- remove Yvon Masino
- remove Bartolomeo M.
- remove Vincenzo Monticciolo
- remove All. Trapattoni Sosa
- remove Rodolfo Cavallini
- remove Cyril O'donogue Quarte
- remove Guido Zunino
- remove Sebastiano Boraslo
- remove Mario Giuseppina Coghe
- remove Henryk Santysiak
- remove Vittorio Schena
- remove Bernardo Rizzo
- remove Cacciapuoti
- remove Giuseppe Folco
- remove Jean Valby
- remove Sergio Piccoli
- remove Sid Vicious
- remove George Léonard
- remove Secondo Rubini
- remove Luigi Iannone
- remove Bronzo Stefania
- remove Francesco Bruzzone
- remove Chester Crocker
- remove Antonio Rava
- remove Zerjan Luigi
- remove Mirella Appiatti I
- remove Lorenzo Caruso
- remove Antonio Spatola
- remove Renato Sano
- remove Dino Fabroni
- remove Giovanni Virgilio
- remove Tangram Soluzione
- remove Salvatore Aragiusto
- remove Giacomo Giovinola
- remove Guglielmo Durano
- remove Ghennadi Khandorin
- remove Molinari Casorati
- remove Patriarca Gerolamo Pelli
- remove Pielrinferri Andrea
- remove Lingua Simone
- remove Paolo Ginestra
- remove Franco De Matteis
- remove Aldo Rapuz
- remove Magnani Antonio
- remove Massimo Astrua
- remove Pay Isabelle
- remove Paul Waridel
- remove Fabrizio Ferroni
- remove Marco Sctaccaluga
- remove Antonio Srardi
- remove Walter Eltis
- remove Visconti Secondo
- remove Renato Mongini
- remove Claudia Crimini
- remove Jean Noé
- remove Ginevra Fieno
- remove Fescaglla
- remove Primina Bisutti
- remove Clermont-perrand
La terapia Carey alle Chiese vuote
La terapia Carey alle Chiese vuote IL COMMENTO La terapia Carey alle Chiese vuote CLONDRA ON una democratica votazione, la Chiesa d'Inghilterra ha finalmente aperto le braccia al sacerdozio femminile, una decisione storica, anche se attesa. Son passati ben 17 anni dall'inizio del dibattito, quando il Sinodo ammise per la prima volta che non esistevano «obiezioni teologiche» all'avvento di women-priests, di donne-prete; 17 anni di conflitti laceranti, dentro e fuori la Chiesa. Conflitti che continueranno e le cui conseguenze sono per ora imprevedibili. La marcia delle donne verso l'altare era ormai irresistibile, non vi erano più motivi per fermarla o ostacolarla, l'arcivescovo di Canterbury, George Carey ripeteva da mesi: «Se non ammetteremo le donne al sacerdozio, la società ci volterà le spalle». Ma c'è ora un pericolo: che a voltare le spalle siano non pochi anglicani, religiosi e laici. Forse, queste paure non s'avvereranno, ma esistono, è l'incubo di una Chiesa che si sente vulnerabile, quasi fragile. Certo, la Church of England è la Chiesa «nazionale» inglese (il sacerdozio femminile dovrà essere ratificato dalle due Camere del Parlamento), ma perde costantemente fedeli, i suoi templi sono semivuoti, mentre i cattolici rintuzzano gagliardamente le gelide ondate della diffusa irreligiosità. Era una scelta dolorosa, quella della Chiesa anglicana, una scelta fra due rischi. O respingere le donne e divenire un anacronismo. O accoglierle e subire un'emorragia di preti e di laici, di coloro che fanno parte della sua ala più vicina alla Chiesa cattolica, la High Church. Avesse detto no, sarebbe divenuta un anacronismo non soltanto in quest'isola, ma internazionale. La Chiesa d'Inghilterra è la Chiesa madre della Anglican Communion, una fellowship, una fratellanza mondiale di Chiese protestanti indipendenti, come la potente Chiesa episcopale degli Stati Uniti. Quasi tutte queste Chiese avevano abrogato da tempo le norme anti-donna, non consideravano più incompatibili i servizi divini e il sesso femminile. La diocesi anglicana del Massachusetts ha eletto vescovo suffraganeo una signora di 56 anni, negra, divorziata. La Chiesa madre era ormai un'eccezione. Sì, aveva 1.300 donne tra le sue file, ma ammesse al solo diaconato, l'ordine sacro di grado inferiore al presbiterato. Queste women-deacons, donne-diacono (che non devono essere confuse con le diaconesse, donne laiche con missioni assistenziali) possono amministrare un battesimo, benedire un matrimonio, officiare un rito funebre, ma non possono celebrare l'Eucarestia: e non sono neppure retribuite. Adesso questo esercito di 1.300 women-deacons è sulla strada del sacerdozio: e fra un paio d'anni, ingrossato da nuove reclute, vi arriverà. E' questa avanzata che indigna i cattolici e il Vaticano, che ha subito commentato severamente la votazione londinese. Non pochi anglicani già avvertono raDDiosi: «Non vi sono più speranze adesso di una riunificazione con Roma»,\ Le donne protestano: «Il dialogo non è tra Vaticano e Church of England, ma tra Vaticano e Anglica» Communion, che già riconosce il sacerdozio universale». Il Sinodo ha dunque agito saggiamente e coraggiosamente. Più che alla teologia ha guardato al futuro della Church of England nella nazione e nell'Anglican Communion. Il suo dibattito ha confermato che non esistono dogmi che vietino il sacerdozio femminile. I testi sacri offrono cibi per tutti i gusti. Nella prima epistola ai Corinzi, San Paolo magnifica l'uomo e lo incorona come «immagine di Dio, che di Dio riflette la Gloria»: ma nell'epistola ai Galati, insegna: «Non esistono né ebrei, né greci, né schiavi, né liberti, né uomini, né donne. Siete tutti un'unica persona, in Gesù Cristo». Mario Cirieilo
Persone citate: Church, Galati, George Carey, Gesù, Mario Cirieilo
Luoghi citati: Anglica, Massachusetts, Roma, San Paolo, Stati Uniti, Vaticano
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Riaperti ieri a Firenze i musei devastati dall'Arno
- Sono 607 musei
- Come Rosa Vercesi trascorre la sua esistenza in carcere
- Sono almeno 1300 i capolavori deturpati dall'Arno a Firenze
- Le sorli del patrimonio artistico italiano dopo le perdite dell'alluvione di Firenze
- Un appello a Saragat per salvare le opere d'arte
- Napoli, boss camorra preso con 10 gregari
- Un saggio degli allievi della scuola
- E' ancora prematuro parlare di conflitto
- A Firenze urgono specialisti più che nuovi aiuti finanziari
- Riaperti ieri a Firenze i musei devastati dall'Arno
- Sono 607 musei
- Come Rosa Vercesi trascorre la sua esistenza in carcere
- Sono almeno 1300 i capolavori deturpati dall'Arno a Firenze
- Le sorli del patrimonio artistico italiano dopo le perdite dell'alluvione di Firenze
- Un appello a Saragat per salvare le opere d'arte
- Napoli, boss camorra preso con 10 gregari
- Un saggio degli allievi della scuola
- E' ancora prematuro parlare di conflitto
- A Firenze urgono specialisti più che nuovi aiuti finanziari
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- S'uccide con l'auto contro un rimorchio l'industriale del tessile Zegna Baruffa
- "Varsavia deve arrendersi"
- Annientato da Monzon abbandona la boxe
- Il giovane uxoricida e nascosto nei boschi che circondano Druent?
- Grace Kelly ha pagalo
- L'orrenda visione nella sala della Banca
- Ad un favoloso Pulici risponde una volta sola Chinaglia
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- Uccisa con ventidue coltellate
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy