«La madre ha ucciso la figlia handicappata» »

«La madre ha ucciso la figlia handicappata» » Novara, ma c'è anche un'altra ipotesi: infarto seguito da un gesto dettato dalla disperazione «La madre ha ucciso la figlia handicappata» » Poi ha tentato il suicidio, la vittima da anni sulla sedia a rotelle NOVARA. L'hanno trovata morta ieri mattina distesa nel letto, con un pigiama azzurro e le mani legate sul petto da un rosario di metallo. La madre era nel bagno, seduta su una sedia a sdraio, priva di sensi. E sarebbe stata proprio la madre, Piera Monticelli, 56 anni, ad uccidere la figlia Fulvia Ghiringhelli, di 34, nella loro casa al primo piano di un vecchio edificio in via Manzoni 21 a Grignasco, piccolo centro al confine tra Novarese e Vercellese. Dopo aver aperto i rubinetti dello scaldabagno a gas, con un asciugamano avrebbe affrettato l'agonia della figlia. Infine avrebbe tentato di suicidarsi. Movente: la disperazione. Fulvia Ghiringhelli era malata da tempo di un'alterazione alle cellule del midollo osseo. Era riuscita a finire le scuole elementari, poi il male l'aveva costretta ad un lunghissimo e doloroso calvario. Gli investigatori non escludo¬ no comunque anche un'altra ipotesi. La donna potrebbe essersi accorta della morte dell'unica figlia, forse per un infarto, all'alba di ieri. Avrebbe così composto il cadavere sul letto, tentando il suicidio con il gas. L'allarme di una vicina, che alle 9,30 ha visto le tapparelle ancora abbassate, ha consentito di salvare Piera Montibelli. I volontari del Soccorso radio emergenze hanno portato la donna all'ospedale di Borgosesia. Le sue condizioni non sono preoccupanti e già quest'oggi verrà interrogata dal procuratore di Novara, che coordina le indagini. Intanto Piera Montibelli, operaia della filatura di Grignasco in pensione, è piantonata dai carabinieri in corsia. Decisivo, per accertare la causa della morte, l'esito dell'autopsia prevista per oggi pomeriggio all'Ospedale Maggiore di Novara. Sul corpo della vittima sono state riscontrate alcune stria- ture ma non ci sono segni avidenti di ^nolenza. il referto medico parla di decesso per insufficienza cardio-respiratoria. Le due donne vivevano sole da pochi mesi. Il papà di Fulvia, Franco Ghiringhelli, l'8 maggio era stato stroncato da un infarto sulla porta di casa. La sua scomparsa ha stravolto la vita, già segnata, della piccola famiglia. Era infatti il padre, anch'egli ex di¬ pendente della filatura, che affrontava ogni .giorno i mille assillanti problehii creati dal male della figlia. Efa il padre che si caricava in braccio Fulvia e la portava a spasso sulla carrozzina. Con la sua scomparsa la situazione è precipitata, anche se l'aiuto non è mancato grazie alla gente del paese e ad un gruppo di obiettori dì coscienza che si alternavano ogni giorno per essere sempre vicini a Fulvia. Ma la ragazza stava sempre peggio. «Non|riusciva più nemmeno a parlare - ricorda una vicina di casa - emetteva dei gorgheggi che soltanto sua madre riusciva a tradurre. Ma la voglia di vivere nèn l'aveva persa. Quando sorrideva le si illuminava il viso, ancora bello, e infondeva speranza negli altri. Anche la madre lottava con coraggio. Non l'ho mai sentita dire "basta, non ce la faccio più"». Cario Bologna Piera Montibelli, sospettata di omicidio

Persone citate: Franco Ghiringhelli, Fulvia Ghiringhelli, Novarese, Piera Montibelli, Piera Monticelli

Luoghi citati: Bologna, Grignasco, Novara