L'urlo di Big Jim: che noia

L'urlo di Big Jim: che noia TENNIS A FRANCOFORTE Courier si vendica di Krajicek in una partita senza emozioni L'urlo di Big Jim: che noia Così l'americano si è rivolto al pubblico, che ha risposto applaudendo Solo Sampras ha sollevato il tono delle gare aggredendo e battendo Edberg FRANCOFORTE DAL NOSTRO INVIATO Nel terzo gioco del secondo set, in un silenzio tombale, Big Jim si è girato verso la folla dormiente e ha espresso a gran voce il suo pensiero. «Boring tennis» ha urlato, «Che noia questo tennis», e il popolo della Festhalle, destato di colpo dai suoi placidi sonni, ha sottolineato con un applauso il calzante e dolente giudizio. Detto da lui, poi, da Jimmy Courier, che pure essendo il numero 1 non va famoso per il gioco brillante, ci sembra proprio il massimo. Alla fine Big Jim, dopo mille ansie e paure, è riuscito a battere Krajicek vendicando la sconfìtta di cinque giorni fa nella semifinale di Anversa, ma in compenso non è riuscito a battere la noia, che sembra essere diventata qui a Francoforte la più tenace nemica dello sport della racchetta. La gente dorme, e il guaio è che ne ha tutti i motivi. Certo, è un bel problema. Martedì sera, nelle tre gare d'esordio del torneo delle stelle, che come tale dovrebbe regalare emozioni invece che sbadigli, sono stati giocati quattro tiebreak su un totale di sei set, il che potrebbe anche essere un buon segno, se l'equilibrio fosse frutto di battaglia aperta a suon di smaoh, per dire, o di spettacolari ribaltamenti di situazione, cose cui ci ha abituati il tennis dei bei tempi andati. E ieri, nell'incontro fra Courier e Krajicek che gli ottimisti speravano pieno zeppo di episodi, ci sono stati altri due tie-break, che hanno portato il totale a sei su nove set e dato inizio ad una vera e propria discussione, se non proprio ad un processo, sulle cause di tanta noiosa consuetudine. Abbiamo il forte sospetto, peraltro confermato dai rilievi statistici, che oggi nel tennis e specie sulle superfici veloci, conti soprattutto il servizio. E' difficile, un'impresa, strappare la battuta all'avversario, e persino costruire palle break, se è per questo, il che ci porta al discorso di partenza, e cioè alla consapevolezza, assai amara, che l'equilibrio non è una vetta da scalare con alterna e allegra fortuna, ma una palude dove affondano emozioni e anche buoni propositi. Prendiamo il piccolo Krajicek, per esempio, piccolo nel senso di giovane dato che il giovanotto misura 195 centimetri di altezza. L'olandese, 21 anni, figlio di emigrati cecoslovacchi, si è qualificato in extremis per la finale vincendo il torneo di Anversa e sfruttando le assenze per infortunio di Lendl e Agassi, ed è venuto a Francoforte, almeno lui dice, animato dal sacro fuoco. Si è portato appresso, insieme all'allenatore, allo psicologo e al preparatore atletico, anche tanta voglia di vincere, di lottare, di offrire insomma lo spettacolo che finora è mancato. Non è colpa sua, o almeno non è tutta colpa sua se le cose sono andate in maniera diversa, e forse nemmeno di Courier, che in ogni caso non sembra più possedere quella forza mentale che l'ha reso praticamente imbattibile nel primo scorcio di stagione. E' il tennis stesso che forse sta creando valori nuovi, regole diverse e per niente divertenti. Anche se è chiaro che speriamo di sbagliarci. Per la verità, buon segno, il quadro è mutato nel prosieguo della serata, quando in pasto al pubblico affamato di gioco si sono presentati Pete Sampras e Stefan Edberg. Ha vinto lo statunitense di origine greca, il figlio di Soterios, che ha servito 15 aces, battendo dunque bene, ma soprattutto ha risposto meglio dello svedese, in evidente difficoltà davanti all'aggressività del rivale. I due hanno avuto il merito, abbastanza grosso data la situazione, di non menare il torrone fino al tie-break. Si sono dati battaglia e certi scambi, finalmente, hanno trascinato all'applauso gli spettatori, tornati evidentemente in buona disposizione d'animo dopo la cena consumata nell'intervallo ai botteghini di salsicce della Festhalle. E' stato il miglior incontro giocato finora, un ottimo incontro in assoluto: i fedeli della racchetta incrociano le dita. Cario Coscia Jim Courier ha dovuto penare per superare il 21 enne olandese Krajicek

Luoghi citati: Anversa, Francoforte