Borghini non si arrende di Gio. Cer.

Borghini non si arrende Borghini non si arrende «A Milano giochi ancora aperti ma c'è chi si oppone al nuovo» SMILANO INDACO Borghini, allora è crisi? «Non ancora, ci sarà solo se entro il 30 novembre il Consiglio comunale non approva il bilancio e la manovra di risanamento economico». Lei dice che non è crisi, però dall'altro ieri non può contare sui due voti liberali e sui tre dei Pensionati. Insomma, con 37 voti su 80 è un sindaco senza maggioranza. «Più che crisi questo che abbiamo sotto gli occhi è uno scontro politico durissimo». Tra lei, i lealisti della sua precaria maggioranza, e chi? «Chi ritiene che le aziende pubbliche rispondano agli interessi e ai fini di singoli o di forze politiche e non alla città». E si riferisce in particolare a... «Al presidente della Centrale del Latte». Che è Piergiorgio Sirtori, ex de, ex psdi, ex senatore verde e ora alfiere dei Pensionati. Pare che i Pensionati si siano ritirati dalla maggioranza proprio perché la privatizzazione della Centrale del Latte li lascerebbe senza presidenza. Non esistono margini di ricomposizione? «Su questo punto specifico no. Perché il presidente di un'azienda municipalizzata non può e non deve interferire a fini politici sul futuro dell'azienda». Linea dura, quindi. Potrebbe anche rimuovere dalla presidenza il Pensionato?;. «Chiederò al Consiglio comunale di rimuoverlo dalla carica». Forse basterà, forse con questa mòssa i liberali potrebbero tornare a darle la fiducia. Ma quest'aria di crisi a Milano resta, e pesante... «La cosa più difficile, vista da qui, è il cambiamento. Ogni tentativo incontra resistenze conservatrici, vuoi dei partiti, vuoi delle singole posizioni di rendita e di potere». Milano, Torino, le grandi metropoli in continue difficoltà. Vede analogie? «A parte le difficoltà di cambiamento, che sono enormi, esiste una difficoltà oggettiva. Siamo entrati in una fase economica di depressione. Nelle grandi città il dato economico preoccupante è lo scarto tra la domanda di servizi qualificati, dai trasporti alle mense scolastiche, e la carenza di capitali delle pubbliche amministrazioni. I Comuni non hanno alternative, e devono fare grandi sforzi per orientare i capitali privati in questa direzione». Privatizzazioni, dunque. «E se non passano, se su questo si mette in crisi Milano, vuol dire bloccare la ripresa economica. Ripeto: non c'è alternativa». [gio. cer.]

Persone citate: Borghini, Piergiorgio Sirtori

Luoghi citati: Milano, Torino