Ma il formaggio era già al riparo

Ma il formaggio era già al riparo Ma il formaggio era già al riparo NOVARA. I formaggi italiani si erano già messi al riparo da tempo dalle minacce dei superdazi Usa con un'azione «privata», che scavalcasse in qualche modo sia le possibili ritorsioni d'Oltreoceano sia gli accordi commerciali. I consorzi di tutela del Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Grana Padano, Provolone, all'inizio della scorsa estate avevano intrapreso un'azione comune per fronteggiare le probabili misure che sarebbero state assunte Oltreoceano. Le avvisaglie delle probabili decisioni americane erano state fiutate addirittura nel mese di maggio. A Novara come a Reggio Emilia, capitali del Gorgonzola e del Parmigiano Reggiano, erano giunte informazioni secondo cui gli americani stavano per «stoppare» l'importazione europea. Ed era subito scattato un patto di solidarietà comune che dovrebbe dare i suoi frutti anche in futuro, soprattutto per un rilancio della produzione «made in Italy». Federico Fileppo Zop, presidente del Consorzio che marchia il Gorgonzola, racconta come sono andate le cose: «Era necessario precedere qualsiasi mossa con una controproposta congiunta, anche perché non sapevamo se le trattative Gatt sarebbero arrivate in porto». Così i consorzi di tutela avevano promosso un'azione legale con 1'«American Cheese Importar Association», l'associazione che riunisce le ditte d'importazione degli Stati Uniti. La difesa dei formaggi era stata affidata a uno studio legale fra i più accreditati di Washington, il caso era stato portato in audizione pubblica davanti al Congresso. Dice il dottor Leo Bertozzi, responsabile del settore esteri del Consorzio Parmigiano Reggiano: «Si trattava di dimostrare che i formaggi italiani in ogni caso non sono concorrenziali con quelli americani perché le produzioni raggiungono "target" diversi, fasce di consumatori ben distinte. In sostanza: la nostra industria casearia esporta merce che negli Stati Uniti è considerata di lusso, destinata a una clientela raffinata e ai ristoranti alla moda». Un esempio: negli Usa il Parmigiano Reggiano costa 6 dollari il chilo (mercato all'ingrosso) contro i 3 di un formaggio prodotto nel Wisconsin, commercializzato normalmente nei supermercati di tutti gli Stati. Analogo discorso vale per il Gorgonzola: le 1500 forme esportate ogni anno sono vendute a 20 dollari il chilo. La tesi è stata accolta: rico- noscendo l'appartenenza dei formaggi italiani a una categoria di prodotti d'elite, sono stati implicitamente riaffermati il valore e la superiorità del «made in Italy». Autentici generi di lusso, superiori al punto da non poter essere confusi con gli altri formaggi, quindi al di sopra di qualsiasi sospetto di concorrenza. Un altro punto di forza, verso il quale gli americani si sono dimostrati particolarmente sensibili, è stato presentato nell'azione legale: lo spauracchio della perdita di posti di lavoro nel comparto dell'importazione. Qualunque supertassa Usa avrebbe infatti ridotto e bloccato il flusso di merci dall'Italia, mettendo in crisi un sistema ormai consolidato, quello deir«American Cheese Importer Association». Ecco perché l'organismo, temendo contraccolpi occupazionali, era sceso in campo accanto agli italiani. Insomma, le controdeduzioni degli industriali italiani e degli importatori statunitensi sono state più che convincenti. Che cosa accadrà dopo 1'«armistizio» Usa-Cee? Risponde Carlo Melito, direttore del Consorzio del Gorgonzola, a Zurigo per una rassegna sui formaggi italiani all'estero: «Non conosciamo ancora, nel dettaglio, i meccanismi dell'accordo. Ma con il nostro intervento abbiamo voluto dimostrare che, al di là delle intese internazionali, non siamo disposti a farci mettere i piedi sulla testa». Gianfranco Quaglia Niente superdazi in America per Parmigiano e Gorgonzola Quantity Valore "1 PECORINO 163.000 q 109miiiardi ___ 1 PARMIG1AN0 REGG. E GRANA PA0AN0 105.000 q 110 miliardi| 1 _ , , G0RGONZOLA 96:600 q 68miiiardij ' I PR0V0L0NE 31.400 q 22 miilardi I i GRATTUGIATI 61.500 q 52 miliardi j L'ESPORTAZIONE IN TUTTO IL MONDO Nella tabella la quota di esportazione dei formaggi italiani che nei mesi scorsi avevano vinto la guerra dei superdazi con gli Usa

Persone citate: Carlo Melito, Federico Fileppo Zop, Gatt, Gianfranco Quaglia, Leo Bertozzi, Parmigiano