E Bettino scaricò il direttore dell'Avanti!

E Bettino scaricò il direttore dell'Avanti! LO SCONTRO Le dimissioni di Villetti accolte dopo due mesi. Gli subentra Gozzano che l'ha saputo dall'Ansa E Bettino scaricò il direttore dell'Avanti! «La redazione è in rivolta, rischiamo di chiudere il giornale» ROMA A cosa devo fare? C'è tutta una redazione in rivolta contro Villetta e inoltre c'è il rischio che il giornale chiuda. Per cui procediamo...». Con queste parole Bettino Craxi ha lasciato la riunione della segreteria socialista ieri mattina. E che la decisione di accettare le dimissioni di Roberto Villetti dalla direzione dell'Avariti.' fosse ormai un fatto compiuto, i suoi interlocutori lo hanno saputo leggendo mezz'ora dopo un comunicato dell'ufficio stampa del psi. A loro, agli oppositori del segretario, non è rimasto, quindi, che sfruttare l'incidente nello scontro interno: ieri pomeriggio alla Camera, infatti, Rino Formica ha minacciato le dimissioni di tutti gli esponenti dell'opposizione interna dalla segreteria e dalla direzione. «Craxi ha fatto una cosa che neanche uno stabnista come Morandi ha mai fatto nel psi - ha detto ai suoi l'ex-ministro delle Finanze -, non si può cambiare d'imperio il direttore dell'organo ufficiale del partito nella fase precongressuale». Formica, Manca e Marteui, comunque, non dovrebbero poi meravigliarsi tanto, dato che sanno benissimo che Craxi è sempre stato un tipo sbrigativo. Ieri, ad esempio, anche il successore pro-tempore di Villetti, il vicedirettore Francesco Gozzano, ha saputo della sua nomina da un «flash» dell'Ansa. Niente da fare, è più forte di lui, malgrado tutto Craxi rimane quello di sempre, un decisionista convinto. Ieri è andato avanti sulla sua strada senza dare per nulla peso al fatto che in segreteria un po' tutti gli avevano chiesto una pausa di riflessione sulla sorte di Villetti: non lo hanno convinto rté le proteste di Rino Formica, che gli aveva consigliato di rinviare il problema all'indomani della prossima assemblea nazionale (fissata per il 2526 novembre); né gli inviti alla prudenza di personaggi che gli sono fedeli come Lelio Lagorio. Così, contando sul solo assenso di Ugo Intini, Craxi ha decretato la fine della direzione Villetti, sfruttando la lettera di dimissioni che l'ex-direttore, passato dalla parte di Martelli, gli aveva inviato per «correttezza», su richiesta dello stesso segretario, il 21 settembre scorso. Craxi ha tenuto le dimissioni in ghiacciaia per più di un mese e mezzo e poi, ieri, sfruttando le critiche espresse in un documento dalla redazione al direttore, le ha rese operative. A Villetti non è rimasto che protestare contro la decisione del segretario. E dietro a lui, naturalmente, l'opposizione ha organizzato un'altra «bagarre» interna: Giulio Di Donato ha definito la decisione «autoritaria»; il leader dei socialisti della Cgil, Ottaviano Del Turco, ha parlato di «nuova lacerazione». A riscaldare gli animi a Montecitorio ci hanno pensato, invece, Rino Formica e il suo fedele scudiero Paris Dell'Unto. «Craxi - ha detto il primo - mentre si mostra all'esterno democratico e attento alla difesa della proporzionale, nel partito continua ad usare metodi autoritari e dispotici. Vedrete che fra un mese deciderà all'improvviso di rendere operative anche le dimissioni che Di Donato gli ha offerto adesso. Per noi diventa mutile stare negli organismi dirigenti del partito». Dell'Unto, come è nelle, sue abitudini, è stato più esplicito: «Io, Bettino non lo riconosco più. E' sempre stato un razzo a capire prima degb altri quello che gli conveniva fare. Adesso non ne azzecca più una. Né può dire che ha agito contro Villetti per il bene della redazione: è stato lui a fomentare le proteste contro il direttore. Forse lui non è più un problema politico, ma sanitario». Sarà, ma intanto agb atti c'è un documento e una lettera del Cdr che difende la scelta di Craxi. Per la successione Villetti corrono tante voci: si parla o dell'ex direttore del Giorno Francesco D'Amato o di Luigi Covatta. E c'è anche la possibilità che, alla fine, si opti per una direzione di garanzia da qui al prossimo congresso nella persona dello stesso Gozzano. Comunque, al di là delle diatribe di partito, un fatto è certo: il giornale rischia davvero la chiusura se non riuscirà a ridurre i costi o a trovare nuovi finanziamenti, se non si darà, come vuole Craxi, un nuovo assetto azionario che assegni metà della proprietà ai privati (associazioni legate al psi o imprenditori di orbita socialista). L'altro ieri è stato lo stesso segretario del psi a tracciare questo quadro fosco al Cdr del giornale. [au. min.] Replica Formica «Craxi si comporta da stalinista» Del Turco «Una nuova lacerazione» Nella foto grande Roberto Villetti ex direttore dell'Avariti! Qui accanto il vicesegretario dimissionario del psi Giulio Di Donato In basso Ottaviano Del Turco

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