Sui nuovi ticket si apre lo scontro

Sui nuovi ticket si apre lo scontro Sui nuovi ticket si apre lo scontro La Cgil contro De Lorenzo: «Così oltrepassa la delega» ROMA NOSTRO SERVIZIO Si scatenano le polemiche sul ventilato aumento dei ticket. Mentre il ministero della Sanità si affretta a smentire tutte le voci in proposito, da parte sindacale si aprono immediatamente le ostilità. Se le voci relative alla riforma della sanità fossero confermate, per Giuliano Cazzola, segretario generale della Cgil «si aprirebbe un grave conflitto tra confederazioni e governo perché saremmo di presenza di una inaccettabile forzatura politica delle delega su almeno tre punti». Quali? «La riapertura della questione ticket in modo inaccettabile e peggiorando quanto disposto dal decretone del 19 settembre ora convertito in legge; il ricorso generalizzato all'assistenza indiretta che provocherebbe un aumento della spesa sanitaria attraverso il trasferi¬ mento di quote di spesa ora privata a carico dei rimborsi del sistema pubblico; l'incoraggiamento di forme di autoesclusione dei cittadini dal servizio sanitario che finirebbe per interessare soltanto i soggetti più forti creando così due circuiti di tutela sanitaria». «Ci auguriamo - ha concluso Cazzola - che il presidente del Consiglio voglia ripristinare i contenuti originari del provvedimento attraverso un corretto rapporto col sindacato». E il sir. lacato non è il si.lo a dire la sua sulle ipotesi di cui si parla per la riforma del sistema sanitario nazionale. Ieri è intervenuto sull'argomento anche il responsabile della Sanità del psdi, Gian Paolo Fagan, affermando che il decreto «più che da perfezionare, come dice il ministro De Lorenzo, è da rivedere in profondità». «Per quanto riguarda poi l'ipotesi di au¬ mento da 40 a 50 mila lire del plafond per ogni ricetta farmaceutica a carico dei nuclei familiari, con redditi oltre i tetti previsti dalla legge-delega - continua Fagan - e l'introduzione di ticket ospedalieri sono proposte che vanno oltre gli accordi e quindi, per quanto ci riguarda, sono da respingere». Secondo Ernesto Mola, segretario generale della confederazione unitaria medici italiani-associazione medici funzione pubblica a tempo pieno, le ipotesi allo studio sono di natura tale che «il sistema sanitario pubblico ne esce trasfigurato; cinicamente gettato nel caos e abbandonato a se stesso in una logica di libero mercato micidiale che impone ai medici di famiglia la priorità perversa del contenimento della spesa anche a costo della salute dell'utente il quale si vedrebbe drammaticamente sbarrata da ticket gravosissimi anche la strada del ricovero ospedaliero». Ma il ministro della Sanità, De Lorenzo, che proprio ieri ha trasmesso al presidente del Consiglio Giuliano Amato il decreto legislativo che regola la materia ha ribadito la sua posizione in un comunicato. «Le ipotesi di nuovi ticket - si legge - si riferiscono a quanto già annunciato in Parlamento e cioè alla possibilità concessa alle Regioni che, caso per caso, potranno intervenire, se lo vorranno, proponendo un ticket per il day hospital, per il pronto soccorso e per la degenza ospedaliera limitatamente al costo alberghiero». «C'è invece - conclude la nota dettata dal ministro De Lorenzo - una sola verità: la diminuzione del pagamento del ticket per coloro che sono esenti per patologie. Tutto il resto è privo di qualsiasi fondamento politico, amministrativo e giuridico».

Persone citate: Cazzola, De Lorenzo, Ernesto Mola, Fagan, Gian Paolo Fagan, Giuliano Amato, Giuliano Cazzola

Luoghi citati: Roma