S'inceppa la Norimberga rossa di Emanuele Novazio
S'inceppa la Norimberga rossa GERMANIA Al processo Honecker lascia l'aula per un malore, i difensori ricusano la giuria S'inceppa la Norimberga rossa «Giudici parziali, sarà un verdetto politico» «Ma il cancro arriverà prima della sentenza» BERLINO DAL NOSTRO INVIATO Alla seconda udienza, il processo contro Erich Honecker e altri cinque gerarchi della Ddr perde un secondo imputato, e rischia di affondare nelle secche delle ricusazioni e delle controversie giuridiche e legali. La «Norimberga rossa» continua con fatica, il dibattimento non riesce a entrare, ancora, nel merito delle accuse ai leader di uno Stato cancellato dalla storia, e la linea della difesa si assesta sulla stessa «processabilità» di Honecker. Anche l'attesa «dichiarazione politica» dell'ex leader comunista è saltata, mentre l'imputato più celebre d'Europa avverte la stanchezza. Dopo un'ora Honecker - che era entrato in aula salutando con il pugno chiuso chi fra il pubblico chiedeva «la liberazione dei prigionieri politici» ha avuto un malore e ha sussurrato al giudice di «non farcela più a continuare». Una visita medica ha accertato un aumento della pressione, il tribunale ha sospeso l'udienza. Si ripren¬ derà giovedì. Ma intanto sta cambiando l'assetto del processo. Oltre all'ex primo ministro Willy Stoph, quasi certamente anche Erich Mielke - capo della polizia segreta della Ddr - non comparirà più in aula a causa delle cattive condizioni di salute, e il procedimento a suo carico sarà stralciato. L'intero dibattimento inoltre potrebbe essere annullato, in attesa della nomina di un'altra giuria. Ieri, la difesa ha ricusato la Corte presieduta dal giudice Braeutigam, accusandola di parzialità e pregiudizi: «Honecker non viene considerato un imputato ma un avversario politico al quale si vuole ad ogni costo fare il processo». La decisione spetta alla 51a sezione del tribunale di Berlino: sarà nota in settimana. Sei gli argomenti dei difensori. Fra questi, la manipolazione dei criteri di assegnazione del processo: lo stesso Braeutigam ha partecipato alla nomina della Corte, violando «la causalità della scelta dei giudici e la loro neutralità». Nella preparazione del processo, inoltre, non sarebbero stati rispettati i tempi della difesa. E lo stralcio dei dodici casi di omicidio da esaminare in aula - scelti da un totale di 68 persone uccise mentre tentavano la fuga dalla Ddr - sarebbe «arbitrario». Nella fretta di continuare «questa gara contro la morte sacrificando diritti e rispetto per la dignità umana», la Corte, non avrebbe valutato infine le condizioni di salute di Honecker: «I giudici non vogliono rendersi conto che hanno a che fare con un malato di cancro in fase terminale, che non arriverà alla sentenza». Le polemiche sul processo continuano anche fuori dall'aula. La «Berliner Morgenpost» rivelava ieri che la maggior parte delle 25 guardie di frontiera della Ddr cadute negli anni del Muro non sono state uccise dagli «imperialisti», come è sempre stato sostenuto dal regime, ma dai loro compagni che volevano impedirne la fuga in Occidente. Anche sull'opportunità di portare Honecker in tribunale i pareri sono discordi. Secondo il suo biografo, Borkowski, non solo il processo è lecito ma andrebbe esteso anche a Egon Krenz, che ha guidato il partito durante la caduta del Muro. Secondo l'ex primo ministro democristiano De Maiziere, invece, il processo «segue la strategia del capro espiatorio», e non tiene conto che «il Muro era una frontiera fra due mondi e un prodotto della guerra fredda». Emanuele Novazio L'ex leader della Germania Est Erich Honecker [FOTOAPJ
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