E Pastorino lascia la Sim
E Pastorino lascia la Sim E Pastorino lascia la Sim Un mezzo terremoto a Piazza Affari MILANO. Per Piazza Affari è un terremoto: Carlo Pastorino si dimette dalla presidenza della Sim che porta il suo nome. I motivi? Pastorino si mette da parte di fronte ad un buco di diversi miliardi legato ad un procuratore della Sim, già remisier della ditta Pastorino. Il consulente finanziario in questione, Giovanni Bazzani, 52 anni, genovese (come Pastorino), si è autodenunciato ieri mattina, poco prima del consiglio d'amministrazione che ha preso atto delle decisioni di Pastorino. L'uscita di scena di Pastorino è una notizia clamorosa per la Borsa. Ex ministro de, agente di cambio tra i più importanti prima a Genova, poi a Milano, Pastorino è uno dei nomi che hanno «fatto» la Borsa italiana in questi anni. Non a caso, la Sim che porta il suo nome raduna un azionariato di tutto rispetto: la Banca del Gottardo, la Bhf, l'Itahnobiliare, più la Fochi e la Merloni. Ma, dopo la brusca contrazione di affari degli ultimi anni, la Pastorino ha accusato numerose difficoltà, culminate nella decisione di alcuni mesi fa di operare un brusco taglio ai dipendenti. Adesso arriva lo scandalo Bazzani, destinato a sollevare nuovi problemi. E per questo motivo Pastorino ha deciso di mettersi da parte, almeno temporaneamente. «Né la Sim né lo studio Pastorino - dichiara lui - hanno la minima responsabilità. Non mi sento colpevole nemmeno per mancata vigilanza. Ma sono abbastanza vecchio per capire quando è opportuno farsi da parte». In realtà, il caso pare abbastanza intricato. Giorgio Bazzani, remisier tra i più attivi, da una vita allo studio Pastorino, avrebbe confessato di aver operato in proprio (con pessimi risultati) con i soldi di alcuni clienti dello studio e alcuni clienti personali. E' arduo stabi¬ lire l'esatto ammontare del «buco», perché uno dei clienti di Bazzani, a sua volta, si qualificava come operatore finanziario e aveva raccolto quattrini presso clienti privati. In sostanza, si è determinata una sorta di catena di Sant'Antonio (e sono state prodotte anche alcune ricevute) che finisce con il coinvolgere in qualche modo il nome della Pastorino. Il danno finanziario è probabilmente assai più limitato delle voci che corrono in Borsa, ma il danno psicologico è notevole. Di qui la scelta di Carlo Pastorino, vecchio re del listino cui faceva capo, fino a pochi anni fa, almeno un quarto degli scambi della Borsa milanese. Al suo posto subentra l'amministratore delegato Giorgio Guzzetti, cresciuto alla scuola del Mediocredito delle Venezie. Non cambia l'assetto finanziario della Sim, sottolinea Pastorino, né il suo farsi da parte deve venir interpretato come una sorta di pensionamento. Ma la lezione, comunque, è dura per il politico più autorevole del listino, capace, solo due anni fa, di scongiurare il braccio di ferro tra agenti e governo proponendosi come mediatore tra la categoria e il presidente del Consiglio Andreotti. [u. b.] Cario Pastorino
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