Agguato al consigliere dc

Agguato al consigliere dcMarcianise: ferito, inseguito e freddato dai sicari della camorra Agguato al consigliere dc Ucciso davanti alla scuola CASERTA. Hanno aspettato che si mettesse al volante della sua «Y10», poi il commando è entrato in azione. Dall'auto dei killer è partita una prima scarica di proiettili. L'uomo, già ferito, si è trascinato dietro il cancello di una scuola, ma loro non hanno mollato la presa: uno dei sicari lo ha raggiunto e ha fatto fuoco. Un colpo in bocca e uno alla tempia hanno siglato la missione di morte. Per eliminare Pietro Trombetta, 40 anni, consigliere comunale de a Marcianise, sono scesi in campo professionisti del crimine. Gli investigatori non hanno dubbi: la tecnica usata dagli assassini ricalca il copione degli agguati di camorra. E il movente di un omicidio dai contorni ancora oscuri va cercato proprio in quella zona grigia che da queste parti confonde i contorni di quel che è lecito e di quel che non lo è. L'esponente de assassinato era un emergente della politica, uno che aveva saputo costruire la sua carriera all'ombra del deputato de Carmine Mensorio. Alle ultime consultazioni comunali dell'88, aveva raccolto molti voti, risultando secondo degli eletti con oltre duemila preferenze. Ma Pietro Trombetta era anche un uomo dai mille interessi: medico chirurgo con duemila assistiti, docente di Anatomia prima all'Isef di Napoli e poi a Potenza, presidente della locale squadra di calcio, per quasi un triennio titolare di una delega alla nettezza urbana, con la quale aveva gestito la privatizzazione del servizio. E ancora lui sarebbe legato a una cooperativa di guardie giurate, la «2D», impegnata nella vigilanza degli, stabilimenti della zona industriale del paese. E' in questo intreccio la chiave del delitto? Di una cosa polizia e carabinieri sono convinti: chi ha deciso la morte del consigliere de è gente pronta a tutto. E sullo sfondo c'è un paese dove la crisi ha cancellato fabbriche e posti di lavoro, dove la camorra allunga le mani sulle opere pubbliche diventate l'unica speranza di sviluppo: il futuro interporto, lo scalo merci. L'agguato scatta poco dopo le 10. Trombetta raggiunge con la sua macchina il liceo scientifico di Marcianise per incontrare il sindaco, Pietro Squeglia, professore di Lettere e capo di un monocolore de, partito che conta 28 consiglieri su 40, cinque dei quali sospesi dal prefetto perché coinvolti in vicende giudiziarie. Un breve colloquio, poi il consigliere esce dall'istituto e si mette alla guida della «Y10» amaranto, parcheggiata poco distante. Arriva l'auto dei killer che sparano all'impazzata, prima dei colpi finali contro un uomo senza scampo. Accorrono i bidelli, gli insegnanti, poi una «volante» della polizia trasporta il medico in ospedale quando già non c'è più nulla da fare. La notizia giunge al sindaco, l'ultimo che abbia visto vivo il consigliere, l'ultimo che gli abbia parlato. Squeglia, malato di cuore, viene colto da un malore, ma si riprende dopo poco, tanto che gli inquirenti decidono di interrogarlo. Da lui vogliono sapere chi e perché aveva interesse a togliere di mezzo il suo compagno di partito. Una risposta difficile. L'attenzione degli investigatori è concentrata su varie piste. A cominciare da quella delega alla N.U. che Trombetta ha gestito dll'88 al '91, quando il servizio fu appaltato, per mezzo miliardo all'anno, ad una ditta che fa capo ai fratelli Antonio e Vincenzo Agizza. Entrambi sono stati assolti un anno fa al processo sulle attività economiche, sull'impero miliardario del boss della camorra Nu¬ voletta e degli imprenditori a lui legati. L'appalto è scaduto sei mesi fa, ma la società continua a lavorare in attesa del nuovo bando. Al vaglio degli investigatori ci sono poi i rapporti e le amicizie del politico, che pur non rivestendo più incarichi amministrativi era riuscito a ritagliarsi una fetta di potere. Nella sua scalata al successo, un unico intoppo. Dopo una proposta di sorveglianza speciale che risale ad oltre dieci anni fa, era stato rinviato a giudizio, insieme con altri sei amministratori, per alcune irregolarità nelle autorizzazioni concesse al centro turistico-sportivo «Nuova Venezia». Tra i soci dell'impresa che ha realizzato l'impianto su suoli demaniali, c'era un pregiudicato, Giovanni Merola, assassinato mesi fa in un agguato. Nella sua casa, i carabinieri trovarono le foto dell'inaugurazione della «cittadella» per il tempo libero: in una di quelle immagini compare proprio lui, Pietro Trombetta. Mariella Cirillo Medico, ex assessore aveva privatizzato la nettezza urbana Il luogo dell'agguato e (sopra) la vittima, Pietro Trombetta

Luoghi citati: Caserta, Marcianise, Napoli, Potenza, Venezia