Wright promette: non fallirò di Giorgio Viberti

Wright promette: non fallirò Contro il Fabriano l'americano della Kappa si presenta al suo pubblico Wright promette: non fallirò «I tifosi sono stufi di vederci perdere» Oggi pomeriggio, contro la Teamsystem Fabriano (Palazzetto dello sport, ore 17,30), debutto casalingo per Howard Wright, il nuovo americano ingaggiato dalla Robe di Kappa dopo il taglio del lèttone Igor Melnik. Nel suo esordio assoluto in Italia, due settimane fa sul campo della Scaini Venezia, Wright destò ottima impressione, segnando ben 25 punti e risultando decisivo, insieme con il connazionale Jay Vincent, per il successo (96-92) dei torinesi. «Ho davvero voglia di far bene in questa mia prima partita a Torino - dice subito Wright anche perché la Robe di Kappa è reduce da tre sconfitte casalinghe e non può più sbagliare. I nostri tifosi probabilmente sono stufi di veder perdere la squadra, quindi ho un motivo in più per non fallire». Venerdì il nuovo americano della Kappa è stato raggiunto a Torino dalla sua compagna Eather, una graziosa ragazza di origine messicana. Con lei ieri Wright ha finalmente potuto occupare l'alloggio nel quale abiterà per questa stagione do¬ po aver trascorso un paio di settimane in albergo in attesa che Melnik gli lasciasse libera la casa. «Quando sono arrivato alla Robe di Kappa - aggiunge Wright - ho trovato dei giocatori un po' demoralizzati, ma adesso mi sembra che le cose siano cambiate. Siamo una squadra giovane, quindi subiamo emotivamente i periodi di crisi. Occorre vincere per ritrovare sempre maggiore fiducia. Questa Robe di Kappa è una buona squadra, che può far bene soprattutto giocando veloce e in contropiede. E intanto io comincio a capire un po' di più il vostro gioco, che è sicuramente più duro di quello che si pratica negli States. Ma ho ancora qualche difficoltà con gli arbitri». L'ottimismo di Wright ha contagiato un po' tutti i giocatori torinesi. «Howard è un professionista perfetto - dice l'allenatore Federico Danna ma in più ci mette anche molto entusiasmo. E' il primo ad arrivare agli allenamenti e l'ultimo ad andarsene. Inoltre è molto socievole, chiede conti- nuamente spiegazioni se non capisce e fa gruppo. I suoi compagni lo apprezzano anche per il suo carattere, oltreché per le qualità tecniche». Nelle file della Teamsystem torneranno a Torino l'«ex» Paolo Scarnati e l'americano Jay Murphy. Il primo giocò nell'Auxilium dall'87 al '90, senza tuttavia riuscire ad esprimersi con continuità ad alti livelli. Venne così ceduto a Desio (non senza polemiche da parte del giocatore), in cambio di Pino Motta. Quest'anno a Fabriano si sta tuttavia riscattando: è infatti il miglior giocatore italiano della Teamsystem e il terzo marcatore della squadra marchigiana insieme con Guerrini e dietro i due americani Spriggs e Murphy. Proprio quest'ultimo fu anni fa un osservato speciale della società torinese, che nell'estate, dell'86 lo convocò per un provino. Sulla panchina dell'allora Berloni era appena arrivato Mario De Sisti. Il test fu molto positivo, ma Murphy preferì tentare ancora la strada della Nba e Torino non riuscì ad ingaggiarlo, scegliendo poi Garnett e Thibeaux. A dispetto della statura (211 centimetri), Murphy gioca nel ruolo di ala dove può sfruttare al meglio le sue doti di tiratore (mancino) dalla distanza. Può essere decisivo per l'esito della partita di oggi il suo probabile duello proprio con Wright. Giorgio Viberti Wright ha preso il posto di Melnik