Sacchi preferisce Signori ai due signori del mercato di Marco Ansaldo

Sacchi preferisce Signori ai due signori del mercato Un leggero infortunio a Vialli può aiutare il et a risolvere i suoi dubbi Sacchi preferisce Signori ai due signori del mercato FIRENZE DAL NOSTRO INVIATO «Signori, ti decidi a giocare? O pensi di continuare così per tutto l'allenamento? Voglio che la squadra stia in venti metri e tu invece vai sempre laggiù». La voce dell'Arrigo non ha il tocco vellutato di un buffetto. Coverciano per qualche secondo concentra l'attenzione sulla scena del et che sgrida l'Uomo Nuovo. Signori si fa ancora più piccino sotto la zazzera bionda, diventa rosso, come quando lo cacciavano di classe, perché aveva poca voglia di studiare e l'insopprimibile frenesia di muoversi tra i banchi. Ma questa volta non lo espellerà nessuno. Sacchi è già oltre la semplice tentazione di lanciarlo mercoledì contro la Scozia. La convinzione maturata una settimana fa ali Olimpico, vedendogli segnare un gol al Toro, si è fatta più concreta. E le sfuriate ne sono il segnale. Come un martello, l'Arrigo picchia sul biondino per renderlo quasi perfetto. I problemi sono dei signori del mercato che rischiano il posto alla prima trasferta valida per i Mondiali. Tra Vialli e Lentini, uno resterà fuori e avremmo scommesso sul milanista, se ieri pomeriggio, durante l'allenamento a Prato, il Gianlucaccio non si fosse^ format^ all'improvviso con i muscoli della coscia sinistra doloranti. Oggi si saprà in quanto tempo Vialli può recuperare, ma non è detto che questa tegola non semplifichi le scelte dell'Arrigo. I giochi sembrano ancora confusi. Gianlucaccio, almeno, ha il conforto delle buone parole del et. «Non mi era piaciuto nella tournée in America e lo avevo detto - spiega Sacchi - ma questo mi sembra un altro Vialli, che si muove moltissimo in funzione della squadra. Ed è già un buon propellente». In attesa che arrivino i gol. Su Lentini invece neppure una parola. «Rispetto alla partita con la Svizzera, vedo gente più in forma - sostiene l'Arrigo -, mi sembra che ce ne siano soltanto un paio un po' giù». Uno è Costacurta. E l'altro? Forse è proprio l'ex granata, per quanto l'interessato se ne adombri. «Io, fuori forma? - si irrita Lentini -. Sciocchezze, contro lo Slovan, in Coppa Campioni, ho giocato la miglior partita da quando sto nel Milan ed è successo appena 10 giorni fa». Un po' come Vialli, che sorprende tutti ribaltando il giudizio sul proprio rendimento nella Juve. «Raramente ho giocato così bene, sto disputando la mia stagione migliore», dice il Gianlucaccio e non si capisce se ne sia convinto o se imiti il maestro Boskov, che dopo ogni sconfitta diceva di non aver.mai visto una Samp tanto in forma. Insomma ciascuno difende se stesso. Lentini sostiene che se dovesse restare fuori, dopo aver giocato le ultime partite da protagonista, non sarebbe per un calo fisico o un'immaturità tattica. «Di tutte le possibili ragioni per escludermi, la meno consistente sarebbe pensare che non mi adeguo al gioco di Sacchi: lavoro con lui da un anno e nel Milan non abbiamo dimenticato i suoi metodi e i suoi schemi. Senza polemica, sarei un po' sorpreso a star fuori». Vialli invece gioca sull'incertezza, acuita dalle condizioni di salute. «Credo che non ci sia nulla di deciso e che fino a merco-, ledi ci sia il tempo per valutare molte cose, indipendentemente dal mio recupero - dice lo juventino -. Non aspettatevi che sia depresso o avvilito per questa situazione. Quando un ragazzo come me ha ricevuto tanto dalla vita, non si può abbattere per il fatto che gli preferiscono un altro. Sostengo da sempre che questo è un gruppo intercambiabile e che tra gh' altri 18 può esserci qualcuno più bravo di me». Tuttavia non sembra arrendersi, Vialli, sebbene non ripeta 10 slogan che lanciò ai Mondiali in una situazione simile: quando 11 gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. «Meglio dimenticarlo, non mi portò fortuna», scantona in fretta, lasciando Signori solo davanti alla responsabilità di raccontare la vigilia con la Scozia. «Sacchi mi ha usato molto in questi test - dice il più sgridato degli italiani -. Forse gli serve la mia velocità. E poi, alla Lazio, ho messo su un paio di chili che mi rendono più robusto anche contro le difese forti come quella scozzese». Un miracolo all'amatriciana. Marco Ansaldo FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO Nazionale: Lentini e il bianconero si contendono mercoledì sera un posto in Scozia

Luoghi citati: America, Firenze, Lazio, Prato, Scozia, Svizzera