L'ultimo duello è tra Vialli e Signori

L'ultimo duello è tra Vialli e Signori I dualismi nella storia della Nazionale: Rossi-Bettega e Rossi-Graziani le coppie più belle L'ultimo duello è tra Vialli e Signori Le vicende degli azzurri sono ricche di staffette in corsa E chi scatta per primo spesso non arriva fino in fondo FIRENZE DAL NOSTRO INVIATO Vialli o Signori, l'Italia del calcio deve a Sacchi l'ultimo dualismo. Vialli è il detentore (della maglia); Signori, lo sfidante. La storia della Nazionale è ricca di staffette in corsa. Chi comincia un'avventura mondiale, non sempre la suggella. Ecco perché a Vialli consigliamo di non mollare. E a Signori di toccare ferro. Di sicuro, da noi c'è fermento più che altrove. La Spagna ha riesumato il Buitre. La Francia è ferma a Papin e Cantona, la Svezia a Dahlin e Brolin, la Bulgaria a Stoichkov, la Svizzera a Chapuisat e Knup, la Scozia a McCoist, il Galles a Rush, Saunders e Hughes, il Portogallo a Futre, la Germania del dopo Voeller a Klinsmann, Riedle e Doli. L'Olanda si tiene stretti Van Basten e Bergkamp, e coltiva un giovane ramno, Van Vossen; Di riomiTelàtivamente nuòvi, alla Signori, non ci viene in mente che Alan Shearer, inglese: altra stazza, altri numeri. E una missione improba: far dimenticare il giapponese Lineker. Vialli è abbonato ai sorpassi in curva. Gli ultimi Mondiali costituiscono l'esempio più lampante. Azeglio Vicini gli affianca Carnevale, ma già alla terza partita (Cecoslovacchia) padroni diventano Schillaci e Baggio. «Tolsi Vialli perché si era infortunato - borbotta l'ex et. - e non per scelta tecnica. La scelta, semmai, riguardava Carnevale». Ancora più eclatante il caso di Graziani, ai Mondiali del 1978. In coppia con Bettega, Graziani fu uno degli artefici della nostra qualificazione a spese dell'Inghilterra. Strada facendo, Ciccio scoppiò per eccesso di generosità. E così, primo sino a un metro dal traguardo, venne rimontato e beffato allo sprint da Paolo Rossi, titolare, e goleador, a partire dalla sfida inaugurale con la Francia di Platini, il 2 giugno a Mar del Piata. L'Italia argentina diede spettacolo. Neppure in Spagna, pur laureandosi campione, giocò a quei livelli. La marcia di avvicinamento ai Mondiali del 1982 fu turbata dallo scandalo del calcio-scommesse (1980). La squalifica di Rossi indusse Bearzot a ripristinare la ditta Graziani & Bettega, cui si aggiunse Altobelli. L'infortunio di Bettega e il ritorno di Pablito portarono a una sorta di risarcimento postumo, Graziani al fianco di Rossi, e non più Graziani fuori per far posto a Rossi. Fra Vigo, Barcellona e Madrid ci fu spazio, e gloria, anche per Altobelli. In qualità di detentori, ci accostammo ai Mondiali del 1986 senza l'angoscia delle eliminatorie. Il declino di Rossi - e, più in generale, del blocco Juve, piedistallo delle precedenti spedizioni - non trovò in Bruno Giordano, il partner iniziale di Altobelli, un interprete all'altezza. Tanto che, in Messico, Bearzot ricorse a Galderisi, con il giovane Vialli sempre in panchina, e sempre impiegato nella ripresa. La resa di fronte alla Francia segnò la fine di un'epoca. Vicini, nel suo piccolo, le ha provate tutte. Da Borgonovo a Serena, da Vialli-Mancini a Vialli-Altobelli, da Vialli-Carnevale a Schillaci-Baggio. Fra gli esperimenti falliti, Mancini e Baggio insieme. Primo atto di Sacchi, il taglio, categorico, di Totò. Per il resto, di tutto, di più: Baiano (Rizzitelli)-Vialli contro la Norvegia, poi Vialli-Baggio, quindi spizzichi di Casiraghi e, negli States, il lancio di Signori. Il 9 settembre a Eindhoven, l'attacco era formato da Lentini, Baggio e Vialli. Stesso trio il 14 otto- bre a Cagliari, contro la Svizzera. Sul piano del gioco, si è passati dal punto più alto a quello più basso. Lo schema sacchiano, specie se a Glasgow Signori rileverà Vialli, ignora i moduli di Bearzot e Vicini. Due ah larghe e una punta centrale; un concentrato di agilità; nessuna torre; nessuna concessione a schemi alternativi. A nostro avviso, la coppia più bella e meglio assortita rimane quella formata da Rossi e Bettega, con Causio suggeritore esterno. Subito dopo, il tandem spagnolo Rossi-Graziani (Altobelli), con Bruno Conti formidabile musa. Sacchi è per la fanteria leggera, sostenuta da un robusto pressing. Sino al 1980, Bearzot potè operare in regime autarchi¬ co, senza stranieri. Il «mercato» offriva di più: a tutti i livelli. A proposito di rimonte, una delle più clamorose appartiene alla carriera di Marco Van Basten. Europei 1988, prima partita della fase finale: Olanda-Urss. Marco è in panchina, riserva di Bosman. L'Olanda becca. La commissione interna strizza Michels. Il santone si adegua e promuove il cigno del Milan. Morale: tre gol all'Inghilterra, uno alla Germania, uno all'Urss, Olanda campione d'Europa. Dedicato a Vialli e Signori: chiunque giochi a Glasgow, niente champagne, niente moccoli. La strada è ancora lunga. Meglio aspettare. Roberto Beccantini GLI UOMINI-PMZZURRI ANNATE I PUNTE SCHIERATE 1976 - 78 1979 MONDIALI GRAZIANI (18). B_ s BETTEGA «m&r» l\^y ROSS! • , PULJCI ai).#0SSI (2) 1982-84 1982 MONDIALI PRUZZ0<5),ftQSì 1984-86 1986 MONDIALI ALTOBELLI (19), ll|MWlbRDANO (6),: GALDERISI (5), SEI» (5), R/ÉANCINI (2), MASSARO (D.vmtifl) GALDERISI-ALTOMi ÉflALLI (21), SERENA (10), MANCINI (9), CARNEVALE (8), ALTOBELLl:i|S), BORGONOVO (% RIZZITELI* i$i B4GdÌ0^Rj||S.gHILUCI (1) . /MJ£^fiÌ&LACI - BAGG il 1988-90 1990 MONDIALI 1992 - 94 CASIRAGHI (6),MALLT$p& BAGGIO R. (3), LENTINI (2) RI (4), Fra parentesi il .numero delle presenze (oomprensivo delle sosWitaom a Sono conteggiate le sole gare giocata di punta Nel periodo 1980-1? dovette scontare due anni di squalifica. >arti'ta incorso). 52 Paolo Rossi Vialli è il detentore (della maglia) e Signori, sotto, è lo sfidante: a Glasgow contro la Scozia dovrebbe essere proprio il laziale a giocare a fianco di Baggio, con lo juventino in panchina. Ma il cit) Sacchi, a sinistra, anche dopo l'allenamento di ieri non ha voluto sciogliere il dubbio