I vecchi fantasmi al Pentagonito di Mimmo Candito

I vecchi fantasmi al Pentagonito I vecchi fantasmi al Pentagonito E, dubbio che la Storia si ripeta, soprattutto oggi che la fine del passato non è soltanto una teoria affidata alle ricerche accademiche di Fukuyama; ma certamente il 5 aprile, quando il presidente costituzionale del Perù suicidò il regime parlamentare affidandosi all'abbraccio escludente delle forze armate, la memoria dell'America Latina ritrovò subito il ricordo amaro di quanto era accaduto vent'anni prima, sull'altra costa del continente, al tempi in cui il presidente uruguaiano Juan Maria Bordaberry si era parimenti affidato ai generali per controllare le tensioni sociali e fermare la spinta distruttiva della guerriglia. Lì a mettere in crisi gli assetti politici del Paese erano i Tupamaros, qui in Perù sono gli uomini di Sendero Luminoso: e i generali - disse Bordaberry e dice Fujimori - sono soltanto una soluzione temporanea, una -scelta dettata dallo stato di necessità. A Montevidefi;i finì, in realtà, che i generali misero da parte il Presidente e fecero poi per conto proprio, a Lima il rischio è che il vecchio vizio delle sciabole al sole riprenda il suo corso. Non è ancora del tutto chiaro quanto è avvenuto e sta ancora accadendo nel Perù fujimorizzato, ma anche nella confusione dei ruoli e delle decisioni di questa agitata giornata della primavera australe la dipendenza del potere civile dall'apparato militare è apparsa comunque inequivocabile, definitiva. Nell'aprile scorso Fujimori aveva scelto la strada della scorciatoia politica, tagliando via il Parlamento e assumendo in sé una carica dittatoriale («Qui occorrerebbe un imperatore», aveva detto qualche settimana prima); la democrazia in crisi si autopurgava tentando di salvarsi attraverso la negazione («temporanea», fu assicurato) di se I stessa. Gli Usa sospesero I l'imi Il leader senderl'invio dei 275 milioni di dol- ari in aiuti economici e militari, l'Osa, Organizzazione degli Stati americani, emise un giudizio cauto di condanna ma in qualche modo assorbì la drammatica singolarità di questo esperimento; e in tutto il mondo riprese il dibattito sui limiti possibili della democrazia, ricuperando con Dahrendorf, Nolte, e Popper, l'imbarazzato ripensamento che la cultura politica europea aveva già dovuto avviare ai tempi della «scorciatoia» tentata dalla crisi di un altro processo democratico sotto minaccia, quello algerino. Ora appare molto più evidente che la scelta di Fujimori sta consumando con rapidità drammatica le illusioni dietro le quali si mascherava. Il Presidente autodimezzato ha ottenuto risultati economici in linea con le richieste che gli aveva dettato il Fondo monetario: l'inflazione è stata ridotta dal 7650% del 1990 al 60% di quest'anno, i salari sono stati congelati, il set■% tore pubblico drasticamente ridotto, ma la ta Guzman • • ..... crisi sociale si e inevitabilmente accentuata. E anche se il successo della cattura, un paio di mesi fa, del «Lider Maximo» di Sendero, Abimael Guzman Reinoso, ha dato qualche respiro all'azione militare del potere, gli elementi di instabilità in un'economia fortemente rallentata non hanno trovato ancora forme di contenimento. La fuga notturna di Fujimori nel «Pentagonito» di Chorrillos riporta comunque alla luce i vecchi fantasmi dell'America Latina, un pianeta con 190 milioni di poveri e di morti di fame. Caduta, col comunismo, la dottrina della sicurezza nazionale, nelle caserme vanno rinascendo i miti del populismo e dell'interesse corporativo, tra Rico a Buenos Aires e Hugo Chàvez a Caracas. Si riaffacciano gli stessi protagonisti di sempre, oggi ancora dopo i 500 anni dalla Conquista. Mimmo Candito ito ■% Il leader sender ista Guzman

Luoghi citati: America Latina, Buenos Aires, Caracas, Lima, Montevidefi, Perù, Usa