Volando su un'Aston Martin di G. Bea

Volando su un'Aston Martin Volando su un'Aston Martin Tutti gli aggeggi infernali di 007 dalla penna laser al tacco-radio Accanto ai cattivi e alle belle donne, lo ha seguito passo passo, in silenzio, e gli ha salvato la vita. Cosa sarebbe stato James Bond senza «Mr.Q»? E' lui - enigmatico come il capo «M» e freddo come le macchine che produce in laboratorio - lo stregone buono che trasforma l'eroe-seduttore nell'invincibile signore delle spie. Se il Bond di cellulosa e di celluloide si è installato nel sovraccarico deposito dei miti di massa, lo deve anche ai pezzi di ingegneria che esibisce sotto la firma di «Q», apparecchiature micro e macro, ideate per mettere ko i nemici e stupire i lettorispettatori. Nei trent'anni in cui si sono succedute e evolute hanno acquisito spesso sembianze fantascientifiche per poi precipitare nel repertorio delle cose già-viste e già-sentite. Ma - a dispetto del tempo e grazie alla serialità delle avventure in cui si sono materializzate - sono diventate parte integrante del personaggio. Impossibile immaginare James senza la lucente Aston Martin o sprovvisto dell'intrigante orologio-radio. Sarebbe come obbligarsi a fanta¬ sticare di un Batman senza la «Bat-mobile» o di un Superman senza la tuta rosso-blu con la grande «S». «Mr. Q» ha vestito 007 di una seconda pelle, fatta ai primordi di ferraglia e poi approdata ai miracoli del silicio. Tra le sue invenzioni più celebri, il minielicottero «Little Nellie» di «Si vive solo due volte», il respiratore camuffato da penna di «Operazione Tuono», l'anello attrezzato con elettromagnete di «Una cascata di diamanti». Un armamentario che si è andato complicando e affollando e che arriva a comprendere le ricetrasmittenti annegate nel tacco della scarpa, gli orologi-radio, i thermosbomba, le penne-laser. E' un'escalation tecnologica che dai quattro angoli del Globo approda - in «Moonraker» - agli spazi orbitali. Le trovate dei 13 romanzi di Fleming sono state magnificate a dismisura dc£ produttori di Hollywood. Un trentennio di sogni che comincia nel '62 con «Agente 007 Licenza di Uccidere» e approda nell'89 a «007 Vendetta Privata». Non potrebbe essere diversamente. Bond deve vedersela ogni volta con dei geni del male, cattivi ad altissimo tasso neuronale, che nutrono progetti megalomani e preparano catastrofi planetarie. Nella galleria di questi spiriti neri, c'è il Dottor No, che tenta di alterare le traiettorie dei missili con impulsi radio, Oddjob, che uccide lanciando un cappello a bombetta, lo Squalo, dotato di un'enorme protesi dentaria d'acciaio. Il perfido di «Goldfìnger» arriva ad attentare alla virilità di 007 con un raggio laser. Ma nell'eccesso di tutte queste armi - impossibile dimenticare le inseparabili Beretta 418 e Walther Ppk - spicca la famosa Aston Martin D35 coupé. Equipaggiata di tutto. Carrozzeria d'acciaio, radar, mitragliatrici Browning, dispositivi nebbiogeni, rampini per bucare le ruote delle auto nemiche e seggiolino eicttabile per espellere uno sgradito compagno di viaggio. I suoi segreti si attivano nei 20 pulsanti del bracciolo del posto guida. Nel 1965, la portarono in Europa per un tour promozionale. Fu un successone. Un pezzo del mito, finalmente, si poteva toccare, [g. bea]

Persone citate: Beretta, Bond, Browning, Fleming, James Bond, Walther Ppk

Luoghi citati: Europa, Hollywood