Gela, esplode la rabbia dei commercianti

Gela, esplode la rabbia dei commercianti Dopo l'omicidio del profumiere la città si ribella. U figlio ferito ha saputo solo ieri la verità Gela, esplode la rabbia dei commercianti Negozi chiusi, studenti in piazza: basta con la mafia GELA NOSTRO SERVIZIO Tutti i commercianti di Gela pagano P -pizzo». Versano denaro tre su quattro e il quarto paga «in natura», cioè praticando sconti astronomici, impensabili anche nelle più eccezionali svendite di fine stagione oppure offrendo prestazioni gratuite o quasi. E' questa la realtà nella città siciliana di quasi 100 mila abitanti in cui la mafia martedì sera ha assassinato il profumiere Gaetano Giordano, 55 anni, in un agguato, con dieci colpi di rivoltella. Il negoziante due anni fa si era rifiutato di pagare la tangente. L'hanno massacrato cinque proiettili, un sesto ha colpito a un braccio suo figlio Massimo, di 22 anni, che stava rincasando in auto con lui, quattro sono andati a vuoto. Il giovane studente universitario ha saputo soltanto ieri pomeriggio che il padre è morto. La notizia gli è stata data dalla madre Franca Evangelista, di 44 anni, e dalla sorella Tiziana, di 21. Erano a Milano per una mostra di cosmetici alla Fiera campionaria e sono rientrate precipitosamente. Un viaggio straziante, verso l'allucinante realtà di questo vasto agglomerato di case in cui uno dei tanti rioni abusivi è chiamato Bronx. «Non voglio dire nulla, lasciatemi in pace», ha implorato Franca Giordano, gli occhi gonfi di pianto. Se le indagini battono la fiacca (inutili perquisizioni e controlli, nessuna traccia dei due kil- ler), s'intensifica la mobilitazione. Ieri quasi tutti i negozi chiusi e, in mattinata, oltre 1500 studenti delle medie superiori e degli istituti tecnici hanno partecipato a un corteo e a un comizio in piazza Umberto I. Pochi giorni dopo il delitto di Foggia, che ha riacutizzato il ricordo ancora bruciante dell'omicidio di Libero Grassi, si cerca di fare quadrato contro la violenza mafiosa. Piovono su Gela le attestazioni di solidarietà e per domani ai funerah è scontata una larga partecipazione anche delle autorità. Verrà - ci si domanda - il ministro dell'Interno Nicola Mancino, la cui assenza a Foggia ha suscitato qualche critica? E in serata l'A- saeg, l'Associazione antiestorsioni gelese costituita in aprile a imitazione dell'Acio di Capo d'Orlando, la prima a schierarsi contro i taglieggiatori costituendosi parte civile e ottenendone la condanna, ha formalmente invitato Mancino a essere presente. Il commissario straordinario che gestisce il Comune dopo lo scioglimento d'autorità per il sospetto d'infiltrazioni mafiose, il viceprefetto Angelo Campanile, ha indetto il lutto cittadino in concomitanza con le esequie. «Si è spezzato un filo di speranza dice Campanile -, un silenzio apparente faceva credere che Gela stesse superando le fasi difficili dell'offensiva mafiosa». Oggi è attesa la commissione antimafia dell'assemblea regionale siciliana. Sempre in giornata, il prefetto di Caltanissetta, Guido Palazzo Adriano, presiederà una seduta straordinaria del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Sono scese in campo le associazioni antiestorsione siciliane, che invitano i gelesi «a non mollare, perché solo continuando a combattere, fra non molto tempo si potrà conquistare il diritto a vivere in una società civile». Nella sede della Asaeg, che non ha eletto un presidente per evitare di creare un bersaglio troppo facile per i boss, uno dei dirigenti, Antonino Miceh, concessionario della Lancia a Gela, manifesta l'impegno a non cedere. Ma è stato fatto tutto il possibile perché si evitasse ancora l'uccisione di un esponente del movimento antiracket? «E' stata una morte annunciata dal capitano dei carabinieri Mettifogo in una riunione in prefettura quindici giorni fa. L'ufficiale disse: stiamo attenti, non scherziamo troppo perché altrimenti dovremo andare a qualche funerale». Tre su quattro, è vero che pagano il pizzo? «Sicuramente sì e il quarto che non paga con soldi certamente lo fa concedendo fortissimi sconti, quasi gratis». Antonio Ravidà Nellgranrecemandei comCapd'OrcontrackriquaGaeGior Nella foto grande una recente manifestazione dei commercianti di Capo d'Orlando contro il racket e, nel riquadro, Gaetano Giordano, 55

Luoghi citati: Caltanissetta, Foggia, Gela, Milano