Eltsin caccia Yakovlev l'ultimo gorbacioviano
Eltsin caccia Yakovlev l'ultimo gorbacioviano Mentre offre una tregua al Parlamento Eltsin caccia Yakovlev l'ultimo gorbacioviano Cade la testa del presidente della tv «E'parziale sulla guerra in Ossetia» MOSCA NOSTRO SERVIZIO A pochi giorni dall'inizio del Congresso del popolo della Russia che si annuncia cruciale per gl'indirizzi della riforma e per la composizione del governo, si registra la prima «vittima». Boris Eltsin ha destituito Egor Yakovlev, il presidente della compagnia televisiva «Ostankino», ex tv centrale dell'Urss. Il portavoce del Presidente, Kostikov, ha annunciato che Eltsin si accinge a firmare il decreto sulle dimissioni di Yakovlev su richiesta perentoria dei capi delle Repubbliche che fanno parte della Federazione Russa. Secondo la spiegazione ufficiale, la testa del capo di «Ostankino» sarebbe stata richiesta dal leader dell'Ossetia del Nord, Akhsarbek Galazov, perché la tv centrale avrebbe rappresentato in maniera parziale, cioè pro-ingushi, il conflitto scoppiato in Ossetia. Può darsi che Eltsin abbia deciso davvero di accontentare i rappresentanti delle nazionalità, sperando in un loro appoggio in Congresso. Ma le dimissioni di Egor Yakovlev, ex direttore del settimanale «Moskovskie novosti» e uno dei fautori della glasnost gorbacioviana, non contribuiranno, probabilmente, alla popolarità del Presidente tra l'in- tellighenzia democratica: il Consiglio dei direttori di «Ostankino» ha ieri sera reagito negativamente con una dichiarazione in difesa di Yakovlev e del diritto d'informazione. Egor Yakovlev era stato messo a capo di «Ostankino», l'unico canale che trasmette in tutta l'ex Urss, dopo il golpe d'agosto ed era uno dei tre uomini - gli altri due sono Vitali)' Ignatenko, direttore dell'agenzia Itar-Tass, ed Evghenij Primakov, capo dello spionaggio estero - nominati da Gorbaciov e rimasti al loro posto anche dopo la caduta dell'ex Presidente. Anche se Yakovlev non è mai stato un oppositore di Eltsin, le trasmissioni e i commenti del suo canale si sono sempre distinti per il loro maggiore equilibrio rispetto a quelli di «Rossija», il canale ufficiale di Stato. L'ultimo caso riguarda «Vzgliad», la più coraggiosa trasmissione di attualità dei tempi della perestrqjka, che recentemente ha denunciato casi di macchinazioni illecite nell'entourage presidenziale e ha difeso Gorbaciov, concedendogli la possibilità (negata dal canale «Rossija») di apparire in video. La direzione di «Ostankino» si è affrettata a sospendere la trasmissione «per ragioni contrattuali», esattamente come avevano fatto più volte i dirigenti comunisti. A quanto pare la mossa non è stata sufficiente a salvare Yakovlev. Del resto la sua uscita di scena libererà un posto prezioso, che potrebbe presto essere occupato da uno dei fedelissimi del Presidente minacciato da un possibile (e probabile) rimpasto di governo. Nelle ultime ore, infatti, sia Eltsin, sia il presidente del Parlamento Khasbulatov, sia i leader dell'opposizione centrista, hanno fatto capire che il compromesso è possibile. Ieri gli esperti del governo e dell'«Unione civica», hanno ultimato il lavoro sul programma economico congiunto. Uno dei leader del blocco d'opposizione ha fatto capire, però, che il programma diventerà realizzabile solo alla condizione di cambiamenti nel governo Gaidar. Anche Eltsin ha riconosciuto lunedì la possibilità di sostituire alcuni ministri, aggiungendo che la Russia ha bisogno di «un armistizio politico» per stabilizzare la situazione e che non c'è nessuna ragione per temere l'introduzione dello stato d'emergenza e del governo presidenziale. Anna Zaf esova
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