«Gola profonda»,una leggenda lunga vent'anni

«Gola profonda»,una leggenda lunga vent'anni Al Festival Cinema Giovani è stato proiettato a mezzanotte, «per scherzo», il protopornofìlm americano «Gola profonda»,una leggenda lunga vent'anni In platea risate sgangherate, zittii ironici e un sotterraneo turbamento TORINO. Mezzanotte a Cinema Giovani. Sala strapiena soprattutto di ragazzi, allegria ribalda, fitte chiacchiere euforico-eccitate, finalmente contenti quelli che solo a sentir nominare il film armeno subito sbottano: «Due palle!». Fuori del cinema Massimo, premono alle porte piccole folle infuriate di esclusi-delusi: /ent'anni dopo torna «Gola proonda» di Gerard Damiano, proopornofihn americano leggen«lario. L'unico il cui titolo sia diIrenuto proverbiale passando [.(all'oscenità alla politica, scelto |ier indicare prima l'informatore '.aterno che consentì al «Washinton Post» di svergognare Nrxon jiello scandalo Watergate, poi gni anomino fornitore di notizie li ogni imbroglio politico-giudiliario; l'unico la cui pornostar linda Lovelace abbia denunciali traumi, prevaricazioni e conleguenze nefaste (quasi quanto Maria Schneider dopo «Ultimo tango a Parigi»), sia pubblicitariamente sopravvissuta per anni tra confessioni, pentimenti, autobiografie dolenti o tentazioni conventuali, abbia fatto scuola (la beta pornoserenità di Ilona Staller o di Moana Pozzi è imitata da lei). Buio in sala, prime risate: la casa produttrice di «Gola profonda» (copia in sedici nullunetri scolorita, logorata, un po' traballante) si chiama Vanguard Film. Gli zittii ironici e le risate anche fragorose si ripetono, dopo tre quarti d'ora qualcuno comincia a andarsene, dopo un'ora il film finisce tra applausi sgangherati, eppure s'è avvertito anche un sotterraneo turbamento: il porno è porno, una sua virulenza ce l'ha, e la maggior parte degli spettatori non aveva mai visto nulla di simile. La vecchia storia è nota. Linda Lovelace è infelice perché, nonostante ogni ripetuto e illustrato tentativo, non arriva all'orgasmo («il sesso deve dare di più, voglio sentir suonare le campane, veder saltare in aria il mondo»); un medico accorto e sessuomane scopre il perché, la ragazza ha la clitoride fuori posto, in fondo alla gola; in divisa da infermiera, finta fisioterapista, l'eroina visita praticando fellatio molti uomini, finché non scopre quello giusto, opportunamente dotato; suonano le campane, esplodono fuochi d'artificio, missili partono dalle rampe di lancio, forse i due si sposeranno e saranno felici. «Gola profonda» uscì in America nell'estate 1972, ricorda linda Williams nell'ottimo catalogo dal titolo stravagante («Innamorati e lecca lecca») della retrospettiva «Indipendenti americani Anni 60» curata per Cinema Giovani da Emanuela Martini. Il cinema newyorkese in Times Square che lo presentò era il New Mature World Theater, «una delle tante sale malfamate del quartiere che raccoglievano la "brigata dell'impermeabile", furtivo pubblico maschile così chiamato perché si supponeva nascondesse sotto l'impermeabile la propria attività masturbatoria»: il proprietario fu arrestato due volte, si sfrenò lo scandalo, il cinema venne chiuso un anno dopo, ma intanto il film era diventato alla moda, era stato visto solo a New York da 250:000 persone e aveva incassato più di un mUione di dollari. Per almeno tre ragioni, spiega la Williams: era il primo pornofilm ad avere una trama che rendesse gli atti, sessuali dei personaggi più o meno pretestuosamente motivati; per la prima volta mostrava «un pene in piena attività sul grande schermo»; per la prima volta un pornofilm si concentrava problematicamente sulla ricerca del piacere da parte di una donna. Discorsi che suonano anche sproporzionati, adesso che, sostituito dalle pornocassette e dal pornoconsumo privato, il pornocinema quasi non esiste più: «Gola profonda», che uscì in Italia tre volte, in tre versioni via via sempre meno tagliate e alterate durante il decennio 19731983, resta una curiosità storica, ma sicuramente è il più brutto tra i film presentati nella retrospettiva dedicata ai cineasti americani indipendenti di trenta o vent'anni fa. Una rassegna messa insieme con grande difficoltà: negli Stati Uniti i vecchi film spariscono se non appartengono alle Major Companies, neppure gli autori che a volte li hanno ripudiati ne posseggono una copia, gli unici a conservarli sono i collezionisti privati. Una rassegna molto bella: presenta tra l'altro le prime opere che sono spesso le migliori di John Cassavetes, Brian De Palma, Jim McBride, Monte Hellman o Lionel Rogosin, i cortometraggi di Martin Scorsese, neri cult-movies che molti ragazzi non hanno mai visto quali «La notte dei morti viventi» di Romero, «I killer della luna di miele» di Kastle, «I selvaggi» di Corman, «Easy Rider» di Dennis Hopper. E, tra questi, come mai proprio a «Gola profonda» è toccata una serata speciale di Cinema Giovani? Il direttore Alberto Barbera non ha alcun imbarazzo: «Così, per scherzo, per divertimento». Lietta Tomabuoni

Luoghi citati: America, Italia, New York, Parigi, Stati Uniti, Torino