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Rimborsi canadesi bidoni d'Italia RISPONDE O.d.8. Rimborsi canadesi bidoni d'Italia Egregio sig. Del Buono, ho letto la sua risposta al lettore Carlo Brocca su La Stampa del 21 ottobre. Molto interessante e soprattutto abbastanza normale per le nostre amministrazioni pubbliche. Stia a sentire questa che è ancora più bella. Quest'estate mi reco in Canada in ferie. Da parte dei locali mi viene caldamente consigliato di richiedere tutte le volte lo scontrino fiscale e di conservarlo. Immediato il pensiero: Ok, anche qui c'è una specie di «Grande Fratello», tutto il mondo è paese. Errore! In Canada esiste il Gst Recate Program fot Visitors... Andrea Bucci, Torino GENTILE signor Bucci, la ringrazio per le informazioni che ci fornisce. In pratica, dunque, tutti i turisti che non siano cittadini canadesi possono richiedere il rimborso dell'Iva (che in Canada si chiama Goods and Service Tax, ed è del 1%) sugli acquisti e sulle spese di albergo. Basta richiedere presso qualsiasi ufficio pubblico (poste, alberghi o duty free shops) un libretto che spiega molto dettagliamente come ottenerlo. Una volta rientrati nel proprio Paese, si compila un modulo e lo si spedisce allegando tutti gli scontrini e fatture che verranno successivamente restituiti opportunamente timbrati. «Memore di come funzionano le amministrazioni pubbliche qui, spedisco tutta la documentazione con una notevole dose di scetticismo la pri- Rimcanabidoni borsi desi d'Italia ma settimana di settembre», lei mi racconta, gentile signor Bucci. «Attorno al 10 ottobre mi arriva a casa una busta con l'intestazione "Government of Canada". Incredibile! Conteneva un assegno di 35 dollari, del quale allego fotocopia. Se contiamo il tempo necessario per recapito postale, possiamo dire che per tale rimborso occorrono non più di 3-4 giorni. Signori di corso Vinzaglio, vergognatevi. La beffa: la Crt mi chiede 9 mila lire di commissioni per l'incasso di un assegno emesso da una banca di Stato. Ecco invece come vengono trattati i turisti stranieri in Italia. La invito a leggere la seconda fotocopia che allego. Si riferisce a un articolo apparso nella sezione viaggi dell'immenso New York Times della domenica (un commento circa questo quotidiano: fantastico) e che descrive come ottenere rimborsi Iva in Europa. Come può notare, il caso italiano è un autentico bidone. Sempre ammesso che uno straniero riesca a ottenere i documenti e le informazioni necessarie dalla nostra burocrazia, viene da chiedersi se mai arriverà qualcosa». Me lo chiedo anch'io e giro la domanda a tutti gli stranieri che abbiano fatto quest'esperienza. Com'è andata? Oreste del Buono