Filosofi e duellanti

Filosofi e duellanti Filosofi e duellanti // curatore: «Non ho lavorato per fare queste polemiche» TUPORE, irritazione, poL ' lemiche: ecco che cosa m sta scatenando l'articolo l | di Antonio Gnoli sullo }<L I «stupore, irritazione e polemiche» che la nuova edizione della Volontà di potenza avrebbe innescato. Alle polemiche ribatte Vattimo, nell'intervento che ospitiamo a fianco. Lo stupore, l'irritazione è dei protagonisti del duello su Repubblica: il curatore del volume Bompiani, Maurizio Ferraris, e il suo implacabile «censore», Franco Volpi. Sentite Ferraris: «Io non marcio sulle polemiche, non è lo spirito con cui ho fatto questo lavoro». Sentite Volpi: «Io sono uno studioso, ci tengo a rimanere tale e a non trasformarmi in polemista». Tanta voglia di sfumare i toni, nessuno dei due riconosce l'amico in certe sortite al vetriolo. «Uno che legga le nostre dichiarazioni - ammette Volpi può anche immaginare che io e Maurizio ci stiamo bastonando di santa ragione. Ma non è così». Ferraris affida la sua posizione a un contegnoso e un po' risentito no comment: «Quanto all'edizione della Volontà di potenza non ho niente da aggiungere a quel che ho scritto nella postfazione. Chi fosse interessato al problema, se la vada a leggere». Volpi ha letto e qualche riserva ce l'ha: «Rimettere quel testo sul mercato è come gettare un sasso in piccionaia, anche se escludo che Maurizio volesse creare una rissa». Infatti: pare addirittura che Ferraris, preoccupato dai problemi che il libro avrebbe potuto sollevare, abbia chiesto ai suoi amici di parlarne il meno possibile. Continua Volpi: «Io difendo il lavoro di Colli e Montinari: riconosco che un'altra edizione della Volontà di potenza può essere utile, ma questo non è Nietzsche». Però, aggiunge, la contrapposizione Volpi/Ferraris rischia di sviare da un serio confronto sul filosofo: «Meglio lasciare che si dia battaglia ai livelli ai quali lo scontro sussiste: questo è un caso editoriale, non scientifico». «Non è una polemica nel nome di Nietzsche» ribadisce un terzo personaggio, finora non implicato: è Pier Aldo Rovatti, che difende il lavoro di Ferraris. Ed è ovvio, visto che proprio lui ha «suggerito» l'iniziativa editoriale, come si legge sul libro incriminato. Meno ovvio che il «suggeritore» Rovatti, in questa occasione, non sia stato interpellato proprio dal quotidiano a cui collabora. Che cos'ha da dire? «Questo inizio di polemica mi sembra un po' specioso: per Nietzsche e per gli studi nietzschiani, spero che si sgonfi presto. Ripubblicare La volontà di potenza è stato a lungo un mio pallino. Anni fa l'avevo proposto a Feltrinelli, ma allora il clima era diverso: prevaleva la preoccupazione di non "perdere da sinistra" Nietzsche. Ora i tempi sono maturi. E' un testo utile e importante. Purché si riesca a leggerlo lasciando da parte tutte le questioni che con Nietzsche non c'entrano nulla». Maurizio Assatto