Ahvala vola per 25 metri di Gian Dell'erba
Ahvala vola per 25 metri Si conclude al Palasport la due giorni del trial Mondiale Ahvala vola per 25 metri Molte acrobazie nelle gare di ieri Il pilota finnico è sceso dal soffitto Con la spettacolare discesa dal soffitto del Palasport torinese del campione del mondo in carica, il finlandese Tommy Ahvala - il centauro è stato calato con una fune lunghissima dalla cupola posta a 25 metri d'altezza fino al centro del percorso, tra le ovazioni di un sorpresissimo pubblico - ha avuto inizio ieri sera la seconda prova del campionato mondiale di trial indoor. Si è trattato della prima giornata di gare. La seconda, quella conclusiva, è prevista per oggi, sempre al Palasport di Parco Ruffini (alle 14,30). Ieri pomeriggio, durante le ricognizioni che i piloti hanno effettuato a piedi lungo il percorso - dopo che il trentino Piero Sembenini aveva compiuto un giro di prova sulla sua Beta (Sembenini è pilota-collaudatore ed è fuori gara) per far vedere ai concorrenti la sequenza degli ostacoli - c'è stato il tempo di chiacchierare con lo spagnolo Amos Bilbao, vincitore dell'edizione 1990, per conoscere le reali difficoltà rappresentate dalle varie «zone» del tracciato. «Intanto - ha spiegato il ventiduenne campione di Santander - il trial indoor è molto più veloce e compresso di quello che si effettua sui percorsi naturali. Qui tutto finisce in dieci minuti, c'è la pressione ed il tifo del pubblico che ti stimolano, gli ostacoli sono esasperati perché artificiali, con difficoltà che fuori dai palasport è difficilissimo trovare. Il vantaggio dell'indoor è dato dalla maggiore aderenza. Gli ostacoli sono asciutti, i pneumatici delle nostre motociclette sempre in temperatura». «Quanto agli ostacoli - ha continuato Bilbao - quelli rotondi, qui a Torino rappresentati da sezioni di tubi da fognatura in cemento di grandi dimensioni, sono fàcili da scalare, anche se diventa poi molto difficile scendere. I sassi disposti a pietraia sono più traditori delle grandi rocce, perché le ruote trovano poca aderenza e bisogna faticare molto per mantenere l'equilibrio». «Per la sezione delle traversine di legno - ha detto ancora il pilota spagnolo - il discorso è un altro. Tutto dipende dall'angolo formato dallo spigolo dell'ostacolo. Se l'angolo dello scalino da affrontare è più o meno retto, si può portare su la moto anche ad un'altezza di un metro e mezzo. Ma se l'angolo è acuto e la parte frontale della parete è sfuggente verso il basso, si può superare un solo metro di altezza, limite massimo per picchiare con la ruota anteriore e portare su la motocicletta con lo slancio». Bilbao ha ancora raccontato come sui tronchi la linea longitudinale sia molto stretta, di soli 5 centimetri, quanto la sezione di una gomma: un minimo scarto e si cade. Non facili nemmeno i giganteschi pneumatici legati fra di loro: «Sono poco stabili - ha concluso Bilbao - si muovono, e ci vuole la massima concentrazione per mantenere l'equilibrio». Ma qual è la ricetta per diventare un bravo pilota di trial come Bilbao? «Tanta passione, tanta ginnastica a corpo libero per conservare agilità e flessibilità del corpo, e anche un'alimentazione sana e molto ricca di frutta». Gian dell'Erba Il novarese Donato Miglio difende i colori piemontesi nel Mondiale indoor
Persone citate: Amos Bilbao, Donato Miglio, Tommy Ahvala
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