Così Barshai domina Mahler
Così Barshai domina Mahler Successo l'altra sera all'Auditorium Così Barshai domina Mahler TORINO. Defraudato il pubblico dall'ascolto dell'adagio della Decima Sinfonia, il programma mahleriano eseguito l'altra sera all'Auditorium da Rudolf Barshai si è ridotto, peraltro giustamente, alla sola Sinfonia n. 9: ma, per una volta, l'accostamento sarebbe stato fruttuoso. La Nona è un gran testo, non tutto al livello dello straordinario movimento iniziale e bisognoso di particolari cure. Barshai lo esegue a grandi linee, puntando con decisione la prora contro il mare burrascoso di un sinfonismo che può travolgere ad ogni istante l'interprete che tenti di addentrarvisi. Sotto la sua guida l'esecuzione giunge in porto con sufficiente sicurezza, anche se non riesce a mascherare completamente i segni della fatica. Le nervature portanti dell'opera sono definite con sufficiente chiarezza: quel che manca sono gli effetti prospettici, gli sfondi, ciò che si deve sentire in secondo e terzo piano attraverso un lavoro di scavo che metta in risalto ogni particola- re, graduandone l'importanza. In tal modo la partitura si sfilaccia un po', perdendo di coesione e di varietà, anche se buoni momenti sono venuti fuori, specialmente nella visionaria forza espressiva del primo e dell'ultimo movimento, tra le cose più intense che Mahler abbia mai scritto. Buona l'accoglienza del folto pubblico che ha applaudito il direttore e un'orchestra non nella forma migliore, [p. gal.] Sotto la guida di Rudolf Barshai (qui accanto) l'esecuzione è giunta in porto con sicurezza anche se non è riuscita a mascherare la fatica
Persone citate: Barshai, Mahler, Rudolf Barshai
Luoghi citati: Torino
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