«Sono cattolico e voto Lega» I vescovi: commetti un errore
«Sono cattolico e voto Lega» I vescovi: commetti un errore Su «Famiglia Cristiana» i cardinali Saldarmi, Nicora e Foresti rispondono ai lettori «Sono cattolico e voto Lega» I vescovi: commetti un errore ROMA. «Sono cattolico e voto lega», scrivono decine di lettori a Famiglia Cristiana. «Fratello non fai peccato, ma hai sbagliato», rispondono i vescovi. Il dibattito a distanza è raccolto sulle colonne del settimanale cattolico in edicola questa settimana. La direzione di Famiglia Cristiana infatti per replicare alle lettere che per la prima volta accusano i suoi giornalisti di «essere "venduti" al sistema dei partiti corrotti», ha scelto di affidare la risposte a tre vescovi del Nord Italia. E i vescovi assolvono il settimanale. Scrive monsignor Giovanni Saldarini, arcivescovo di Torino e vicepresidente della Cei: «Allo stato attuale nessuna "benedizione" può venire dai vescovi, perché corrisponderebbe a una legittimazione del particolarismo». Aggiunge il vescovo di Verona, Attilio Nicora: «Il partito degli onesti non esiste». E il vescovo di Brescia, Bruno Foresti: «Sia esso settentrionale, meridionale o straniero il cristiano non può dimenticare la regola aurea che suona così: non fare ad altri ciò che non vorresti fatto a te; anzi fa agli altri ciò che vorresti fare a te». Certo, la Chiesa non scomunica la lega, ma poco ci manca. Non siamo ancora al «vade retro Satana», ma le critiche dei vescovi hanno il peso di un macigno. Saldarmi individua valori negativi nel comportamento leghista come il «particolarismo localistico, la venatura razzistiche, il carattere prevalentemente protestatario e l'orientamento antinaziona- le». Nicora li accusa di egoismo e ricorda ai «lombardi che fin quando preferiranno far soldi nel privato e lasceranno ad altri la presenza nei pubblici servizi sarà inutile lamentarsi e votare per le leghe». Foresti critica la mancanza di solidarietà: «Va combattutto il burocratismo statale centralistico, inibitore delle giuste autonomie locali e di ogni forma di volontariato sociale» ma bisogna rispettare «il dovere della solidarietà, che esige l'attenzione e la cura del povero e l'accoglienza del debole». Durissima anche la critica «politica». Il vicepresidente della Cei fa una premessa: < '•? Chiesa come tale non sponsorizza nessun partito come non 1.. demonizza nessuno, ma avendo una sua vi¬ sione dell'uomo e della strada che poi non è sua ma di Cristo, non può rimanere indifferente verso concezioni della persona umana, della famiglia, del lavoro, dell'economia, della società, della scuola, dell'assistenza che contrastino chiaramente con la verità evangelica». Poi c'è la conferma dell'appoggio ecclesiale alla de, un appoggio che nelle parole di Saldarmi sembra quasi essere stato un male necessario: «Purtroppo in questi anni i cattolici non avevano molta scelta e sono stati costretti dagli altri a non poter scegliere se non l'unico partito che affermava un'ispirazione cristiana per le scelte politiche». Ma Saldarmi è anche convinto che i cattolici non possono vedere nella lega un'alternativa alla de: «Un movimento politico si misura soprattutto sul programma. E finora non pare che la Lega si esprime nel senso del bene comune di tutto il Paese. E' un programma dei No, non ancora del Sì, come esigerebbe un vero progetto politico». Nicora solleva dubbi sulla competenza dei politici leghisti: «Qual è il grado di competenza e di esperienza della classe politica leghista? Si fa fatica, almeno per ora, ad avere precisi elementi di giudizio, sia perché tutto si appiatisce sulla coppia Bossi-Miglio sia perchè il dibattito politico è tendenzialmente incentrato su formulazioni generali e schematiche, che rischiano di dire tutto e niente». Maurizio Tropea no Qui a fianco, monsignor Giovanni Saldarmi arcivescovo di Torino, vicepresidente della Cei «allo stato attuale non benedico la Lega» A sinistra, Irene Pivetti responsabile della Consulta Cattolica della Lega «rispettiamo la dottrina sociale della Chiesa»
Luoghi citati: Brescia, Nord Italia, Roma, Torino, Verona
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