Moby Prince, spunta la terza nave

Moby Prince, spunta la terza nave In un nastro la registrazione dei colloqui tra soccorritori e Capitaneria Moby Prince, spunta la terza nave A Livorno c'era una «bettolina» sulla rotta del traghetto L'ha rivelato il Tgl, domani il documento ai giudici LIVORNO. C'era un'altra nave, quella sera, davanti al porto di Livorno. Bruciò un traghetto, avvolto dalle fiamme che bucavano la nebbia, e morirono in 140 sulla Moby Prince finita contro una petroliera, l'Agip Abruzzo. Era il 10 aprile del 1991. Ma quello della Moby Prince è un giallo che non finisce mai. Dopo i sospetti di un attentato del racket o di un'azione dei terroristi, adesso spunta un'altra ipotesi inquietante: una misteriosa bettolina provocò la tragedia e scomparve nel nulla dopo l'incidente? La notizia arriva dal Tgl. Domani, avverte Frajese, «verrà consegnato alla magistratura un nastro con le registrazioni dei colloqui tra i soccorritori e la sala operativa della Capitaneria di porto a Livorno». Un passo, quello più importante. Dalla base, chiamano Cp232: «232 avanti...». Fra scariche e sibili, la risposta: «Dicevo, noi siamo sul lato sinistro della nave in fiamme e rimaniamo su questa zona in attesa di disposizioni. La bettolina mi dicevano che non corrono rischi, e pertanto, diciamo che non è il caso di avvicinarsi da loro. Noi stiamo sottobordo a debita distanza dalla nave in fiamme sul lato sinistro. D'accordo?». «D'accordo. Che è sta bettolina?» Silenzio. «Avete notizie su chi sia su questa bettolina?». Risposta: «Negativo. Vedo un'altra navetta, ho sentito parlare di bettolina...» Questo colloquio ripropone molti interrogativi: quale operazione stava eseguendo la piccola nave cisterna vicino alla Agip Abruzzo? Perché la Capitaneria di porto non aveva ricevuto nessuna segnalazione sulla sua presenza? Ma, soprattutto, la bettolina aveva ostacolato la rotta della Moby Prince? Certo, se così fosse, bisognerebbe rivedere le conclusioni della Commissione ministeriale della Marina mercantile (un'esplosione causata da materiali gassosi) e dei periti (deflagrazione provocata da 7 tipi di esplosivi). Eppure, il dubbio che in zona, quella sera ci fosse anche un'altra nave poi scomparsa nel nulla, oltre all'Agip Abruzzo e alla Moby Prince, era già venuto fuori. All'inizio dell'anno, i giornalisti di Mixer scovarono un supertestimone, un radioamatore, nome in codice Luccio, e Gianmarco Cignetti, presidente dell'associa- zione volontari Ala dei Cb, che raccolse il suo disperato appello, quella sera del 10 aprile. «Luccio mi disse che la Moby Prince aveva virato improvisamente e che s'era messa in rotta di collisione con la Agip Abruzzo che era alle sue spalle. Mi raccontò tutto con calma, tranquillo. Poi mi disse di aver visto delle ombre finire in mare prima della collisione. Io lo fermai. Che cosa? Quali ombre? Allora andiamo, forse riusciamo a salvare qualcuno, dissi io. E lui disse: guarda, Gianmarco, ho visto un'altra cosa importante e strana: c'era una nave, un'altra nave lì in zona, e quando quelle ombre si sono gettate dal traghetto, quella si è avvicinata al punto dove erano cadute in acqua e le ha prese». Luccio aveva sollevato il primo velo su questo giallo incredibile. La magistratura, però, dette retta solo in parte alla sua testimonianza. Troppe cose non tornavano. E poi, dalla Moby Prince in fiamme, si salvò solo il mozzo, quella notte. Eppure, Luccio c'era e raccontò via radio la tragedia che avveniva sotto i suoi occhi. «Senti, Gianmarco, a me sembra che c'è un traghetto che mi sta venendo addosso». Cignetti: «E' assurdo, dai, spostati». Luccio: «Ma se mi sposto, dietro c'è una petroliera,,non risolvo il problema». «Cambia rotta». Silenzio. Voce concitata: «Attento base Ala: mi sta venendo addosso, guarda, mi viene addosso». «Ma vai via!». Scariche, sibili. Voce sempre più concitata: «Sta andando addosso, ecco gli va addosso... ha preso fuoco... è un disastro». Moby Prince è andato contro la petroliera, l'ha centrata in pieno. Cignetti non crede alle sue orecchie: «Ma com'è possibile?». Luccio: «Te lo giuro sui miei figli, manda qualcuno, sbrigati». [p. sap.] Un radioamatore aveva raccontato l'episodio ma senza trovare credito Nel rogo 140 morti Due immagini del Moby Prince, il traghetto che si scontrò con la petroliera Agip Abruzzo la notte del IO aprile 1991 al largo di Livorno

Persone citate: Cignetti, Frajese, Gianmarco Cignetti, Luccio

Luoghi citati: Abruzzo, Livorno