Preso il superboss Mazzei di F. A.

Preso il superboss Mazzei Preso il superboss Mazzei Guidava la terza famiglia di Catania CATANIA. «Un colpo mortale alla mafia catanese». Il questore Giuseppe Scavo non nasconde la soddisfazione. L'arresto di Santo Mazzei, 39 anni, capo della famiglia mafiosa dei «Carcagnusb>, elimina dalla lista dei super latitanti catanesi il numero tie, dopo Nitto Santapaola e Giuseppe Pulvirenti. Dopo l'arresto, avvenuto lunedì sera, ieri i carabinieri con agenti del Sismi hanno scoperto tre covi della famiglia dei Carcagnusi, due dei quali poco distanti dal luogo dell'arresto di Mazzei, e ammanettato altre 5 persone. Secondo gli investigatori, l'aspetto più importante dell'operazione riguarda i luoghi dove sono avvenuti gli arresti e dove si trovano i covi: il territorio di Belpasso, un Comune a 30 chilometri da Catania, regno del boss Giuseppe Pulvirenti, «'u Malpassotu». Sull'auto nella quale viaggiava Mazzei, una Panda senza «scorte» e blindature, c'era anche Girolamo Rannisi, 30 anni, presunto killer. Negli ar¬ chivi della questura Rannisi è definito uno dei fedelissimi di Pulvirenti. La circostanza che i due si trovassero insieme fa concludere agli investigatori che Mazzei e Pulvirenti erano sul punto di concludere un patto di non belligeranza. Mazzei dirige la frangia del clan dei «Cursoti» che, fino all'arresto avvenuto un anno fa in Germania, era sotto il controllo di Giuseppe Garozzo, «Pippu 'u maritatu». Il gruppo di Mazzei conduce una guerra a colpi di pistola contro l'altra frangia dei Cursoti, quella capeggiata da Salvatore Cappello e Salvatore Pillerà e, dopo il loro arresto, da «Gimmy» Miano, imputato al processo di Torino, scarcerato per decorrenza dei termini e riacciuffato a Napoli l'estate scorsa. La guerra fino a ieri ha fatto 97 vittime dal '92. Il «patto» fra Santo Mazzei e Giuseppe Pulvirenti avrebbe potuto significare il salto di qualità in questa guerra: Pulvirenti, infatti, è ritenuto uno dei fedelissi¬ mi di Santapaola. Un accordo con una famiglia rivale avrebbe dunque dovuto avere il consenso del capo della mafia catanese. Insomma, il patto avrebbe buttato nella mischia lo stesso Santapaola, che fino ad ora sembra aver controllato a distanza la faida interna ai Cursoti. La polizia non fornisce molti dettagli sull'arresto di Santo Mazzei, limitandosi a dire che «è un segno che si sta lavorando per colpire ai livelli più alti gli intrecci tra le famiglie mafiose catanesi», come afferma il questore Scavo. Mazzei viaggiava sulla Panda guidata da Rannisi sulla strada che collega Nicolosi a Belpasso, quando è stato bloccato da alcune auto della polizia. C'è stato un breve inseguimento, durante il quale dalla Panda è stato buttato via un revolver, ritrovato ieri mattina. Poi Mazzei si è lasciato ammanettare. Gli investigatori dicono che «'u Carcagnuso» stava andando in una villetta della zona, per incontrare Pulvirenti. [f. a.]

Luoghi citati: Belpasso, Catania, Germania, Napoli, Torino