagato i turchi del Fenerbahce, battuti per 7-1 su un campo allagato, pare, apposta. Questa volta non ci sarà bisogno di innaffiare. La neve dei giorni scorsi e l'umidità hanno ridotto il terreno a una poltiglia sulla quale i raffinati alla Moeller rischiano la figuraccia. Ancor più l'avrebbe rischiata Baggio. La Juve dovrà lottare contro tutto questo, cercando di non cadere nelle provocazioni, una specialità dei moravi visto che chi arriva ad Olomouc quasi sempre finisce con un paio di espulsi: il Fenerbahce addirittura ne ebbe tre. «Ma l'importante è non dimenticare i russi», è il primo slogan del Trap tanto per tornare all'esperienza del Torino. Il secondo riguarda il campionato. Nella settimana del rilancio nel derby e della vigilia anti-Milan, c'è il rischio che la Signora centellini i pensieri e risparmi le gambe: «Alla fine nessuno dovrà dirmi che pensavamo al Milan: non sarebbe un alibi. Del Milan non mi importa nulla, fino a domenica», dice il tecnico. Ma non si capisce se sia soltanto un messaggio o se abbia raccolto segnali di bassa pressione nel castello dove la Juve alloggia. Oggi i bianconeri scenderanno in campo ad un'ora insolita (le 13,30) con la stessa squadra del derby, ad eccezione di Perazzi che rientra. Lo stadio è piccolo, 18 mila spettatori. Farà caldo, nonostante !a temperatura vicina allo 0 e l'incombere della nebbia. Marco Ansaldo Casiraghi (sotto) giocherà nonostante la contusione riportata ad una gamba; a fianco, Trapattoni: il tecnico teme gli slanci agonistici di giocatori desiderosi di mettersi in mostra e ricorda che cosa è successo al Torino

Luoghi citati: Amburgo, Bratislava, Cecoslovacchia, Italia, Madrid, Mosca, Olomouc, Praga