Lite tra i partit iper la nuova lci di Giampiero Paviolo

Lite tra i partit iper la nuova lci Oggi vertice del governissimo, sul bilancio in rosso il pds attacca la de Lite tra i partit iper la nuova lci Un'altra giornataccia per il governissimo. Prima la condanna del socialista Gallo, che per alcune ore ha inasprito i rapporti tra Garofano e pds. Poi la conferma della crisi finanziaria, giunta nel corso della commissione bilancio. Ai 360 mihardi di deficit per il 1993, si potrebbero aggiungere 40-50 miliardi di mancati introiti per il 1992. Il partito della quercia, questa volta, attacca la de. Stamani, ore 9,30, vertice della futura maggioranza: gli animi sono tesi. E non si è ancora discusso sul nome del sindaco, tradizionale ostacolo per qualsiasi trattativa. «La manovra economica assume un rilievo decisivo» sostiene il capogruppo pds Domenico Carpanini. La nuova giunta dovrà confrontarsi con uno spareggio di bilancio che appare incolmabile. A meno di aumentare oltre il minimo del 4 per mille l'Imposta comunale sugli immobili. Se si arriverà al 5 per mille il Comune incasserà 86 mihardi in più, che diventerebbero 172 con l'aliquota al 6 per mille e 258 raggiungendo il tetto massimo del 7 per mille. Per ogni punto i proprietari di casa pagheranno mediamente 170 mila lire in più, che si aggiungeranno al drenaggio delle altre imposte. Questo è di per sé un problema politico. L'equazione aumenti =impopolarità appare ovvia e preoccupa non poco le segreterie dei partiti. Tanto che la de ha proposto di non elevare l'Ici oltre il 4 per mille: «E' gravissimo che proprio loro fingano di ignorare la situazione, pur detenendo l'assessorato al Bilancio» protesta Carpanini. E il diretto interessato, l'assessore Sebastiano Prowisiero, ammette: «Ai miei ho detto di fare molta attenzione nel fissare le aliquote. Io non sono per colpire duramente i cittadini. Ma occorre analizzare le cifre con molto realismo». E sì, perché i conti presentati ieri confermano la gravità della situazione: 1827 miliardi di entrate e 1826 di uscite, escluse le spese degli assessori (che hanno presentato richieste per 480 miliardi). Eliminare questa ulteriore voce in uscita porterebbe alla totale paralisi del Comune. «Si può ridimensionare, farla scendere di almeno 100 mihardi» precisa Prowisiero. E ancora: «Si possono prevedere nuove entrate, recuperando qualcosa sull'evasione dell'Iciap o dalla tassa raccolta rifiuti, facendo pagare di più alcuni servizi». Ma lo stesso assessore riconosce che il deficit non sarebbe azzerato. Anche perché sull'esercizio del prossimo anno incombe la minaccia di un disavanzo 1992 ancora imprecisato, ma quantificabile attorno ai 40-50 mihardi. «Emerge chiaramente dai dati del nuovo bilancio - ha sostenuto Carpanini -. Altrimenti perché si prevedono 47 miliardi in meno tra Iciap, Raccolta ri- fiuti, Diritti di concessione del suolo pubblico? Non è forse vero che per quest'anno pensavamo di introitare 80 miliardi di Iciap ed invece ne ricaveremo una cinquantina?». Sì, è vero, riconosce Prowisiero, pur precisando che i conti si leggeranno a consuntivo, ossia in primavera. Se la tesi -pds corrispondesse a realtà, la prossima giunta si troverebbe in un brutto guaio: la legge le imporrebbe di bloccare ogni spesa, fino a totale copertura del disavanzo. Critiche per sprechi e mancati incassi sono giunte dal missino Corapi e dal pensionato Scardicchio, mentre il socialista Cerabona invita ad assumere iniziative chiare e coraggiose. E la Lega? «Sull'Ici ribadiamo la posizione già assunta sull'Isi». Cioè, l'invito a pagare una minima parte dell'imposta. La crisi compie 35 giorni. Ne mancano 25 al commissario prefettizio. Potrebbero essere meno: entro novembre va approvato il bilancio (in pareggio). Pena lo scioglimento del Consiglio. Giampiero Paviolo L'assessore al Bilancio de Prowisiero (a sinistra) e il capogruppo pds in Comune Carpanini

Persone citate: Carpanini, Cerabona, Corapi, Domenico Carpanini, Gallo, Garofano, Scardicchio, Sebastiano Prowisiero