«Basta viaggi a Honolulu»

«Basta viaggi a Honolulu» La scure del ministro Costa sul turismo-studio delle Regioni «Basta viaggi a Honolulu» Assessori e funzionari per il mondo a studiare serpenti o campi da golf ROMA. Un nuovo capitolo s'aggiunge all'inesauribile libro degli sprechi pubblici: i costosi viaggi di funzionari e assessori regionali, in giro per il mondo a inseguire convegni strampalati. Un esempio: due settimane a Cuba, dall'I 1 al 25 marzo, di un assessore e tre funzionari della Regione Lombardia per «interventi destinati alla riconversione industriale e alla salvaguardia del patrimonio architettonico». Negli ultimi due anni, 3500 persone (politici e impiegati di enti locali) hanno viaggiato a spese del contribuente. E nessuno gli ha mai negato il visto. Adesso però il ministro alle Regioni, Raffaele Costa, liberale, meglio conosciuto come il «moralizzatore delle auto blu», ha tagliato drasticamente il turismo assessorile. E' stato un bel girare, questo degli assessori. Viaggi aerei in prima classe, alberghi e ristoranti di lusso. E per motivi di scarsissimo interesse pubblico. Così la Lombardia manda due funzionari a Honolulu, dal 12 al 15 aprile, per un convegno. Delegazioni toscane vanno a Giacarta, in Indonesia, per un seminario sull'industria della pietra e poi a Caracas, in Venezuela, per un convegno altrettanto misterioso: «Promozione e commercializzazione del prodotto italiano presso i grandi magazzini Maxi's». Sempre la Toscana, ha inviato una funzionaria a Cannes, dal 5 al 19 maggio, per partecipare al Festival cinematografico. L'Emilia-Romagna, per seguire da vicino i progetti architettonici che la interessano, ha mandato un funzionario dieci giorni a Tokyo presso lo studio dell'architetto Kenzo Tange. Intanto, dal 24 al 27 marzo, il presidente della giunta e due funzionari sono corsi a San Pietroburgo per conoscere il nuovo sindaco. «Mi faccio un sacco di nemici, ma io a questi viaggi-premio ho cominciato subito a dire di no», racconta Costa. Che può fare un divertente e colorito elenco di interessi delle nostre Regioni: il funzionario piemontese che voleva andare tre giorni a Malaga, in Spagna, per seguire il convegno «La capra in Europa»; oppure il dirigente umbro che era pronto a trasferirsi una settimana a Barcellona per capire meglio «le relazioni tra genitori e figli»; e l'assessore lombardo che non voleva mancare all'inaugurazione delle Olimpiadi di Barcellona. Viaggi di cui non si capisce l'utilità. O meglio, la si capisce fin troppo bene. Che dire di quei tre funzionari piemontesi che volevano trascorrere tre settimane a giugno in Grecia e Bulgaria per raccogliere «materiale entomologico», ovvero insetti? E che poi avrebbero trascorso il mese di agosto in Ma¬ dagascar alla ricerca di «materiale erpetologico», cioè serpenti? «Sì, ci sono richieste esilaranti», ammette il ministro. Una delegazione delle Marche chiedeva di visitare i parchi nazionali degli Usa dal 14 al 29 settembre. Un assessore toscano, con funzionario al seguito, era pronto a trascorrere dieci giorni di settembre a New York per promuovere il golf in Toscana. E' proprio vero, l'America resta il sogno di tutti. Almeno dei nostri amministratori regionali. Dalle Puglie erano pronti in due per partecipare al «Premio internazionale Rodolfo Valentino» dal 23 luglio al 2 agosto, a Los Angeles. Dal Piemonte, una delegazione stava per raggiungere New York (una settimana a fine ottobre) allo scopo di «lanciare nel panorama sportivo internazionale la maratona di Torino». E sempre a New York andavano un assessore lombardo e tre funzionari per assistere alle premiazioni di «Segmento golf». Non parliamo poi degli innumerevoli convegni culinari e vinicoli. Panorama delle richieste in due mesi: in Olanda, in Giappone, in Texas, in Francia, in Turchia, in Belgio. E poi ci sono gli emigrati. A Stoccarda voleva andare un funzionario della Basilicata, per il convegno «Lucani in Germania». Stesso viaggio negato a un assessore calabrese. Ma la fantasia degli amministratori è sfrenata. Dal Veneto partono in tre, per un giro di una settimana tra Cecoslovacchia e Polonia per studiare la «locale edilizia residenziale». Dalle Marche erano pronti a trasferirsi due settinane in Canada per non lasciare senza sostegno la Corale polifonica «Cento torri». E se dal Lazio si andava in Marocco, per ima riunione di lavoro su «Sviluppo e qualità della vita», il presidente della giunta friulana aveva preparato le cose in grande: dal 17 al 20 settembre in Argentina, poi una settimana in Uruguay e infine sei giorni a New York. Un tour che nemmeno un Capo dello Stato... Ma lui, il presidente friulano, aveva da seguire «manifestazioni». Francesco Grìgnetti il ministro per le Regioni Raffaele Costa: ha cominciato a tagliare le richieste

Persone citate: Kenzo Tange, Raffaele Costa, Rodolfo Valentino