La squadra non va? Sindaco, gliela regalo di F. B.
La squadra non va? Sindaco, gliela regalo LA NOVITÀ' Il presidente del Catanzaro, Giuseppe Albano, ha scaricato il suo fardello in modo ingegnoso La squadra non va? Sindaco, gliela regalo «Debiti e scarsi risultati: provi lei a trovare un compratore» CATANZARO. La squadra va male, i tifosi contestano, i bilanci piangono e di acquirenti non c'è manco l'ombra? Allora, via, regaliamo la società al sindaco: che se la veda lui con i giocatori fedifraghi, con la piazza che insulta. E, nel frattempo, si dia da fare, rimedi un compratore. L'ingegnosa soluzione è stata adottata ieri da Giuseppe Albano, presidente del Catanzaro che in C2 vive esistenza mediocre (quanto a risultati sportivi) e precaria (per i debiti). Il patron del club calabrese che dieci anni fa s'era fatto onore in A è andato dal primo cittadino, l'avvocato democristiano Francesco Granato: «Le regalo le mie azioni (il pacchetto di maggioranza), chi è interessato si faccia avanti». La pensata di Albano non è nuova, solo inconsueta: l'invenzione del metodo «Come sbarazzarsi di una squadra che ti dà solo angustie, calcistiche ed economiche» spetta al presidente dell'Arezzo, Bianchini, che due mesi aveva fatto analoga donazione al sindaco socialista Valdo Vannucci. Il quale, alle prese con le spine del piano regolatore, s'era accollato senza soverchio entusiasmo l'ingombrante regalo nella speranza di «girarlo» in fretta a qualche danaroso aretino amante del football e della popolarità derivante dal calcio. Vannucci continua a cercarlo e l'Arezzo a collezionare sconfitte: è la Cenerentola della CI, in dieci domeniche ha raggranellato 3 punti, la retrocessione incombe più che mai. Il Catanzaro, almeno dal punto di vista pallonaro, sta meno peggio: partito per vincere il campionato e tornare in C1, naviga a metà classifica, ha 9 punti. I sogni di gloria sono naufragati nelle ultime due rovinose trasferte di Monopoli e Agrigento, il nuovo allenatore, Adriano Banelli, è già contestato come il predecessore. Franco Selvaggi, dimessosi un mese fa dopo aver perduto a Trani. Mediocre in campo, il Catanzaro se la passa maluccio sul piano economico, si sussurra di debiti pesanti. «Una cordata di immprenditori locali - è la vox populi catanzarese - mesi fa s'era fatta avanti, appena ha visto i bilanci è fuggita a gambe levate. Albano parla di regalo, ma si tratta di un regalo costosissimo. Le cose sono destinate ad andare sempre più a rotoli». L'unica dichiarazione del presidente: «Ho ritenuto doveroso anteporre allo sport la tutela del posto di lavoro dei miei 200 dipendenti». Albano è proprietario di un'azienda di ristorazione che serve il centro tecnico federale di Coverciano: si può dire quindi che il patron in vena di doni sfama gli eroi della Nazionale. Indaffarato il sindaco di Catanzaro, Granato: «Sono tifoso del club della mia città, però, con tutti i grattacapi che ho non ci voleva anche questo impegno. Speriamo di trovare un compratore. Mi hanno detto che ad Arezzo è accaduta la stessa vicenda, in che modo è finita? Come, non è ancora finita? Povero me, chissà cosa mi aspetta». [f. b.]
Persone citate: Adriano Banelli, Bianchini, Francesco Granato, Franco Selvaggi, Giuseppe Albano, Granato, Valdo Vannucci, Vannucci
Luoghi citati: Agrigento, Arezzo, Catanzaro, Coverciano, Trani
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