EQUILIBRI E REFERENDUM
EQUILIBRI E REFERENDUM EQUILIBRI E REFERENDUM LA via del referendum popolare fu sancita dalla Costituzione, dopo un dibattito complesso e appassionato che mise in luce posizioni diverse, tradizioni anche culturali diverse (i cattolici e i repubblicani erano i più vicini, data anche la contestualità di una certa convergente opposizione istituzionale allo Stato monarchico). Dopo vent'anni e più di paralizzante attesa dell'attuazione costituzionale fu trovata una formula di alto «compromesso», e su grandi temi della vita civile, a cominciare dal divorzio; formula tale da far avanzare la società italiana dell'ultimo ventennio repubblicano (risale infatti all'inizio degli Anni Settanta la messa in opera dello strumento referendario). La logica dei referendum è in¬ sieme contestataria e stimolatrice del sistema. Attraverso la via abrogativa, denuncia un male cui tocca al Parlamento porre rimedio, indica al legislatore, mediante la voce popolare, un'insufficienza che esige di essere riparata e corretta. Non si tratta di essere primi o secondi della classe in materia referendaria. Si tratta di attuare anche in questo tempo la Costituzione, nel complesso intreccio dei suoi poteri. Pensiamo al tema bruciante della legge elettorale, nella necessaria correlazione con la riforma istituzionale. La spinta referendaria è stata preziosa per imporre il problema - il problema Giovanni Spadolini CONTINUA A PAG. 2 SECONDA COLONNA
Persone citate: Giovanni Spadolini
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