Fra le armoniche figure del monferrino Caccia e raffinati pezzi d'argento

Fra le armoniche figure del monferrino Caccia e raffinati pezzi d'argento Alla «Zabert» e da «Casartelli» Fra le armoniche figure del monferrino Caccia e raffinati pezzi d'argento Nelle accoglienti sale della Galleria Zabert (piazza Cavour 10, sino al 23 dicembre) è in corso la mostra «Dipinti e mobili da collezione dal XV al XVIII secolo». In particolare, il settore dedicato alla pittura è caratterizzato da due grandi tele di Guglielmo Caccia detto II Moncalvo: «Sposalizio della Vergine» e «Nascita della Vergine». In entrambe le opere l'artista monferrino (1568-1625) rivela un'armoniosa definizione delle figure che emergono dal fondo con compostezza, mentre la linea conferisce ai volti una delicata espressione, una non comune capacità di comunicare gli episodi della vita della Vergine attraverso un controllato e regale portamento. Del torinese Pietro Domenico Olivero (1680-1755) è presente l'«Annuncio ai pastori», risolto con una piacevole resa della scena appena rischiarata dal «bagliore di una stella». Si ricordano, inoltre, il prezioso disegno «La Clemenza di Scipione» di Luca Cambiaso; la tavola «Sant'Alessandro» del bergamasco Boselli e le due battaglie di Anonimo Artista Romano, identificato da Federico Zeri. L'Antichità Casartelli ha inaugurato i nuovi locali (via Maria Vittoria 25 A, sino al 24 dicembre) con una rassegna che spazia dagli oggetti inglesi vittoriani ai raffinati argenti italiani e francesi. Fra questi ultimi si nota la «Caffettiera» in argento dorato, Parigi, del 1798, di Martin Guillaume Biennais, il maestro orafo di Napoleone. Il pezzo di maggior valore è, senza dubbio, la «Cioccolatiera» del 1765, Torino, di Giovanni Fino e Bartolomeo Pagliani finemente lavorata ed elegante nello sviluppo della forma nello spazio. Accanto a questo splendido esemplare si può ammirare il «Frammento con Santa» in argento sbalzato, contrassegnato dall'antico punzone Sulmona del 1450/60. Casartelli propone ancora un vassoio Roma (del 1760) appartenuto alla famiglia Chigi; una coppia di candelieri Torino del 1770, di Giuseppe Vernoni e Matteo Promis; una zuccheriera Marsiglia del 1784 che concorre a delineare il percorso di questa davvero pregevole esposizione, [a. mi.] Caccia: Sposalizio della Vergine (part.)

Luoghi citati: Marsiglia, Parigi, Roma, Sulmona, Torino