Generale, trovi i vescovi massoni
Generale, trovi i vescovi massoni Generale, trovi i vescovi massoni «Il Vaticano incaricò i servizi segreti» RIVELAZIONI DI «30 GIORNI» UROMA NA loggia segreta in Vaticano? «Generale, per favore indaghi». E' il 1975, la Chiesa cattolica celebra l'Anno Santo, ma l'ombra di massoni in porpora cardinalizia turba non poco il pontificato di Paolo VI. Così dalla Santa Sede, mittente il cardinale Giovanni Binelli, sostituto alla Segreteria di Stato, parte 1'«ordine» d'inchiesta. Destinatario il generale dei carabinieri Enrico Mino, dal 1973 comandante generale dell'Arma, e da poco avvicinatosi alla fede cattolica. QueU'«ordine» verrà rinnovato nel 1977, dopo la pubblicazione su Panorama di un elenco di 114 porporati che sarebbero stati iniziati ai riti massonici. E' il vescovo di Genova, monsignor Siri, ad affidare l'incarico a Mino. A 17 anni di distanza 30Giorni, la rivista cattolica vicina a CI, ricostruisce la vicenda. «Il generale Enrico Mino era in confidenza con alcuni prelati della Curia: a lui si affidò Benelli per avere informazioni», ha confermato a 30Giorni monsignor Guglielmo Zannoni, in quel periodo collaboratore del sostituto e capo del personale in Segreteria di Stato. Anche padre Raimondo Spiazzi, teologo e biografo del cardinal Siri dichiara alla rivista: «Sentii parlare da un mio carissimo amico di un'indagine informativa affidata al comandante dell'Arma dei carabinieri per verificare l'au- tenticità degli elenchi». Per ben due volte, quindi Enrico Mino, per conto delle autorità vaticane, indagò su alti prelati sospetti di frequentazioni massoniche - «un'inchiesta segreta e mai scritta», spiegano a 30Giorni -. Che cosa stava succedendo in Vaticano in quegli anni? Da qualche mese circolavano strane voci riguardanti un dossier che avrebbe orovato l'iscrizione alla massone¬ ria del fautore della riforma liturgica, monsignor Annibale Bugnini e di altri prelati. Quel dossier arriverà prima nelle mani del sostituto alla Segreteria di Stato, Giovanni Benelli, e poi dello stesso Paolo VI. Alcuni cardinali chiedono con insistenza che si faccia chiarezza. Mino indaga e riferisce in Vaticano. Monsignor Bugnini dopo poco tempo verrà inviato alla nunziatura di Teheran. Nel suo libro, Riforma liturgica commenterà: «Il dossier è una perfida calunnia». Sembra finita, ma nel novembre del 1975, quegli elenchi arrivano alla stampa. E' un terremoto: «Al nome di Bugnini viene affiancato prima quello del cardinal Baggio, quindi hi un escalation continua, quelli di mezza curia. Paolo VI sarebbe stato circondato da massonb, scrive 30Giorni. Tocca di nuovo a Mino. Questa volta però l'indagine non porterà frutti: il 31 ottobre l'elicottero su cui viaggiava il generale si schianta. Mino muore, molti avanzano il sospetto di sabotaggio. Sospetti, dubbi, misteri. Che si infittiscono alcuni anni dopo quando il nome di Mino verrà affiancato a quello di Licio Gelli. «Liste vere, liste false. Mino era sincero? 0 quei dossier che per 15 anni hanno avvelenato il Vaticano servivano per screditare un'ala della gerarchia ecclesiastica e favorirne un'altra?», si chiede la rivista cattolica. Il cardinale Silvio Oddi confessa a 30Giorni «sulla veridicità di quelle liste ho sempre avuto dubbi: qualche prelato massone ci sarà anche stato, ma in quella lista ci sono tutti i nomi di vescovi e cardinali dell'epoca considerati "progressisti"». Ma esistono prelati massoni? «In Italia non si hanno notizie certe di prelati massoni - spiega Aldo A. Mola, storico della massoneria -. Mentre ci sono prelati iniziati alla massoneria in America Cen tro Meridionale». Maurizio Tropeano Papa Paolo VI Sotto il suo pontificato furono eseguite le indagini coordinate dal comandante dei carabinieri
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