Gazzelloni: difensore della musica moderna di Armando Caruso

Gazzelloni: difensore della musica moderna Commozione attorno all'artista, oggi i funerali Gazzelloni: difensore della musica moderna ROMA. I funerali di Severino Gazzelloni, il più grande flautista di questo secolo, saranno celebrati alle 11, in forma privata nella chiesa del cimitero di Roccasecca dal parroco don Pasquale Porretta. La salma sarà tumulata nella cappella di famiglia. Telegrammi di cordoglio sono arrivati ai familiari da ogni parte del mondo. Molti musicisti lo ricordano con commozioni. Goffredo Petrassi: ((Abbiamo perduto un grande artista, un eroe della musica moderna. Severino è stato l'incitatore più coraggioso nel difendere noi compositori e nel diffondere le nostre musiche. Per lui ho scritto un concerto pei /lauto e orchestra negli Anni Sessanta. Era un uomo di rara sensibilità». Carlo Maria Giulini: «Un grande vuoto per la musica. Toc cherà ai musicisti di domani cercare di raggiungere i livelli raggiunti, come pochi altri, da Gaz zelloni. Erano anni che non ci in compravamo. Kicoidc perù che quando io entrai „on.c seconde direttore dell'orchèstra della Rai, lui era il secondo flauto. Poi lasciò e proseguì la sua carriera». Ennio Morricone: «Per Severino non ho scritto nulla, purtroppo, ma lo stimavo sin da quando eravamo compagni di Conservatorio a Santa Cecilia, quasi 45 anni fa. Le sue più grandi doti erano fantasia e tecnica raffinata. Si elevò sugli altri dipanando le enonni difficoltà che la musica contemporanea imponeva agli esecutori». Piero Farulli: «Severino era un amico ed un musicista completo, attento alla vita degli uomini. Mesi fa mi confidò di voler fare un concerto a favore della scuola fiesolana. In quella occasione compresi che non voleva che si parlasse della sua malattia». Massimo Bogianckino, sovrintendente del Maggio: «Gazzelloni ha rivalorizzato il flauto. A Darmstadt Severino legò il proprio destino a Beiiu, Stockhausen, Boulez e Madcrna. Maderaa scrisse per lui anche un brano cameristico "Honeyreves": un tito lo che letto al contrarie somiglia al suo nome». Maderna, però, dedicò all'amico un'opera intera: «Hyperion», regia di Virginio Puecher: Gazzelloni in frak, solo sulla scena col suo tlauto d'oro, ebbe così la sua prima mondiale al Festival di Musica contemporanea di Venezia nel settembre 1964. Luciano Alberti (direttore dell'Accademia Chigiana) ha dedicato a Gazzelloni il Concerto inaugurale della 70a stagione che si aprirà stasera con «Micat in vertice»: «Ricordo come Gazzelloni volesse essere sepolto a Siena, città a cui era molto legato e dalla quale l'anno scorso aveva ricevuto il "Mangia d'oro". Non sarà semplice trovare chi possa sostituirlo». Gazzelloni dal '52 fu docente a Darmstadt, poi direttore del (Rossini» di Pesaro. Il suo insegnaménto ha fatto moltiplicare- le classi di flauto nei consii: .. L„ri italiani,, ed ha stimolato litri compositori come Nono. Pendercelo, Leibowitz, Messiaon. He scritto di lui il compianto Massimo Mila «che la sua dote somma era la naturalezza di una musicalità tutta istintiva che gli permetteva di entrare completamente nell'idea di qualsiasi composito¬ re: non c'è complicazione cerebrale, né sottigliezza intellettualistica di composizione che resista al grimaldello della sua spontanea natura musicale». Bruno Bartoletti (direttore d'orchestra): «Una volta ho assistito ad una sua lezione alla Chigiana. Rimasi colpito dalle doti di grande musicista c didatta, oltre che di potente promotore della musica contemporanea. Il mio ricordo più nitido? L'incisione del :<Ballo in maschei a» con Monserrat Caballè, a Roma 20 anni fa. Severino era primo flauto. Ho ancora nell'orecchio il suono del suo solo». Armando Caruso Petrassi: un grande Morricone: fantasia e tecnica raffinata Gazzelloni con il suo flauto d'oro e In una foto di qualche anno fa

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