L'aggressione al Napoli tutta un'invenzione? di Vittorio Raio

L'aggressione al Napoli tutta un'invenzione? I giocatori confermano le accuse, ma la polizia cita la testimonianza del giardiniere del campo L'aggressione al Napoli tutta un'invenzione? «Erano soltanto dei ragazzi, e Zola ha picchiato per primo» Il GIALLO UNA NUOVA VERITÀ' ANAPOLI GGRESSIONE al Napoli: ora è giallo. Mentre gli azzurri hanno ribadito di essere stati selvaggiamente picchiati durante l'allenamento di martedì pomeriggio, ieri, il capo della Mobile, Palumbo, ha affermato: «Si è trattato soltanto di una chiassata». Insomma, ha ridimensionato il fatto ribadendo il pensiero del questore, Vito Matterà (che oggi interrogherà i giocatori del Napoli), pensiero espresso durante l'intervento televiso a «L'appello del martedì». «Una chiassata e il termine non è mio, ma dell'unico testimone presente, il giardiniere (Tiglio, n.d.r.), oltre alle parti in causa. Non c'erano né la polizia, né i giornalisti, quindi nessuno può dire meglio di lui che cosa è successo», ha esordito il capo della Mobile che poi ha letto la testimonianza del giardiniere del Napoli: «Durante l'allenamento c'erano una ventina di giocatori, sotto la pioggia e dietro alle reti, come al solito, c'erano dei ragazzini. Il pallone è volato fuori del campo e per evitare che qualche ragazzino lo rubasse, sono corso verso la palla ed ho notato che una decina di persone erano entrate attraverso un varco della rete. Alcuni di loro avevano degli ombrelli ed uno aveva una mazza di legno. I giocatori sono fuggiti. Meno Zola e Corradini che hanno fronteggiato gli aggressori. Zola ha sferrato un pugno ad uno di questi. C'è stata una zuffa, i ragazzi sono scappati. Policano li ha inseguiti con un pezzo di ferro. Il tutto è durato un minuto al massimo. Nessun ferito. E nessun mascherato, nessuno aveva la testa rapata. Poi è ripreso l'allenamento». «Gli accertamenti vanno avanti - ha concluso il capo della Mobile - non ci sono state identificazioni». In serata si è appreso che, al di là della valutazione data a quanto è avvenuto, le indagini sarebbero a buon punto: sarebbe stato mdividuato il gruppo che ha ideato l'assalto. Intanto, mentre il Napoli ha sporto denuncia contro ignoti, sono arrivate al Corriere dello Sport-Stadio altre tre telefonate per rivendicare l'«azione»: due dalle «Teste mat- te» e una da ignoto che ce l'aveva in particolare con Ferlaino. E la squadra, come ha vissuto il day after? Gli azzurri, reduci dalla vittoria in amichevole contro la Casertana (2-1), hanno ribadito di essere stati aggrediti. «Con bastoni e catene - dice Careca - la polizia afferma il contrario? Dove stava la polizia quando siamo stati picchiati? Erano una ventina gh aggressori, vestiti di nero». Carbone sottoscrive quanto dichiara il brasiliano: «Avevano sui 20-25 anni. La polizia ridimensiona l'accaduto, ma perché non va a vedere come sta Filardi?». Ecco Filardi: «Non è vero? E i segni che ho sulle spalle?». Corredini manifesta il suo dubbio: «Non so se sporgere querela. Comunque parlerò con Campana e con il mio legale. Sono rimasto isolato a fronteggiare quella gente. Non erano quelli che vengono ad incitarci, che ci seguono ovunque». Ferlaino e Bianchi non hanno voluto commentare l'aggressione. Zola smentisce di aver fatto a botte: «Non ho dato alcun cazzotto, né ho avuto paura. Certo è che episodi come questo non fanno bene all'immagine della città». Così siamo di fronte ad una doppia versione dei fatti. Quella cauta della polizia, riduttiva dell'entità degli avvenimenti, e quella dei calciatori che portano addosso i segni dell'aggressione e dentro la paura per quanto è avvenuto. C'è addirittura qualche azzurro che sarebbe pronto a far le valigie. Quale interesse, però, ha la polizia a ridimensionare il fatto, con gli aggressori che addirittura potrebbero diventare aggrediti? E quale interesse ha il Napoli-squadra a dilatare la portata dell'assalto a Soccavo dei Rambo vestiti in nero? E' mistero, è giallo. Vittorio Raio

Persone citate: Careca, Corradini, Ferlaino, Filardi, Palumbo, Policano

Luoghi citati: Vito