«Quella notte la polizia picchiò un marocchino» di Maria Grazia Bruzzone

«Quella notte la polizia picchiò un marocchino» IL CASO UN PESTAGGIO IN DIRETTA TV «Quella notte la polizia picchiò un marocchino» SfSADÀ' adiacente alla Stazione Termini, esterno notte. Scena prima. Un extracomunitario ubriaco si aggira sul marciapiede. Grida, insulta, molesta i rari passanti. Una niacchina dei carabinieri si accosta e se ne va. Forse non abbassa neppure il vetro. L'inquadratura è dall'alto, da un secondo o terzo piano di un palazzo, potrebbe essere una pensione per immigrati, una delle tante della zona. Scena seconda. Sono arrivate due volanti e sono scesi tre poliziotti. Adesso circondano l'extracomunitario ubriaco che è a terra, su un fianco, ma continua a gridare, si lamenta, forse insulta. Si muove, sembra anche scalciare con le gambe ma il filmato è poco chiaro, l'inquadratura poco felice. A un certo punto un poliziotto allunga una gamba sul corpo accovacciato, all'altezza della spalla. Una pedata, o lo spinge via? Si sente un flebile lamento. Poi di nuovo, davanti ai colleghi indifferenti. E questa volta l'ubriaco con la mano si tocca la spalla, o la nuca, come si fa per alleviare il dolore. Il filmato, ripreso con una telecamera portatile da un ignoto operatore dilettante, è apparso ieri in tv durante «8262», il nuovo programma che Donatella Raffai conduce su Raitre. Primo campione italiano di video d'amatore che documenta un fatto. Roma come Los Angeles, dove il video del nero King, pestato da un poliziotto poi assolto, finì per scatenare la rivolta di un pezzo di città? Non proprio. Ma, se l'americana «Nbc» che aveva mandato in onda l'anonimo filmato ha avuto l'idea di organizzare una trasmissione intera, fatta coi video d'occasione inviati dal pubblico, è pur vero che, visto il successo di «Witness video» - il video testimone - Raitre rilancia sulla stessa onda. E non è detto che questa, malgrado la minor consuetudine degli italiani con la telecamera domestica, non sia che la prima sorpresa. Voyeurismo o testimonianza? Intanto si discute sul primo «fatto»: è stata vera violenza? E' stato razzismo? Il questore di Roma Ferdinando Masone, interpellato al telefono dalla Raffai, difende ma non assolve i suoi poliziotti. Commenta: «Imprimaimpressione è quella di un intervento fatto da agenti che spontaneamente hanno visto una scazzottata e sono intervenuti doverosamente. Da un punto di vista tecnico non si può dire un intervento molto ortodosso. Ma non vedo vera violenza, e tutto l'insieme lo dimostra. Possiamo dire che la scena è sgradevole, ma non che ci sono nella polizia sentimenti di ostilità o volgari manifestazioni preconcette nei confronti degli immigrati». Poi, paterno, aggiunge: «Azioni di quel genere, e io sulla strada sono stato 20 anni, sono le più difficili». Grazie mille. Raffai racconta i precedenti. «L'extracomunitario era uscito da un bar dove aveva bevuto molto. Dava in escandescenze. E a chi gli si avvicinava mostrava i documenti gridando «tanto non potete farmi niente, perché sono in regola». Altra telefonata. «Sono sicura che il poliziotto ha messo lì il piede non per infierire, ma per evitare il contatto fisico», sostiene una signora che abita nei dintorni della stazione. Che racconta di essere stata importunata varie volte. E aggiunge: «Bisogna vedere come picchiano loro i poliziotti. Mi ci sono trovata almeno tre volte». Manuel Luis Domingo, angolano che si occupa dei rapporti fra immigrati e istituzioni, è stupe¬ fatto. «E' impossibile, gli extracomunitari non picchiano i poliziotti. Rispettano l'autorità. E poi hanno paura». La signora ammette che a importunarla forse erano dei drogati italiani. «Il questore ha ragione. I poliziotti non vanno criminalizzati. Lavoro di notte e casi del genere ne ho visti decine a Milano», testimonia un telespettatore. Ma tra le telefonate che continuano ad arrivare in redazione c'è chi racconta di aver assistito ad altri analoghi abusi. In serata arriva una dichiarazione del Siulp, il sindacato di polizia. «Pericolosa è la trasmissione che rischia di fomentare odi in qualche mente malsana - contrattacca il segretario Antonio Lo Sciuto, che poi minimizza: - Ci troviamo di fronte a un gesto cer to condannabile, ma che nulla ha a che vedere col razzismo e la violenza xenofoba». Secondo il sindacato «l'agente non colpisce, ma tiene fermo l'immigrato», quindi il suo comportamento è «assolutamente non violento» anche se è «gratuito e quindi con dannabile». Maria Grazia Bruzzone Trasmesso su Rai3 è stato filmato da un operatore dilettante Una scena del pestaggio e, a fianco, la conduttrice Donatella Raffai

Persone citate: Antonio Lo Sciuto, Donatella Raffai, Ferdinando Masone, Manuel Luis Domingo

Luoghi citati: Los Angeles, Milano, Roma