Diventi contrabbandiere

Diventi contrabbandiere Maxi-retata della Finanza contro venditori e acquirenti Diventi contrabbandiere Se compri sigarette al mercato nero Attenzione: comprare sigarette di contrabbando può portare ad una denuncia penale. Da ieri la Guardia di Finanza ha nel mirino anche i consumatori che, incautamente, acquistano i loro pacchetti di bionde dai nordafricani agli angoli delle strade. Vengono denunciati per gli stessi reati dei venditori: il contrabbando (che prevede soltanto sanzioni amministrative) ed anche per violazione alla legge sull'etichettatura dei prodotti del tabacco (ammenda sino a 50 milioni ed arresto sino ad un anno). Questo giro di vite è tecnicamente reso possibile dal presupposto che l'acquisto delle sigarette di contrabbando non significa il loro consumo, ma la loro disponibilità nelle tasche di un potenziale altro venditore. Questione di lana caprina, forse discutibile in sede di dibattimento, ma comunque in grado di provocare non pochi grattacapi (nonché rischi di danni per la propria fedina penale) ai fumatori meno ligi. Le Fiamme Gialle, ma anche le altre forze di polizia, hanno infittito i controlli sul mercato clandestino che sta avendo un'impennata d'affari, con lo sciopero del dipendenti del Monopolio. Nel mirino ci sono soprattutto i venditori nordafricani, ma proprio negli ultimissimi giorni sono rientrati nel giro anche trafficanti italiani che parevano «in sonno» da tempo, ora pronti nel fiutare l'affare. Ieri in tutta la città c'è stata una grandiosa operazione che è cominciata al mattino di buon'ora e si è conclusa a mezzogiorno. Il centro di comando era in piazza San Carlo, dove sostavano i furgoni delle forze dell'ordine. Qui venivano accompagnati venditori e acquirenti per i verbali e venivano accumulati i pacchi di sigarette sequestrati. Con il passare delle ore il mucchio diventava imponente. In questi giorni il mercato nero vive giornate di effervescenza, con la disponibilità di marche e pacchetti sconosciuti sinora. Sono disponibili ingenti quantitativi di Marlboro prodotte per il mercato jugoslavo, e più modeste quantità provenienti da Turchia e Grecia. «Sono insoliti canali di contrabbando - spiega il colonnello Roberto Bovi, che ha comandato l'operazione - apertisi probabilmente in considerazione dell'impennata nelle richieste». Qualitativamente, queste sigarette non sono molto diverse da quelle in vendita in Italia. Cambia soltanto lo stabilimento di produzione, che per le Marlboro «italiane» è prevelantemente quello di Bergen Op Zoom in Olanda, mentre le omonime sigarette in vendita nei Paesi dell'Est sono quasi totalmente prodotte nell'impianto di Cracovia. La Philip Morris, messa sotto accusa anche dal Governo italiano, ha sempre respinto ogni ipotesi di connivenza con i contrabbandieri: «Noi ci limitiamo a vendere ai grossisti, che poi possono rivendere la merce a chi pare loro». Piuttosto, chi acquista sigarette di contrabbando, corre qualche rischio in relazione alla freschezza del prodotto: «Noi facciamo in modo di limitare a sei mesi la giacenza dei pacchetti presso le rivendite, poi siamo soliti ritirare il prodotto perché l'invecchiamento del tabacco può modificare il gusto della sigaretta. Ovvio che per le stecche di contrabbando sono possibili stoccaggi anche di anni». Angelo Conti Parte delle sigarette di contrabbando sequestrate in piazza San Carlo

Persone citate: Angelo Conti, Philip Morris, Roberto Bovi

Luoghi citati: Bergen, Cracovia, Grecia, Italia, Olanda, Turchia