Giro, un bel gioco italiano se Indurain sta a casa sua

Giro, un bel gioco italiano se Indurain sta a casa sua Solo ai velocisti non piace la la corsa rosa targata Fininvest Giro, un bel gioco italiano se Indurain sta a casa sua MILANO DAL NOSTRO INVIATO Il 76° Giro d'Italia (televisivamente d'Italia 1) nasce tra gli applausi. E quando mai alla nascita, e durante il corso della sua esistenza, l'hanno fischiato? E' un Giro che piace. Piace a Indurain, che l'ha commentato da Pamplona a poche ore dalle nozze; piace a Chiappucci e non indispettisce Bugno - è un successo - la cui immagine è giunta addirittura dalle Maldive dove trascorre le vacanze. Che cosa possiede il Giro di così attraente? E', a prima vista, un gioco per tutti, esclusi ovviamente i velocisti. Ciò non significa che non offra le sue brave difficoltà: significa più precisamente che, mancando lo scalatore da mazzate in testa, la pattuglia dei favoriti si riconosce in grado di affrontarlo, almeno in teoria, a parità di condizione. C'è una dura tappa di montagna, la quattordicesima, ma non essendoci, appunto, l'arrampicatore che piglia, saluta e se ne va, il Costalunga, il Pordoi, la Marmolada, ancora il Pordoi e il Campolongo non favoriscono in particolare nessuno; o, meglio: favoriscono chi, quel giorno, avrà estri e gambe migliori. Ci sono tre tappe a cronometro, ma la prima d'avvio, di nove chilometri, conta poco o nulla; la seconda (decima tappa) è una sorellina minore delle cronometro del Tour: appena 28 chilometri in pianura; la terza è una novità: la cronoscalata Pinerolo-Sestriere di 55 chilometri. Ma è una cronoscalata? No. Le cronoscalate partono e arrivano in salita, sono di scarna e dura fatica. La Pinerolo-Sestriere è una tosta lunga cronometro per fondisti di egregi polpacci. Quindi per Indurain, che non ha ancora deciso se venirci o no al Giro. Però è gradita a Chiappucci, il quale in sostanza non disprezza nulla, basta che ci sia da lottare. Presente Indurain (deve scegliere tra Giro e Vuelta spagnola), la Pinerolo-Sestriere rappresenta dunque un finto omaggio a Chiappucci che di finti omaggi, a giudicare dalla faccia, ne ha pieni i tasconi della maglia. Assente Indurain, rappresenta un succoso bocco- Mentre ieri a Milano veniva presentato il prossimo Giro d'Italia, lo spagnolo Miguel Indurain, 28 anni, vincitore fra l'altro dell'ultima edizione della corsa, si è sposato a Pamplona con Marisa Lopez de Goikoetxea, il suo amore fin dai tempi dell'infanzia. Adesso correrà per il fiocco rosa. ne per Bugno. Tirando le somme, constatato il taglio di vette come il Monviso e il Mortirolo, lo Stelvio e il Gavia, considerati i dislivelli non rabbrividenti dei cinque arrivi all'insù e pre¬ so atto del fatto che il Giro d'Italia '93 è nel complesso meno torturante del Giro d'Italia '92, si può tranquillamente dire che la corsa, se proprio deve eleggere un favorito, pone il campione del mondo sul gradino più alto. Insieme a Indurain, se Indurain si degnerà di trasferirsi all'Isola d'Elba per il via di domenica 23 maggio 1993. Nei ventotto chilometri della cronometro in pianura, è escluso che il distacco tra Indurain^ e Bugno possa essere tale da^uccidere la gara.'lì tàppone dolomitico, 250 chilometri (e il giorno dopo altre Dolomiti per altri 250 chilometri) può dare a Bugno un margine di sicurezza per parare il colpo indurainiano nella cronometro del Sestriere. Ma siamo sempre a bagno nella teoria. In un Giro che sino ad Asiago, tredicesima tappa, si trastulla su un'altimetria da passisti brillanti e che dopo Asiago si propone come ostacolo abbordabile da almeno mezza dozzina di corridori, avranno peso la fantasia e il coraggio, la capacità di inventare e di osare. E qui entra in gioco il carattere di Chiappucci che correrà Vuelta, Giro e Tour, benché sul Giro insista a fare il misterioso («Sono un semplice lavoratore dipendente, deciderà chi mi paga»), «Certo, lo so - dice in mestizia - la mia tattica non cambia: fiutare l'aria, campare alla giornata, attaccare quando gli altri non se l'aspettano, tentare l'impresa». E gli risponde con somma serenità Indurain: «Va benissimo anche la Pinerolo-Sestriere, sempre d'una cronometro si tratta. E vanno bene le montagne, che sempre montagne sono e non mi risulta che in montagna io sia propenso ai decessi». Bugno ha operato un esamino ovviamente non approfondito del percorso: «E' vario, con spazio per darsi da fare». Stessa opinione di Chioccioli. Fondriest invece ha subito chiarito che lui il Giro mica deve vincerlo: «Cercherò gloria in collina, nella prima parte». Cipollini se l'è presa con l'organizzazione: «E noi velocisti chi siamo, chi si ricorda di noi? Ci tolgono il pane dalle ruote, urge un protettore per la nostra derelitta categoria». Corvara, massima punta al Nord; Agrigento, massima punta al Sud. Il Giro, con il permesso della Lega, tende un nastro rosa che attraversa e unisce la Penisola (applausi). Al Piemonte l'onore d'un finale forte: oltre alla Pinerolo-Sestriere, la ronda della Provincia Granda, da Sampeyre a Fossano, e le salite della TorinoOropa, penultima tappa. Presentazione snella, con il duetto comico Vianello-Bartali e la promessa Fininvest d'un magnetizzante spettacolo. Collegamenti sin dal mattino per le grandi tappe. La Rai si è presentata con Chiambretti, casco sulle ventitré e tubolari in spalla, intervistatore per il suo telegiornale zero. Gianni Ranieri a io o os E i2 O 04 li SI I? L'altimetria del Giro d'Italia e il percorso: 3777 km dal 23 maggio al 13 giugno 76° GIRO D'ITALIA