LEGGENDA CHE E' NATA 70 ANNI FA

LEGGENDA CHE E' NATA 70 ANNI FA LEGGENDA CHE E' NATA 70 ANNI FA JAGUAR, uno dei marchi automobilistici più famosi del mondo, un nome che evoca l'immagine di vetture dallo stile e dalla meccanica sopraffine, con quel tanto di tradizionale che caratterizza la scuola automobilistica britannica unita a una ricercata raffinatezza tecnica. Quando passa una Jaguar (o una Daimler, sua cugina prima, dalla quale si differenzia per il disegno della maschera anteriore), non c'è pericolo di confonderla nell'uniforme paesaggio delle vetture di oggi. La Jaguar ha 70 anni. La storia comincia nel 1922 in un capannone della grigia Blackpool, cittadina del Lancashire affacciata sul Mar d'Irlanda, quando due soci in affari, William Lyons e William Walmsley, danno vita a una piccola impresa per la costruzione di sidecar motociclistici, battezzati Swallow («rondine»). Nel 1927 la produzione di motocarrozzette viene affiancata da una nuova attività: carrozzerie sportive per auto, cominciando dalla piccola Austin Severi e dalla Morris Cowley, passando via via per la Fiat 509, la Standard, la Wolseley. Nel 1928 la società si trasferisce a Coventry, e tre anni più tardi nasce una vettura di progettazione originale, sia pure dotata di motore Standard. E' un coupé sportivo a due posti progenitore di una schiatta che sarà famosa. Dalle sigle originarie della società, Swallow Sidecar, le vetture di Lyons vengono battezzate. «S.S.»: cominciano ad avere motori originali e si fanno conoscere per le loro doti dinamiche. La società si trasforma nelle S.S. Cars, e i suoi modelli diventano di gran moda fra gli sportivi inglesi. In particolare furoreggiano gli spider SS 90 e SS 100, cui viene aggiunto il nome Jaguar, poco dopo raffigurato nella beivetta che spicca un balzo e che, sormontando la calandra, diverrà il simbolo della Casa. E dal 1945, per allontanare ogni accenno di affinità con le SS hitleriane, ecco la Jaguar Cars Ltd. Ricostruite le officine, William Lyons e il suo capo ingegnere Bill Heynbes progettano un eccellente propulsore a sei cilindri che farà epoca, contrassegnato dalla sigla XK. Rimarrà in produzione per 40 anni, equi paggiando brillanti modelli sportivi e eleganti berline, rinnovandosi continuamente. Escono i tipi XK 120 spider, coupé e berlina, poi il 140 e il 150 (i numeri indicavano la ve locità massima in miglia). Nel 1951 nasce la Jaguar C-type da competizione, macchina famo sissima per aver vinto 6 volte la 24 Ore di Le Mans: nel '51, nel '53 (anno in cui la Jaguar per prima adottò i freni a disco svi luppati dalla Dunlop, segreto del successo nella severa corea francese), poi nel 1954, nel '55, nel '56 e nel '57 sempre con la aerodinamica D-type. Un'autentica epopea, che fra l'altro valse Lyons il titolo di baronètto. Nel 1959 usciva dalla fabbrica di Coventry un'altra famosa Ja guar, la Mark 2, berlina che inaugurava un nuovo stile, seguita dalla Mark X e dalle due posti sportiva E-Type, sempre azionata dal classico 6 cilindri in linea, considerata una delle vet ture sportive esteticamente più affascinanti del mondo. All'inizio dei Sessanta la Jaguar acquista la Daimler, altra classica marca britannica, forni trice fra l'altro della Casa reale, la Guy Motore e la Coventry Climax Engines, per poi essere a sua volta incorporata (1966) nella Bmc, in seguito entrata a far parte della British Leyland. Nel 1971 viene presentato il propul sore Jaguar V 12 di 534B ce per la berlina, il coupé e la convertibile XJS. Passata alla fine del 1989 sotto il controllo della Ford Motor Co, nell'estate scorea, po co prima dell'anniversario del suo settantesimo anno di vita, la Jaguar, con la sua esclusiva supercar XJ 220 a 12 cilindri di 6 litri e 450 Cv, sfiora sulla pista di Nardo i 350 km/h. Suggello di una grande vocazione sportiva. Ferruccio Bernabò

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