Belgrado, sul Danubio c'è una bomba al veleno

Belgrado, sul Danubio c'è una bomba al veleno Se cede una diga il fiume sarà invaso dalle scorie Belgrado, sul Danubio c'è una bomba al veleno BELGRADO. Emergenza ecologica nel bacino del Danubio nella ex Jugoslavia. Le Nazioni Unite hanno deciso di far intervenire le squadre specializzate per rafforzare un terrapieno che, gravemente danneggiato dalle piogge torrenziali del mese scorso, rischia di crollare e liberare un grande quantitativo di rifiuti tossici. Per spiegare la situazione Hanns Zimmermann, funzionario dell'apposita organizzazione Onu, ha detto che se la diga cedesse, chiunque beva acqua da Belgrado al Mar Nero sarebbe in pericolo. La barriera, lunga 600-700 metri, trattiene piombo, zinco, insetticidi e altri veleni che co¬ prono 20 ettari tra Mojkovac e il fiume Tara, nelle montagne del Montenegro. I rifiuti tossici, provenienti dalle vicine miniere di piombo e zinco, rischiano di finire nel Tara e da lì, attraverso vari fiumi, nel Danubio. Gli esperti dell'Orni sperano che la diga regga ancora per qualche settimana, ma l'ispezione non consente di fare previsioni. «E' una bomba a orologeria», ha affermato Zimmerman precisando che l'Onu ha già ordinato a una ditta italiana circa 1500 gabbie in cavi d'acciaio da riempire di pietre e materiali vari e calare nelle acque del Tara per formare delle barriere temporanee. te. st.]

Persone citate: Zimmerman, Zimmermann

Luoghi citati: Belgrado, Jugoslavia, Montenegro, Tara