Sotto il Duomo di R. M.

Sotto il Duomo Sotto il Duomo La crisi è congelata MILANO. E' persino difficile, nella Babele di palazzo Marino, capire se ci sia o meno la crisi della giunta Borghini. Solo lunedì, infatti, quando inizierà la discussione sul bilancio preventivo, maggioranza e opposizione si conteranno e si vedrà se Borghini, nonostante la defezione (forse destinata a rientrare) dei liberali e dei pensionati (in .parte già rientrata) potrà continuare a governare con la sua giunta a sette. Per ora, al termine di una giornata di riunioni, strappi, colpi di scena (e tradimenti) si può tracciare questa mappa della crisi «congelata». 1) I pensionati. Sono, in parte, i grandi nemici delle privatizzazioni, soprattutto perché tra gli obiettivi di Borghini c'è la cessione della Centrale del Latte, guidata dal «pensionato» Sirtori. Ma due dei tre consiglieri hanno fatto marcia indietro e sono tornati con Borghini. Il sindaco, intanto, ha deciso di far revocare dal consiglio comunale l'incarico di Sirtori. 2) I liberali valutano con favore la spaccatura tra i «pensionati», ma affermano che restituiranno la fiducia a Borghini solo se le privatizzazioni faranno decisivi passi in avanti. 3) Borghini gode di una maggioranza risicata. Anzi, allo stato attuale solo 40 consiglieri su 80 sono senz'altro con il sindaco. All'appello mancano-i liberali, un pensionato e, a sorpresa, il conte Radice Fossati che si rifiuta di «fare-il-41°»; -Inutile appellarsi alla disciplina di partito perché il conte, altra sorpresa della giornata, è stato espulso dallo scudo crociato dopo un «processo» rifiutato da Radice Fossati (coinvolto nell'inchiesta Mani Pulite). 4) Un aiuto, comunque, Borghini potrebbe riceverlo dai repubblicani. La Malfa è disposto a passare dalla parte di Borghini? Forse. Più probabile che, se necessario, i rappresentanti dell'edera escano dall'aula al momento del voto sul bilancio. 5) I migliori alleati della giunta restano gli assessori esterni, radunati l'estate scorsa da Borghini per ridare un governo a Milano. Anche i tecnici di area liberale restano al loro posto e contestano «le motivazioni pretestuose e comunque marginali» dell'ennesima crisi. 6) Anche l'Assolombarda, infine, si schiera contro la crisi. La situazione, insomma, è tra le più confuse, con gran diletto della Lega. E una cosa è certa: quella di Borghini, chiamata a bonificare le paludi di Tangentopoli, non è certo la squadra più affidabile. [r. m.]

Luoghi citati: Milano, Sirtori